Suello: la scuola primaria ospita Beatrice, ragazza speciale

Incontro con l’autore alla scuola primaria di Suello. Cosa significa essere Bea? Cosa vuol dire mettersi nei panni di un’altra persona?
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Nel pomeriggio di lunedì 25 novembre gli alunni hanno avuto l'opportunità di incontrare Beatrice Tassone, una ragazza autistica e albina, con la passione per i fumetti e per il Giappone. L'ospite ha presentato ai bambini il suo fumetto, dal titolo ''Essere Bea'', nel quale racconta la sua condizione di persona con autismo, delle sue fatiche quotidiane, delle sue conquiste e delle sue numerose esperienze che l’hanno portata a diventare una giovane consapevole delle proprie qualità e disponibile ad imparare sempre qualcosa di nuovo.
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La pubblicazione del libro è divenuta la realizzazione di un sogno che da sempre caratterizza la vita di Beatrice: il sogno di poter esprimere se stessa attraverso l’arte del disegno.
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''Beatrice ha spiegato ai ragazzi che ha scelto di utilizzare questa particolare forma narrativa con lo stile dei Manga perché si lega alla sua grande passione per il Giappone e per il giapponese, una lingua che ha studiato in autonomia, ma anche perché il fumetto le permette di raggiungere un pubblico più vasto per poter sensibilizzare grandi e piccoli, riguardo i temi della disabilità e dell’inclusione'' ci hanno detto dalla scuola.
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''Beatrice con precisione ha descritto dal punto di vista scientifico cosa è l’autismo e ha raccontato ai bambini il suo desiderio di essere apprezzata per quello che è, e di poter esprimere la propria arte e la propria personalità, come tutti. Gli alunni l’hanno accolta con entusiasmo, hanno appeso alle pareti dell’atrio della scuola parole scritte in giapponese per darle il benvenuto e hanno poi partecipato all’incontro con attenzione, rivolgendole molte domande''.
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I ragazzi di classe quinta hanno letto una bellissima poesia, scritta tutti insieme, sul tema dell’inclusione e della diversità e hanno omaggiato Beatrice con biglietti decorati e una pizza disegnata con i simboli in CAA. Infine, da parte di tutti gli alunni, le è stata regalata una pianta giapponese, il Kokedama, per concludere il bel pomeriggio trascorso insieme e per ringraziarla per aver condiviso il suo mondo e i suoi pensieri.
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''Le sue parole e i suoi disegni hanno aiutato i presenti a comprendere meglio cosa significa essere autistici e a credere che nella vita, bisogna sempre cercare il modo di realizzare i propri sogni, impegnandosi al massimo, senza arrendersi mai. Grazie Bea''.
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