Parco: da Olgiate il sostegno a Zardoni, Sirtori ci ripensa? La ''resa dei conti'' è vicina
Il dibattito - certamente vivace - proseguirà domani sera quando i sindaci si riuniranno in municipio a Missaglia, per un ulteriore confronto in vista della nomina del nuovo presidente e del consiglio di gestione del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone.
L'obiettivo del resto è quello di giungere ad un'unità di intenti ed in fondo così è sempre stato, perlomeno in passato. Tolto Eugenio Mascheroni, che dell'ente è stato alla guida per decenni senza mai ''rivali'', anche Marco Molgora nel 2019 era stato eletto senza particolari mal di pancia, seppur la sua posizione politica sia nota; c'è da dire però che all'epoca la quasi totalità dei sindaci era legata al centrosinistra.
Stavolta invece, la ''battaglia'' è fra la guida uscente, peraltro particolarmente apprezzata per la sua attività in questo mandato, e Giovanni Zardoni, storica GEV e membro del gruppo di Protezione Civile del Parco.
Al fianco di quest'ultimo si sono schierati apertamente i comuni (vicini al centrodestra) di Cernusco e Montevecchia, ma anche Olgiate; seppur in un primo tempo l'assessore delegato Matteo Fratangeli avesse lasciato intendere di non voler fare da ago della bilancia della partita, nei giorni scorsi sarebbe arrivata agli altri sindaci la conferma della fiducia riposta dall'amministrazione Bernocco in Giovanni Zardoni. Stessa posizione assunta del resto da La Valletta Brianza, sebbene non sia da ritenere che l'eventuale voto del sindaco Marco Panzeri possa essere legato ad un'appartenenza politica.
E Sirtori? Se il voto di Matteo Rosa e del suo gruppo (il Parco è rappresentato in assemblea dal consigliere Paolo Belletti ndr) pareva scontato a favore di Zardoni - se non altro in linea con quello degli altri amministratori del centrodestra - rumors raccontano di un'amministrazione non più così sicura del proprio voto a favore del numero uno delle GEV. Che questa posizione ad oggi ''dubitativa'' diciamo così, possa essere legata alla stima riposta in Marco Molgora e nella sua attività o piuttosto ad una posizione partitica, non è al momento chiaro. Come noto Rosa è esponente di Fratelli d'Italia, mentre gli altri comuni che appoggiano Zardoni (e quindi i sindaci Toto, Bernocco e Pendeggia) sono legati al leghista Mauro Piazza, per molti il vero ''regista'' di questo cambio.
A favore di Zardoni pare si spenderà anche Alessandra Hofmann, presidente della Provincia di Lecco, ente che si è sempre dimostrato super-partes nella partita, ma che invece in questo caso sembra intenzionato a muoversi in prima persona - forte della recente riconferma - supportando appunto l'ex vicesindaco di Cernusco, fuori dalla politica attiva ormai da tempo.
Qualora Sirtori dovesse decidere di accordare la propria fiducia a Molgora, gli equilibri potrebbero cambiare e già di per sè sarebbe una notizia: l'unico comune di centrodestra - peraltro di FdI - in linea con Missaglia, Merate, Osnago, Lomagna, Viganò, con le new entry Airuno e Valgreghentino, è quasi da fantapolitica. Ma tutto potrebbe succedere.
Oltre al presidente del Parco, i comuni dovranno esprimersi in merito ai membri del consiglio di gestione, oggi composto da Alberto Bassani (Missaglia), Fabio Tamandi (Merate), Giuseppe Sardi (La Valletta Brianza) e Mario Ghezzi (per le aziende agricole). Al dimissionario Emilio Colombo, missagliese, dovrebbe subentrare il concittadino Felice Sesana, leghista, che sarebbe stato indicato da Regione Lombardia. Per gli altri si aprono interrogativi: Merate punterebbe su una donna, al posto dell'ex assessore Tamandi; in bilico Sardi e Bassani, mentre si andrebbe anche verso la riconferma di Ghezzi.
