Barzago: è scontro in consiglio sui criteri di assegnazione delle borse di studio
Nel corso svoltosi ieri sera Barzago, è stato approvato il piano per il diritto allo studio per il prossimo anno scolastico. Il documento, che delinea le principali voci di spesa a sostegno del sistema educativo, è stato presentato dal vicesindaco con delega, fra le altre, all’istruzione, Emanuele Silvio Mauri, e ha visto un acceso confronto tra maggioranza e minoranza su alcune questioni, in particolare sulle modalità di assegnazione delle borse di studio. Il piano prevede un contributo di 40 mila euro per la scuola dell'infanzia, a cui si aggiungono 8 mila euro destinati al servizio di sorveglianza dello scuolabus.
''Abbiamo deciso di mantenere invariato il sostegno alla scuola dell’infanzia, che rappresenta un pilastro fondamentale per le famiglie del nostro territorio. Inoltre, continueremo a garantire il servizio di sorveglianza per il trasporto scolastico, perché la sicurezza dei bambini è una priorità'' ha spiegato Mauri.
Un'attenzione particolare è stata riservata agli alunni con disabilità gravi, per i quali sono stati stanziati fondi per garantire la presenza di educatori dedicati.
''Questi casi stanno diventando sempre più frequenti. È nostro dovere offrire ad alunni e famiglie il supporto necessario, anche se i costi per il Comune sono sempre più gravosi'' ha aggiunto il vicesindaco.
Per la scuola primaria, il piano prevede investimenti per il trasporto verso la scuola di Barzanò e una spesa di 7 mila euro per contribuire con l’efficientamento energico della struttura. Mauri ha inoltre sottolineato come la diminuzione degli alunni dell’infanzia sia legata principalmente a fattori demografici e non a una fuoriuscita delle famiglie dal territorio comunale.
''Anzi, ci sono casi di famiglie che scelgono di iscrivere i propri figli a Barzago anche se residenti altrove, spesso per motivi legati alla presenza di parenti vicini, come i nonni'' ha aggiunto.
Un tema che ha acceso il dibattito in aula è stato quello in merito alle soglie di assegnazione delle borse di studio. Il bando approvato dalla giunta del sindaco Melissa Cereda prevede l’assegnazione del contributo agli studenti che abbiano conseguito una votazione di almeno 9/10 al termine della scuola secondaria di primo grado e di 95/100 al termine della scuola secondaria di secondo grado. Alla chiusura del bando, sono pervenute solo cinque domande: due per la scuola superiore e tre per la scuola media.
La minoranza ha criticato questa scelta, e il consigliere Claudia Isacchi è intervenuta sul punto, ricordando che in passato i criteri erano meno restrittivi.
''Dal 2020 la nostra amministrazione aveva abbassato la soglia minima a 8/10 per le scuole medie e a 90/100 per le superiori. Questo approccio aveva portato a un numero di assegnazioni nettamente superiore: 13 borse nel 2023, 21 nel 2022, 15 nel 2021 e 2020. Crediamo che il valore della borsa di studio sia simbolico e sociale, un modo per riconoscere l’impegno di un numero più ampio di studenti e per far sentire i giovani parte della comunità. Ricevere un tale riconoscimento all’interno della sala consiliare del proprio paese, durante una cerimonia ufficiale aperta al pubblico, significa essere e sentirsi parte di una comunità in cui gli adulti e le Istituzioni sono vicini ai giovani, seguono il loro percorso scolastico e riconoscono la fatica e l’impegno che portano a ottenere buoni risultati'' ha dichiarato Isacchi.
La maggioranza ha difeso la propria scelta, ritenendo che abbassare ulteriormente le soglie minime rischierebbe di snaturare la funzione delle borse di studio. ''Non pensiamo che questa soglia sia restrittiva, ma piuttosto giusta e in linea con la funzione di un riconoscimento che premia l’eccellenza. Per promuovere la vicinanza ai giovani, possiamo ben volentieri prevedere insieme altri progetti. Questo strumento, però, deve mantenere il suo obiettivo primario'' ha replicato Mauri, sostenuto dai membri della maggioranza. Il gruppo di opposizione si è dunque astenuta dalla votazione (di seguito riportiamo la dichiarazione di voto integrale).
