Ello: cerimonia di consegna delle Pigotte ai nati nel 2024
Sabato sera, la sala consiliare del municipio di Ello, è stata teatro di una cerimonia speciale, dedicata alla consegna delle tradizionali pigotte ai nati nel 2024. Un evento che coniuga i festeggiamenti per le nuove nascite con un passato denso di tradizioni e senso di comunità.
Grazie all’impegno del numeroso gruppo "Le Ragazze delle Pigotte" il Comune ha donato alle famiglie degli otto bambini nati quest’anno, delle bambole certamente uniche, realizzate interamente a mano con molta passione. Questo gesto si inserisce nel progetto Unicef dal titolo ''Per un bambino nato, un bambino salvato'', che associa ogni Pigotta venduta alla possibilità di salvare un bambino in difficoltà attraverso il sostegno ai programmi umanitari dell’organizzazione.
Da anni il gruppo di donne si dedica a questo progetto e quest’anno le bambole sono state acquistate grazie alla generosità di un privato cittadino di Ello e poi donate simbolicamente ai neonati del comune. Alla cerimonia era presente Daniela Cremaschi, referente Unicef per il comune di Ello, parte del gruppo, che ha rappresentato tutte le signore coinvolte nel progetto.Il sindaco Elena Pirovano ha sottolineato l’importanza di questo gesto: ''È un momento carino e gioioso, dove le nuove generazioni si uniscono simbolicamente ad un passato di tradizioni e comunità. Un gesto che rafforza i legami del nostro paese''.
Dietro ogni bambola c’è il lavoro appassionato di un gruppo di donne straordinarie, dai 35 agli oltre 80 anni di età. Come spiegato da Daniela Cremaschi: ''Abbiamo scelto di chiamarci così perché, quando confezioniamo le nostre Pigotte, torniamo ai tempi in cui cucivamo i vestitini per le nostre bambole. Una volta erano le mamme a creare bambole di pezza per le loro figlie, un’esperienza che insegnava anche a cucire''.
Ogni componente del gruppo ha un ruolo preciso nel processo creativo. Andreina e Giovanna di Ello cuciono le sagome, mentre Miglietta e Teresa si occupano di riempirle. Luigia e Mariuccia si dedicano ai capelli, creando ricci, trecce e codini. Maria Pepe di Ello, Mariella di Dolzago, Rosita, Romana e Carla di Bulciago realizzano i vestitini, mentre Donatella di Galbiate, Concetta di Mandello, Betti, Nicoletta, Ghiscia di Ello e Maria Bambina di Villa Vergano lavorano alle scarpine e ai golfini. Infine, Daniela completa le Pigotte con "trucco e parrucco", aggiungendo nastri, pizzi e la carta d’identità della bambola, rendendola unica.
''Le Pigotte sono un simbolo di gioia e unicità: ogni bambola ha il suo colore degli occhi, il suo stile e il suo carattere, tutti studiati per portare felicità ai bambini che le ricevono'' ha sottolineato Daniela Cremaschi. ''Le nostre Pigotte devono essere gioiose e colorate. Ogni bambola è unica, proprio come unico è ogni bambino. Oltre alla solidarietà, il progetto rappresenta per noi un momento di socializzazione, ci confrontiamo, ci scambiamo idee, raccontiamo di noi. Ognuna di noi ha potuto imparare dall’altra'' ha raccontato, prima di donare ai presenti queste piccole opere, una storia di tradizione, creatività e solidarietà.
Grazie all’impegno del numeroso gruppo "Le Ragazze delle Pigotte" il Comune ha donato alle famiglie degli otto bambini nati quest’anno, delle bambole certamente uniche, realizzate interamente a mano con molta passione. Questo gesto si inserisce nel progetto Unicef dal titolo ''Per un bambino nato, un bambino salvato'', che associa ogni Pigotta venduta alla possibilità di salvare un bambino in difficoltà attraverso il sostegno ai programmi umanitari dell’organizzazione.
Da anni il gruppo di donne si dedica a questo progetto e quest’anno le bambole sono state acquistate grazie alla generosità di un privato cittadino di Ello e poi donate simbolicamente ai neonati del comune. Alla cerimonia era presente Daniela Cremaschi, referente Unicef per il comune di Ello, parte del gruppo, che ha rappresentato tutte le signore coinvolte nel progetto.Il sindaco Elena Pirovano ha sottolineato l’importanza di questo gesto: ''È un momento carino e gioioso, dove le nuove generazioni si uniscono simbolicamente ad un passato di tradizioni e comunità. Un gesto che rafforza i legami del nostro paese''.
Dietro ogni bambola c’è il lavoro appassionato di un gruppo di donne straordinarie, dai 35 agli oltre 80 anni di età. Come spiegato da Daniela Cremaschi: ''Abbiamo scelto di chiamarci così perché, quando confezioniamo le nostre Pigotte, torniamo ai tempi in cui cucivamo i vestitini per le nostre bambole. Una volta erano le mamme a creare bambole di pezza per le loro figlie, un’esperienza che insegnava anche a cucire''.
Ogni componente del gruppo ha un ruolo preciso nel processo creativo. Andreina e Giovanna di Ello cuciono le sagome, mentre Miglietta e Teresa si occupano di riempirle. Luigia e Mariuccia si dedicano ai capelli, creando ricci, trecce e codini. Maria Pepe di Ello, Mariella di Dolzago, Rosita, Romana e Carla di Bulciago realizzano i vestitini, mentre Donatella di Galbiate, Concetta di Mandello, Betti, Nicoletta, Ghiscia di Ello e Maria Bambina di Villa Vergano lavorano alle scarpine e ai golfini. Infine, Daniela completa le Pigotte con "trucco e parrucco", aggiungendo nastri, pizzi e la carta d’identità della bambola, rendendola unica.
''Le Pigotte sono un simbolo di gioia e unicità: ogni bambola ha il suo colore degli occhi, il suo stile e il suo carattere, tutti studiati per portare felicità ai bambini che le ricevono'' ha sottolineato Daniela Cremaschi. ''Le nostre Pigotte devono essere gioiose e colorate. Ogni bambola è unica, proprio come unico è ogni bambino. Oltre alla solidarietà, il progetto rappresenta per noi un momento di socializzazione, ci confrontiamo, ci scambiamo idee, raccontiamo di noi. Ognuna di noi ha potuto imparare dall’altra'' ha raccontato, prima di donare ai presenti queste piccole opere, una storia di tradizione, creatività e solidarietà.
Sa.A.