Casatenovo: la mia opinione sulle mancate luminarie
Articolo: Niente luminarie a Casatenovo: una scelta resa nota a cose fatte
Messaggio: Natale: tradizioni e cambiamenti. Sono da 30 anni una cittadina di Casatenovo e la mia è una personale e semplice riflessione ripercorrendo i miei ricordi di 62 anni. Non sulle regole e modi della decisione politica di cui non ho conoscenza, ma sul cambiamento delle tradizioni del Natale e sulla reazione del non esserci per un anno l'allegria delle luci e la parola solitudine. Da piccola ricordo il bel percorso in cui mi hanno insegnato ad amare Gesù Bambino facendo insieme il presepe, cantando canzoni religiose sul natale cristiano nell'attesa del suo arrivo la notte di Natale, in semplicità e meraviglia con un solo dono ma pieno d'amore conosciuto e trasmesso anche durante tutto l'anno. Poi è arrivato Babbo Natale con la sua slitta, le renne e i suoi doni per tutti, le luci e il consumismo. TRADIZINE sparita in buona parte.
Volendo trasmettere una parte della mia bella esperienza di bambina a mia figlia, io e mio marito ci siamo ritrovati a dare una nuova versione: Babbo Natale è l'aiutante di Gesù Bambino perché i bambini sono tanti.
La realtà è che le tradizioni si evolvono basta riscoprire in loro sempre la parte migliore. Quindi la domanda è: qual è il vero significato del Natale? Si può manifestare in modo diverso anche per una sola volta? Si può essere comunità in cammino tutti insieme per non sentirsi soli, di qualunque classe sociale si appartenga o deve essere solo di alcuni? Poter accendere ognuno il proprio lumino contribuendo così a creare un unico insieme di luci può essere un'alternativa a quello fatto da pochi addetti?
Il mio pensiero è: provare nuove strade per quest'anno non deve spaventare ma servire per scoprire se ci sono altri modi per arricchire il significato vero della parola Natale. Includendo non solo chi conosci, ma lo sconosciuto che è da cercare e trovare nei modi che si possono scoprire.
Messaggio: Natale: tradizioni e cambiamenti. Sono da 30 anni una cittadina di Casatenovo e la mia è una personale e semplice riflessione ripercorrendo i miei ricordi di 62 anni. Non sulle regole e modi della decisione politica di cui non ho conoscenza, ma sul cambiamento delle tradizioni del Natale e sulla reazione del non esserci per un anno l'allegria delle luci e la parola solitudine. Da piccola ricordo il bel percorso in cui mi hanno insegnato ad amare Gesù Bambino facendo insieme il presepe, cantando canzoni religiose sul natale cristiano nell'attesa del suo arrivo la notte di Natale, in semplicità e meraviglia con un solo dono ma pieno d'amore conosciuto e trasmesso anche durante tutto l'anno. Poi è arrivato Babbo Natale con la sua slitta, le renne e i suoi doni per tutti, le luci e il consumismo. TRADIZINE sparita in buona parte.
Volendo trasmettere una parte della mia bella esperienza di bambina a mia figlia, io e mio marito ci siamo ritrovati a dare una nuova versione: Babbo Natale è l'aiutante di Gesù Bambino perché i bambini sono tanti.
La realtà è che le tradizioni si evolvono basta riscoprire in loro sempre la parte migliore. Quindi la domanda è: qual è il vero significato del Natale? Si può manifestare in modo diverso anche per una sola volta? Si può essere comunità in cammino tutti insieme per non sentirsi soli, di qualunque classe sociale si appartenga o deve essere solo di alcuni? Poter accendere ognuno il proprio lumino contribuendo così a creare un unico insieme di luci può essere un'alternativa a quello fatto da pochi addetti?
Il mio pensiero è: provare nuove strade per quest'anno non deve spaventare ma servire per scoprire se ci sono altri modi per arricchire il significato vero della parola Natale. Includendo non solo chi conosci, ma lo sconosciuto che è da cercare e trovare nei modi che si possono scoprire.
Mariagrazia Mainente