''Abbiamo deciso di mantenere invariato il sostegno alla scuola dell’infanzia, che rappresenta un pilastro fondamentale per le famiglie del nostro territorio. Inoltre, continueremo a garantire il servizio di sorveglianza per il trasporto scolastico, perché la sicurezza dei bambini è una priorità'' ha spiegato Mauri.
Un'attenzione particolare è stata riservata agli alunni con disabilità gravi, per i quali sono stati stanziati fondi per garantire la presenza di educatori dedicati.
''Questi casi stanno diventando sempre più frequenti. È nostro dovere offrire ad alunni e famiglie il supporto necessario, anche se i costi per il Comune sono sempre più gravosi'' ha aggiunto il vicesindaco.
Per la scuola primaria, il piano prevede investimenti per il trasporto verso la scuola di Barzanò e una spesa di 7 mila euro per contribuire con l’efficientamento energico della struttura. Mauri ha inoltre sottolineato come la diminuzione degli alunni dell’infanzia sia legata principalmente a fattori demografici e non a una fuoriuscita delle famiglie dal territorio comunale.
''Anzi, ci sono casi di famiglie che scelgono di iscrivere i propri figli a Barzago anche se residenti altrove, spesso per motivi legati alla presenza di parenti vicini, come i nonni'' ha aggiunto.
Un tema che ha acceso il dibattito in aula è stato quello in merito alle soglie di assegnazione delle borse di studio. Il bando approvato dalla giunta del sindaco Melissa Cereda prevede l’assegnazione del contributo agli studenti che abbiano conseguito una votazione di almeno 9/10 al termine della scuola secondaria di primo grado e di 95/100 al termine della scuola secondaria di secondo grado. Alla chiusura del bando, sono pervenute solo cinque domande: due per la scuola superiore e tre per la scuola media.
La minoranza ha criticato questa scelta, e il consigliere Claudia Isacchi è intervenuta sul punto, ricordando che in passato i criteri erano meno restrittivi.
''Dal 2020 la nostra amministrazione aveva abbassato la soglia minima a 8/10 per le scuole medie e a 90/100 per le superiori. Questo approccio aveva portato a un numero di assegnazioni nettamente superiore: 13 borse nel 2023, 21 nel 2022, 15 nel 2021 e 2020. Crediamo che il valore della borsa di studio sia simbolico e sociale, un modo per riconoscere l’impegno di un numero più ampio di studenti e per far sentire i giovani parte della comunità. Ricevere un tale riconoscimento all’interno della sala consiliare del proprio paese, durante una cerimonia ufficiale aperta al pubblico, significa essere e sentirsi parte di una comunità in cui gli adulti e le Istituzioni sono vicini ai giovani, seguono il loro percorso scolastico e riconoscono la fatica e l’impegno che portano a ottenere buoni risultati'' ha dichiarato Isacchi.
La maggioranza ha difeso la propria scelta, ritenendo che abbassare ulteriormente le soglie minime rischierebbe di snaturare la funzione delle borse di studio. ''Non pensiamo che questa soglia sia restrittiva, ma piuttosto giusta e in linea con la funzione di un riconoscimento che premia l’eccellenza. Per promuovere la vicinanza ai giovani, possiamo ben volentieri prevedere insieme altri progetti. Questo strumento, però, deve mantenere il suo obiettivo primario'' ha replicato Mauri, sostenuto dai membri della maggioranza. Il gruppo di opposizione si è dunque astenuta dalla votazione (di seguito riportiamo la dichiarazione di voto integrale).
DICHIARAZIONE DI VOTO LISTA ''IL PAESE BARZAGO'' IN MERITO AL PIANO DI DIRITTO ALLO STUDIO PRESENTATO NEL CORSO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 28/11/2024
Il Piano di Diritto allo Studio è un documento utile per inquadrare le risorse messe in campo dall’Amministrazione comunale in favore della formazione delle nuove generazioni e permette di fare ciò che è di competenza di questa Istituzione per garantire a tutti e tutte il diritto all’istruzione.
