Missaglia: con i piatti e i sapori del Perù si chiudono le cene etniche
''Ringrazio tutti per essere venuti a questa terza cena etnica. Sono eventi molto belli perché ci permettono di condividere culture gastronomiche di altri paesi''. Così Paolo Redaelli, sindaco di Missaglia, ha aperto la serata di venerdì 15 novembre, organizzata dalla Consulta Cultura, Giovani e Sport con il patrocinio del Comune e la collaborazione del gruppo Alpini.
Come per le precedenti cene, i preparativi sono iniziati già nel pomeriggio di venerdì con l'apertura della cucina e l’allestimento della sala da parte dei volontari delle penne nere e dei membri della consulta sotto l’attenta supervisione di Pilar, Elizabeth e Michell che assieme ai piatti tipici peruviani da loro preparati sono state le protagoniste indiscusse della serata.
Il momento di convivio si è sviluppato a partire dalle 19.30 e ha dato la possibilità, a missagliesi e non, di conoscere alcuni piatti del Perù, in particolare le portate sono state tre, costituite dall’antipasto, piatto unico e dolce.
La cena si è aperta con prima portata, la Papa alla Huancaina consistente in una crema di patate piccante con olive e uova, a seguire i commensali hanno potuto gustare il piatto principale in due varianti: per gli amanti della carne Pollo a la Brasa, mentre la versione senza carne consisteva nella Causa Vegetariana con patate e verdure, il tutto accompagnato da riso con piselli. 4
Il convivio infine è stato chiuso dall’Arroz con Leche e Mazamorra Morada (dolce a base di mais morado e fecola di patate con una spolverata di cannella). I partecipanti alla cena hanno poi trovato il loro posto contrassegnato da una bustina di Mate de Coca, una bevanda ad infusione tipica delle zone andine.
Le vivande hanno riscosso tantissimo successo tra presenti che a fine serata hanno poi applaudito ampiamente ed entusiasticamente le cuoche resesi disponibili per l’evento.
Infine, il momento di condivisione si è chiuso, fra l’entusiasmo generale, con il tradizionale gioco della piñata, ricca di dolciumi e premi.
Anche questa terza cena si è rivelata un grande successo, registrando il tutto esaurito e confermando quindi l’approvazione della comunità per questo genere di iniziative, confermando ancora una volta che la tavola e le pietanze possono unire culture diverse e favorire il dialogo con gli altri.
Come per le precedenti cene, i preparativi sono iniziati già nel pomeriggio di venerdì con l'apertura della cucina e l’allestimento della sala da parte dei volontari delle penne nere e dei membri della consulta sotto l’attenta supervisione di Pilar, Elizabeth e Michell che assieme ai piatti tipici peruviani da loro preparati sono state le protagoniste indiscusse della serata.
Il momento di convivio si è sviluppato a partire dalle 19.30 e ha dato la possibilità, a missagliesi e non, di conoscere alcuni piatti del Perù, in particolare le portate sono state tre, costituite dall’antipasto, piatto unico e dolce.
La cena si è aperta con prima portata, la Papa alla Huancaina consistente in una crema di patate piccante con olive e uova, a seguire i commensali hanno potuto gustare il piatto principale in due varianti: per gli amanti della carne Pollo a la Brasa, mentre la versione senza carne consisteva nella Causa Vegetariana con patate e verdure, il tutto accompagnato da riso con piselli. 4
Il convivio infine è stato chiuso dall’Arroz con Leche e Mazamorra Morada (dolce a base di mais morado e fecola di patate con una spolverata di cannella). I partecipanti alla cena hanno poi trovato il loro posto contrassegnato da una bustina di Mate de Coca, una bevanda ad infusione tipica delle zone andine.
Le vivande hanno riscosso tantissimo successo tra presenti che a fine serata hanno poi applaudito ampiamente ed entusiasticamente le cuoche resesi disponibili per l’evento.
Infine, il momento di condivisione si è chiuso, fra l’entusiasmo generale, con il tradizionale gioco della piñata, ricca di dolciumi e premi.
Anche questa terza cena si è rivelata un grande successo, registrando il tutto esaurito e confermando quindi l’approvazione della comunità per questo genere di iniziative, confermando ancora una volta che la tavola e le pietanze possono unire culture diverse e favorire il dialogo con gli altri.
I.M.