Le prossime ore potrebbero essere dunque decisive per il destino del Parco di Montevecchia.
L'obiettivo del resto è quello di giungere ad un'unità di intenti ed in fondo così è sempre stato, perlomeno in passato. Tolto Eugenio Mascheroni, che dell'ente è stato alla guida per decenni senza mai ''rivali'', anche Marco Molgora nel 2019 era stato eletto senza particolari mal di pancia, seppur la sua posizione politica sia nota; c'è da dire però che all'epoca la quasi totalità dei sindaci era legata al centrosinistra.
Stavolta invece, la ''battaglia'' è fra la guida uscente, peraltro particolarmente apprezzata per la sua attività in questo mandato, e Giovanni Zardoni, storica GEV e membro del gruppo di Protezione Civile del Parco.
Al fianco di quest'ultimo si sono schierati apertamente i comuni (vicini al centrodestra) di Cernusco e Montevecchia, ma anche Olgiate; seppur in un primo tempo l'assessore delegato Matteo Fratangeli avesse lasciato intendere di non voler fare da ago della bilancia della partita, nei giorni scorsi sarebbe arrivata agli altri sindaci la conferma della fiducia riposta dall'amministrazione Bernocco in Giovanni Zardoni. Stessa posizione assunta del resto da La Valletta Brianza, sebbene non sia da ritenere che l'eventuale voto del sindaco Marco Panzeri possa essere legato ad un'appartenenza politica.
E Sirtori? Se il voto di Matteo Rosa e del suo gruppo (il Parco è rappresentato in assemblea dal consigliere Paolo Belletti ndr) pareva scontato a favore di Zardoni - se non altro in linea con quello degli altri amministratori del centrodestra - rumors raccontano di un'amministrazione non più così sicura del proprio voto a favore del numero uno delle GEV. Che questa posizione ad oggi ''dubitativa'' diciamo così, possa essere legata alla stima riposta in Marco Molgora e nella sua attività o piuttosto ad una posizione partitica, non è al momento chiaro. Come noto Rosa è esponente di Fratelli d'Italia, mentre gli altri comuni che appoggiano Zardoni (e quindi i sindaci Toto, Bernocco e Pendeggia) sono legati al leghista Mauro Piazza, per molti il vero ''regista'' di questo cambio.
A favore di Zardoni pare si spenderà anche Alessandra Hofmann, presidente della Provincia di Lecco, ente che si è sempre dimostrato super-partes nella partita, ma che invece in questo caso sembra intenzionato a muoversi in prima persona - forte della recente riconferma - supportando appunto l'ex vicesindaco di Cernusco, fuori dalla politica attiva ormai da tempo.
Qualora Sirtori dovesse decidere di accordare la propria fiducia a Molgora, gli equilibri potrebbero cambiare e già di per sè sarebbe una notizia: l'unico comune di centrodestra - peraltro di FdI - in linea con Missaglia, Merate, Osnago, Lomagna, Viganò, con le new entry Airuno e Valgreghentino, è quasi da fantapolitica. Ma tutto potrebbe succedere.
Oltre al presidente del Parco, i comuni dovranno esprimersi in merito ai membri del consiglio di gestione, oggi composto da Alberto Bassani (Missaglia), Fabio Tamandi (Merate), Giuseppe Sardi (La Valletta Brianza) e Mario Ghezzi (per le aziende agricole). Al dimissionario Emilio Colombo, missagliese, dovrebbe subentrare il concittadino Felice Sesana, leghista, che sarebbe stato indicato da Regione Lombardia. Per gli altri si aprono interrogativi: Merate punterebbe su una donna, al posto dell'ex assessore Tamandi; in bilico Sardi e Bassani, mentre si andrebbe anche verso la riconferma di Ghezzi.
Le prossime ore potrebbero essere dunque decisive per il destino del Parco di Montevecchia.