No, cara senatrice Segre

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Dopo aver letto occasionalmente l'articolo di alcuni giorni fa che riportava alcuni stralci dello scritto relativo alla senatrice Segre non si può, pur con stima per la sua sofferta autorevolezza, non esprimere a mio avviso alcune brevi considerazioni.

https://tg24.sky.it/cronaca/2024/11/29/liliana-segre-palestina-israele

Non so se l'articolo renda giustizia della completezza del suo pensiero ma l'accento sembrerebbe ancora purtroppo gravare sull'uso più o meno appropriato del termine genocidio.

Tale disquisizione, pur non secondaria, sembra essere al centro di molte altre prese di posizione rischiando però di oscurare un po' la vera dirimente questione e cioè l'inumana carneficina, o in qualsiasi modo la si voglia chiamare, che si sta protraendo in terra palestinese. Una inumana carneficina con cui si sta concretizzando la perlomeno spropositata reazione del Governo Netanyahu all'orribile strage di inermi israeliani del 7 ottobre 2023.

Sicuramente le parole di condanna della senatrice di qualsivoglia atrocità, da qualsiasi parte perpetrate, sono inequivocabili ma questo ritornare a disquisire, come molti altri, sull'appropriatezza o meno del termine genocidio lascia un po' di amaro in bocca perché sembra denotare una qualche forma di distinzione sul livello di gravità di tali atrocità.

Certo, visto il suo sofferto e rispettabilissimo vissuto, non si possono certo scambiare le sue accorate considerazioni per una difesa d'ufficio del popolo israeliano ma possibile che non ci si renda conto di correre il rischio di essere accomunati a chi realmente e purtroppo strumentalmente pretenderebbe di avere uno speciale “salvacondotto”?

Un sottile “salvacondotto stragista” in nome di un solo presunto quanto particolare diritto alla difesa in ragione di quanto anche subito nel corso di un'ingiusta persecuzione storica che ha trovato il suo terribile apice nella Shoah.

Ma non si potrà invece certamente negare, in termini più generali, che non esiste alcun tipo di argomentazione ne tanto meno si possono addurre diversificazioni per giustificare un sistematico, mirato, programmato e prolungato eccidio nei confronti di inermi civili, soprattutto donne e bambini a qualunque popolo appartengano.

Da persona che da sempre ha avuto a cuore le sorti passate di Israele e il trasmettere tutta la viscerale indignazione per la Shoah anche ai figli (portandoli, pur ancora piccoli e in tempi non sospetti, ad Auschwitz) non posso non pensare che quegli internati, se avessero potuto averne una, si rigirerebbero oggi nella tomba per quanto certi loro “successori” stanno compiendo nei confronti di altrettante innocenti vittime.

Del resto da più parti dei saccenti frequentatori di salotti televisivi si sostiene che non si possano mettere sullo stesso piano Netanyahu e Hamas (e adesso pure Hezbollah). A tal proposito bisognerebbe sottolineare che i comportamenti cinici ed inumani della cricca al governo in Israele (e, purtroppo, in crescendo la gran parte del suo popolo) sono semmai ancor più più colpevoli in quanto rispetto alla barbarie terroristica di Hamas, Israele sarebbe, o meglio dovrebbe essere, l'unico avamposto in medio oriente dei dichiarati valori di civiltà e democrazia occidentali. Bella civiltà e democrazia : Valori tanto proclamati quanto ipocritamente non praticati.

E per giustificare le loro atrocità https://www.fanpage.it/esteri/a-gaza-record-mondiale-di-bimbi-amputati-anche-senza-anestesia-guterres-crollo-della-nostra-umanita/ si arriva pure a delegittimare Organismi internazionali quali l'ONU e la Corte Penale Internazionale dell'Aia in nome di un seppur sacrosanto diritto alla difesa dei propri confini quando, da anni, non si rispettano quelli degli altri (la sistematica - tollerata se non addirittura promossa – occupazione dei coloni israeliani nei territori palestinesi, in barba a qualsiasi Diritto Internazionale). Organismi che il cosiddetto Occidente fa comodo sostenere quando tutelano gli interessi della propria parte (ad esempio il mandato di cattura internazionale per Putin) ma che sono dipinti come un covo antisemita quando attuano lo stesso doveroso trattamento nei confronti di Netanyahu.

Tutto questo rappresenta un vulnus gravissimo per il Diritto Internazionale con conseguenze purtroppo ben prevedibili: Se invece che far prevalere la forza del Diritto prevale il “diritto” della forza perché non ci si dovrebbe riarmare tutti? 

Senza considerare che l'ipocrisia raggiunge i massimi livelli quando a fronte di ripetuti sbandierati tentativi di mediazione e mitigazione dei conflitti ( in Medioriente, con relative estensioni ma anche in Ucraina e annessi) si continua nei fatti ad alimentarli con costanti e progressive forniture di armi, anche a rischio di una catastrofica escalation nucleare 

E' questo che, senza perdersi in disquisizioni varie, andrebbe denunciato in nome di una comune ragione e cioè quella dell'unica appartenenza ad un'Umanità sempre più martoriata. Mi sembra peraltro quello che alcune forze, purtroppo minoritarie, stiano cercando di fare sia in Israele che in Palestina come in Ucraina e in Russia.

Ma la Speranza non muore e si alimenta con il concreto impegno di tutti, come direbbe un Papa profetico come Francesco.
Germano Bosisio
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