Ma a cosa serve il Consiglio Comunale?

È un peccato che i cittadini non siano soliti seguire i Consigli comunali: avrebbero un’istantanea della situazione politico-amministrativa cassaghese assai più chiara di mille resoconti e articoli di giornale.

Vedrebbero, ad esempio, una Sindaca che – non contenta di sedere in maggioranza – evidentemente vorrebbe stare anche all’opposizione dato che non perde occasione per rimproverare ai Consiglieri di minoranza di aver presentato un’interrogazione invece di un’interpellanza e un’interpellanza al posto di un’interrogazione, naturalmente citando a sostegno tutte le possibili interpretazioni regolamentari (ha mai detto di essere avvocato?), eccetto – chissà come mai – il principio basilare della libertà delle forme.

Insomma: la vedrebbero fare tutto tranne l’unica cosa che sarebbe suo dovere fare, e cioè, semplicemente… rispondere.

Certo, rispondere può essere difficile se davanti a ogni domanda ci si perde, come d’abitudine, in interpretazioni ed esegesi: magari avessimo avuto un euro per ogni “allora voi intendete dire…”, “quindi voi vorreste intendere…”,”però questo gli uffici...”. tutto, pur di non dare mai una risposta.

Quindi alla Sindaca rispondiamo noi, con tutto il rispetto, e le diciamo che non abbiamo bisogno di andare a ripetizioni.
L’opposizione fa una domanda nei modi e nelle forme in cui, da regolamento, gli è consentita farla, e la maggioranza dà una risposta se ne ha una, altrimenti non la dà. Fine.

Non sta alla maggioranza impartire lezioncine su cosa, come e perché: un Consiglio comunale non è un corso scolastico, ci sono Consiglieri, Assessori e Sindaci...non Alunni ed Insegnanti.

Dopo l’ennesima dimostrazione, nella serata di ieri sera, di un Consiglio Comunale durato meno di un’ora, che tra i diversi odg. conteneva il “piano di diritto allo studio” che di grazia, per un Comune con Istituti che coprono ben 4 gradi di Istruzione dagli 0 ai 14 anni, con più di 550 ragazzi e rispettive famiglie coinvolte, dovrebbe essere un bel momento di confronto, di approfondimento, per capire cosa, come e perchè viene messo in campo dall’Amministrazione per i propri cittadini; ed invece la risposta è stata “ma noi non saremmo nemmeno obbligati a presentarlo..” e qui, solo il sonoro tonfo di braccia che cadono a terra può colmare il vuoto pneumatico creatosi.

Ora ci sorge un’altra domanda, siamo fatti così, ma quindi, serve realmente il Consiglio Comunale a Cassago? E lo chiediamo come Consiglieri rivolgendoci anche ai colleghi di Maggioranza, la cui voce è dei più sconosciuta non avendo mai detto una parola.

Forse il Rattazzi nel 1859 si sbagliava?

Forse il termine “consigliere” dal latino consiliarius è sbagliato?

A questo punto mutuiamo tranquillamente un simil voto postale in stile USA ed evitiamo pure quella misera ora e dei gran mal di pancia per non aver potuto dire o sentire risposte su nulla; arriva un quiz a crocette “favorevole-contrario-astenuto” e ognuno mette la X dove preferisce.

No, per noi non è così!

Il Consiglio Comunale per noi è un organo fondamentale, di rappresentanza dei cittadini; un organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo.

E come parte integrante vogliamo e pretendiamo di poter parlare, di essere ascoltati e di ricevere le dovute risposte per il bene dei nostri cittadini e della nostra Cassago.
TU Cassago
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