In 19 imputati per spaccio ai margini della SS36, dinnanzi al giudice. Molti irreperibili

Sono ben diciannove - fra reperibili e non - gli imputati chiamati a rispondere di spaccio nei ''boschi della droga'' ai margini della SS36, fra l'oggionese e l'hinterland di Lecco. Stamani presso il palazzo di giustizia di Corso Promessi Sposi, dinnanzi al giudice per le udienze preliminari Salvatore Catalano, sono comparsi alcuni dei magrebini finiti al centro dell'indagine della Polizia di Stato - coordinata dalla Procura cittadina - che aveva preso spunto (anche) da un servizio di ''Striscia la Notizia'', il noto tg satirico in onda ogni sera su Canale 5. L'inviato Max Laudadio aveva infatti acceso i riflettori su un giro di spaccio che si era radicato fra Bosisio, Annone e Civate; un vero e proprio centro di smistamento di stupefacente che riforniva gruppi e singoli consumatori, situato ad una decina di metri dalla piccola stazione civatese ''servita'' dal Besanino.
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Una sorta di ''bazar'' di cocaina ed eroina, già finito al centro di altre operazioni delle forse dell'ordine, aperto sull'altura che sovrastava la ferrovia. Stando alle informazioni riferite a Max Laudadio da alcuni protagonisti del ''giro'' e trasmesse in tv, l'attività era a ciclo continuo, prendendo il via già in mattinata, per proseguire praticamente fino a sera.
Stamani alcuni dei presunti pusher - tutti originari del Marocco - sono stati tradotti dalle carceri di Como, Bollate e San Vittore (dove si trovano ristretti per altra causa) per prendere parte all'udienza, celebrata in presenza del sostituto procuratore Pasquale Esposito, titolare del fascicolo d'indagine. 
Dei diciannove imputati, almeno nove risultano irreperibili. Negli atti non soltanto la vicenda finita sul piccolo schermo, ma altre cessioni, numerosissime, concentrate soprattutto nel territorio di Bosisio ed Annone, datate 2018.
Dopo le incombenze di udienza, il giudice Catalano ha aggiornato il processo al prossimo 28 gennaio, anche in considerazione di alcune notifiche non andate a buon fine. In quella circostanza alcuni dei coinvolti definiranno la propria posizione tramite riti alternativi; pare a questo proposito che alcuni legali abbiano esternato l'intenzione di ricorrere a patteggiamento o al rito abbreviato.
Non resta dunque che attendere un paio di mesi per conoscere l'esito della vicenda giudiziaria.
G.C.
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