Casatenovo: in scena a Villa Mariani ''Barbablù e Rossana''

"Uno spettacolo nato da un’urgenza". Così Monica Mattioli, anima della serata di venerdì 15 novembre, lo spettacolo di "Barbablù e Rossana", iniziativa in preparazione della giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 Novembre.
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A sostenere lo spettacolo, che ha preso vita fra le mura di Villa Mariani a Casatenovo, sono state l'associazione Piccoli Idilli - in serata rappresentata da Filippo Ughi - la Pro Loco casatese e l'amministrazione comunale, per la quale era invece presente l'assessore Gaia Riva. Fra gli obiettivi, più volte è stata sottolineata la volontà di spingere ad un momento di riflessione, per pensare e "ri-pensare" la nostra società.
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"Questa è una preparazione a qualcosa che non è una festa, ma a un momento un dove è importante ritrovarsi come comunità e condividere alcuni valori. Per questo abbiamo pensato che uno spettacolo teatrale, con la sua capacità di suscitare emozioni e riflessioni fosse lo strumento giusto" ha commentato Gaia Riva, dopo i ringraziamenti di Ughi ai presenti, prima di dare il via allo spettacolo. "Questo non è un tema di un settore, o di qualcuno, ma appartiene a tutti noi".

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Verso le ore 21.30, dunque, ha preso il via la rappresentazione. Per circa un'ora, i presenti sono stati catturati dall'abilità di Mattioli di interpretare tre personaggi allo stesso tempo: avvalendosi di pochi, ma significativi, oggetti di scena, infatti, Mattioli ha interpretato la narratrice, Barbablù e Rossana, la vera protagonista della vicenda. È su di lei infatti che si concentrano le attenzioni del ricco e temuto nobile, le cui mogli, gira voce, siano misteriosamente scomparse. Rossana, tuttavia, ammaliata dalle lusinghe dell'uomo, non vuole dar conto a ciò che dicono gli altri, e decide di fidarsi di lui, concedendosi in sposa: ci vuole poco tempo, tuttavia, per capire che Barbablù è un uomo pericoloso, che ha intrappolato Rossana in una relazione soffocante. È proprio questo, alla fine, che racconta la rappresentazione: le dinamiche di una relazione tossica, manipolatoria, che a volte si fa fatica a riconoscere.
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"Questo spettacolo mi è uscito di pancia, avevo in un certo senso l'urgenza di scriverlo. Per organizzare i pensieri, usciti di getto, mi sono fatta aiutare da una psicologa, la dottoressa Viviana Seveso, che ha seguito tutta la costruzione della rappresentazione" ha commentato Mattioli al termine della rappresentazione. "Cercando di mantenere il sapore magico della fiaba, sono riuscita a raccontare cosa succede quando si incontrano persone così possessive, ma non solo con fidanzati perché questi rapporti possono crearsi anche tra amiche e amici. È importante evitare queste dinamiche ed educare in modo sano bambini e bambine già da quando sono piccoli".
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Oltre al lavoro teorico, lo spettacolo ha preso vita anche grazie al lavoro pratico della compagnia teatrale Mattioli, i cui membri sono stati ringraziati a fine serata: alla regia Monica Mattioli, ai costumi Barbara Livecchi, alle scenografie Elena Colombo e al disegno luci Giuseppe Sordi.
Una serata insomma all'insegna della sensibilizzazione e dell'attenzione, di cui tutti gli organizzatori, ma anche i presenti, sono rimasti estremamente soddisfatti.
G.G.
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