Il documento che abbiamo visionato non differisce di molto rispetto a ciò che la precedente Amministrazione aveva previsto e si pone in continuità con quasi tutte le scelte portate avanti negli anni scorsi: è chiaro l’intento di sostenere le famiglie dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di primo grado e quello di rispondere alle esigenze e specificità di ogni alunno; condividiamo la scelta dell’attuale Amministrazione di continuare a rafforzare l’offerta formativa finanziando attività come il progetto biblioteca o quello di madrelingua inglese. Infine, non da ultimo, come è doveroso, siamo in linea con l’impegno, esplicitato dall’Amministrazione nel Piano di Diritto allo Studio, di continuare a occuparsi dei luoghi fisici dove i nostri ragazzi e le nostre ragazze passano gran parte del tempo di una giornata. Quest’ultima è sempre stata una nostra priorità e sosterremo sempre le scelte che vanno in questa direzione.
Su una delle voci contenute nel Piano, però, dissentiamo convintamente e si tratta della scelta fatta in merito all’assegnazione delle borse di studio: il bando approvato dalla Giunta Cereda con delibera del 18/10/2024 prevedeva che avrebbe potuto partecipare chi, nell’a.s. 2023/2024, avesse ottenuto una votazione di almeno 9/10 al termine della scuola secondaria di primo grado e di almeno 95/100 al termine della scuola secondaria di secondo grado. Alla chiusura del bando, risultano essere solo cinque le domande pervenute: due per la scuola secondaria di secondo grado e tre per la scuola secondaria di primo grado.
A partire dal 2020, la scelta della nostra Amministrazione era stata diversa e avevamo rivolto l’ultimo bando, nel 2023, a coloro che avessero ottenuto una votazione di almeno 8/10 al termine della scuola secondaria di primo grado e almeno 90/100 al termine della scuola secondaria di secondo grado. Così facendo, nel 2023 le borse di studio assegnate erano state 13, più del doppio rispetto a quelle assegnate quest’anno; nel 2022 erano state 21, nel 2021 erano state 15, così come nel 2020.
Noi crediamo, infatti, che il ruolo dell’Amministrazione comunale nell’assegnare una borsa di studio non sia selezionare pochi studenti, i migliori tra i migliori, e dare un premio ai loro ottimi risultati; così come non si può avere la pretesa che il Comune, con la borsa di studio, sostenga in toto le spese scolastiche di alcuni meritevoli allievi. Per questo ci sono altri strumenti e altri enti.
Il valore di assegnare una borsa di studio a un ragazzo o una ragazza di 14 o 19 anni è principalmente simbolico e sociale: la cifra è simbolica, un piccolo contributo, ed è motivo di orgoglio per gli alunni e per le loro famiglie. Ricevere un tale riconoscimento all’interno della Sala Consiliare del proprio paese, durante una cerimonia ufficiale aperta al pubblico, significa essere e sentirsi parte di una comunità in cui gli adulti e le Istituzioni sono vicini ai giovani, seguono il loro percorso scolastico e riconoscono la fatica e l’impegno che portano a ottenere buoni risultati.
Ecco perché questa sera il nostro gruppo esprimerà un voto di astensione sul Piano di Diritto allo Studio che l’Amministrazione propone: secondo noi, la scelta migliore sarebbe stata quella di continuare a permettere a più ragazzi e ragazze, pur sempre meritevoli e impegnati, di ricevere un tale simbolico riconoscimento.
Alla luce di queste riflessioni e dei semplici dati raccolti in merito al calo dei giovani premiati, chiediamo che, per il prossimo anno scolastico, l’Amministrazione possa riconsiderare tale scelta aprendo di nuovo la possibilità di partecipazione a chi conseguirà una votazione di almeno 8/10 al termine della scuola secondaria di primo grado e di almeno 90/100 al termine della scuola secondaria di secondo grado.Il gruppo consiliare ''Il Paese Barzago''Michele Bianco, Claudia Isacchi, Gloria Limonta
Sa.A.