Oggiono, ex ospedale: dalla minoranza dubbi sul mutuo e sulla finalità del progetto
Durante l’ultimo Consiglio Comunale, convocato lo scorso venerdì sera a Oggiono, l’approvazione del Documento Unico di Programmazione (DUP) 2024-2026 e delle variazioni di bilancio ha dato origine a un confronto serrato tra maggioranza e opposizione. I temi al centro del dibattito sono stati le due principali opere finanziate dal PNRR: la riqualificazione dell’ex ospedale di Via Locatelli e la realizzazione della nuova mensa della primaria Diaz. Entrambe le delibere sono state approvate con voto favorevole della maggioranza e contrario da parte del gruppo capitanato da Alessandro Negri.
Nel nuovo DUP sono state infatti integrate le due importanti opere finanziate attraverso importanti risorse esterne: il recupero dell'ex presidio sanitario cittadino e la nuova mensa per il plesso scolastico. Per la prima, il progetto prevede un investimento complessivo di 3 milioni di euro, di cui 1,8 milioni (la cifra concessa dai fondi europei) saranno coperti da un mutuo comunale e 1,2 milioni saranno messi a disposizione dall’Ambito Territoriale di Lecco. La mensa, invece, sarà interamente finanziata con 570 mila euro di fondi europei.
Il sindaco Chiara Narciso ha spiegato come le risorse per questi progetti siano state distribuite sul triennio in base alle previsioni di spesa e ha sottolineato anche l’importanza di considerare l’impatto che le nuove strutture sulla spesa corrente, in particolare per i costi energetici – pur evidenziando il rispetto delle normative PNRR per edifici a basso consumo.
In seguito, l’assessore al bilancio Nadia Crippa ha illustrato le variazioni di bilancio per il triennio 2024-2026, che includono i finanziamenti necessari per le due opere. Crippa ha specificato che il Comune ricorrerà a un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti, utilizzando una formula flessibile che consente di erogare e contabilizzare le somme effettivamente spese anno per anno. Questo approccio, ha spiegato, permette di ridurre l’impatto finanziario e di adattarsi alle tempistiche dei lavori.
''Questo tipo di contratto prevede anche la possibilità vantaggiosa di andare a ridurre immediatamente l’importo del mutuo concesso senza alcun indennizzo. Ciò è fondamentale, perché come amministrazione stiamo già lavorando, attualmente con Fondazione Cariplo e Gestore dei Servizi Energetici, per ottenere contributi che possano andare a ridurre l’importo complessivo del mutuo'' ha affermato l'esponente della giunta.
Se il progetto della mensa ha trovato l’entusiasmo e l’accordo del gruppo di minoranza, la questione dell’ex-ospedale ha sollevato obiezioni importanti da parte del tavolo guidato da Alessandro Negri. Il capogruppo di minoranza infatti, è intervenuto per illustrare le varie criticità sulle quali si è basata la volontà del gruppo di votare contro la variazione di bilancio. ''Il primo punto che ci fa storcere il naso è che, in relazione all’esenzione dell’IRPEF, non troviamo i soldi per coprire l’aumento di questa fino ai 20.000 euro, ma troviamo i soldi per pagare gli interessi su un mutuo di questa portata'' ha commentato Negri, riferendosi all’approvazione del terzo punto dell’ordine del giorno per il quale sono state approvate le aliquote e la soglia di esenzione della tassa IRPEF per il 2025 (stabilita a 18.000).
L’obiezione più grande, tuttavia, riguarda la destinazione dell’immobile, non condivisa dalla minoranza: la riqualificazione dell’ex-ospedale è mirata infatti alla realizzazione di un servizio di ''housing sociale'', con la ristrutturazione di 13 mini-appartamenti che saranno messi a disposizione per cittadini vulnerabili insieme al servizio di gestione di tutta la conduzione delle unità abitative in cambio del pagamento di una ''retta di servizio''.
''Posto che il costo di ristrutturazione si aggira attorno ai 3500 euro per metro, che è una cifra spropositata per un monolocale, a noi sembra più un servizio di tipo immobiliare che un servizio sociale'' ha aggiunto il capogruppo, contrariato. ''Ciò che vorrei sapere è se i cittadini di Oggiono hanno ben presente che stanno spendendo milioni di euro per un intervento che riguarderà sette oggionesi. In più, se l’opera non viene portata a termine nei giorni stabiliti dal cronoprogramma perderemo anche i soldi dell’Ambito''.
L’ultimo punto sollevato dalla minoranza è relativo alla ripartizione finanziaria iniqua tra Comune e Ambito, in cui Oggiono sostiene la maggior parte dell’onere rispetto all’Ambito territoriale. "Il Comune mette 1,8 milioni più l’immobile e si prende 7 mini-alloggi da gestire, mentre l’Ambito mette 1,2 milioni e si prende la gestione di 6 mini-alloggi'' ha precisato Negri. Su questo unico punto, anche la maggioranza si trova allineata: ''L’obiezione è chiara, mi sento di dire che è un aspetto sul quale va ridefinito qualcosa, è una discussione che verrà sicuramente affrontata con l’Ambito'' ha risposto il capogruppo di maggioranza Michele Negri.
Proprio quest’ultimo ha difeso la progettualità dell’ex-ospedale principalmente riferendosi ad una questione di scelte politiche e sottolineando la necessità secondo il gruppo di andare fino in fondo ad una questione aperta da tempo. ''È vero che l’impegno economico è sicuramente più alto di quanto era stato messo in conto, ma si realizzerà una struttura che garantirà un servizio di cui c’è una comprovata esigenza sul territorio. Da non confondere la retta di servizio con un affitto: parliamo di ospitare persone all’interno di una struttura che garantisce uno spazio di vita e una serie di servizi annessi'' ha spiegato il capogruppo di maggioranza, sottolineando l’importanza di questa seria distinzione tecnica. ''Si tratta di una scelta di fondo, da parte nostra c’è volontà di puntare sui servizi alla persona. Le considerazioni dell’opposizione in merito sono legittime, ma bisogna ragionare in termini più complessi di servizio sul territorio''.
Nel nuovo DUP sono state infatti integrate le due importanti opere finanziate attraverso importanti risorse esterne: il recupero dell'ex presidio sanitario cittadino e la nuova mensa per il plesso scolastico. Per la prima, il progetto prevede un investimento complessivo di 3 milioni di euro, di cui 1,8 milioni (la cifra concessa dai fondi europei) saranno coperti da un mutuo comunale e 1,2 milioni saranno messi a disposizione dall’Ambito Territoriale di Lecco. La mensa, invece, sarà interamente finanziata con 570 mila euro di fondi europei.
Il sindaco Chiara Narciso ha spiegato come le risorse per questi progetti siano state distribuite sul triennio in base alle previsioni di spesa e ha sottolineato anche l’importanza di considerare l’impatto che le nuove strutture sulla spesa corrente, in particolare per i costi energetici – pur evidenziando il rispetto delle normative PNRR per edifici a basso consumo.
In seguito, l’assessore al bilancio Nadia Crippa ha illustrato le variazioni di bilancio per il triennio 2024-2026, che includono i finanziamenti necessari per le due opere. Crippa ha specificato che il Comune ricorrerà a un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti, utilizzando una formula flessibile che consente di erogare e contabilizzare le somme effettivamente spese anno per anno. Questo approccio, ha spiegato, permette di ridurre l’impatto finanziario e di adattarsi alle tempistiche dei lavori.
''Questo tipo di contratto prevede anche la possibilità vantaggiosa di andare a ridurre immediatamente l’importo del mutuo concesso senza alcun indennizzo. Ciò è fondamentale, perché come amministrazione stiamo già lavorando, attualmente con Fondazione Cariplo e Gestore dei Servizi Energetici, per ottenere contributi che possano andare a ridurre l’importo complessivo del mutuo'' ha affermato l'esponente della giunta.
Se il progetto della mensa ha trovato l’entusiasmo e l’accordo del gruppo di minoranza, la questione dell’ex-ospedale ha sollevato obiezioni importanti da parte del tavolo guidato da Alessandro Negri. Il capogruppo di minoranza infatti, è intervenuto per illustrare le varie criticità sulle quali si è basata la volontà del gruppo di votare contro la variazione di bilancio. ''Il primo punto che ci fa storcere il naso è che, in relazione all’esenzione dell’IRPEF, non troviamo i soldi per coprire l’aumento di questa fino ai 20.000 euro, ma troviamo i soldi per pagare gli interessi su un mutuo di questa portata'' ha commentato Negri, riferendosi all’approvazione del terzo punto dell’ordine del giorno per il quale sono state approvate le aliquote e la soglia di esenzione della tassa IRPEF per il 2025 (stabilita a 18.000).
L’obiezione più grande, tuttavia, riguarda la destinazione dell’immobile, non condivisa dalla minoranza: la riqualificazione dell’ex-ospedale è mirata infatti alla realizzazione di un servizio di ''housing sociale'', con la ristrutturazione di 13 mini-appartamenti che saranno messi a disposizione per cittadini vulnerabili insieme al servizio di gestione di tutta la conduzione delle unità abitative in cambio del pagamento di una ''retta di servizio''.
''Posto che il costo di ristrutturazione si aggira attorno ai 3500 euro per metro, che è una cifra spropositata per un monolocale, a noi sembra più un servizio di tipo immobiliare che un servizio sociale'' ha aggiunto il capogruppo, contrariato. ''Ciò che vorrei sapere è se i cittadini di Oggiono hanno ben presente che stanno spendendo milioni di euro per un intervento che riguarderà sette oggionesi. In più, se l’opera non viene portata a termine nei giorni stabiliti dal cronoprogramma perderemo anche i soldi dell’Ambito''.
L’ultimo punto sollevato dalla minoranza è relativo alla ripartizione finanziaria iniqua tra Comune e Ambito, in cui Oggiono sostiene la maggior parte dell’onere rispetto all’Ambito territoriale. "Il Comune mette 1,8 milioni più l’immobile e si prende 7 mini-alloggi da gestire, mentre l’Ambito mette 1,2 milioni e si prende la gestione di 6 mini-alloggi'' ha precisato Negri. Su questo unico punto, anche la maggioranza si trova allineata: ''L’obiezione è chiara, mi sento di dire che è un aspetto sul quale va ridefinito qualcosa, è una discussione che verrà sicuramente affrontata con l’Ambito'' ha risposto il capogruppo di maggioranza Michele Negri.
Proprio quest’ultimo ha difeso la progettualità dell’ex-ospedale principalmente riferendosi ad una questione di scelte politiche e sottolineando la necessità secondo il gruppo di andare fino in fondo ad una questione aperta da tempo. ''È vero che l’impegno economico è sicuramente più alto di quanto era stato messo in conto, ma si realizzerà una struttura che garantirà un servizio di cui c’è una comprovata esigenza sul territorio. Da non confondere la retta di servizio con un affitto: parliamo di ospitare persone all’interno di una struttura che garantisce uno spazio di vita e una serie di servizi annessi'' ha spiegato il capogruppo di maggioranza, sottolineando l’importanza di questa seria distinzione tecnica. ''Si tratta di una scelta di fondo, da parte nostra c’è volontà di puntare sui servizi alla persona. Le considerazioni dell’opposizione in merito sono legittime, ma bisogna ragionare in termini più complessi di servizio sul territorio''.
Federica Falbo