Barzanò, un lettore: riflessioni sulla viabilità in Via Risorgimento
Buongiorno,
prendo spunto da un'interessante rubrica sulla viabilità di Sky TG24 Progress per riflettere su quanto è stato realizzato negli ultimi 15 anni in Via Risorgimento a Barzanò, località San Feriolo.
Purtroppo, in termini di statistiche su casi a livello europeo, per migliorare la qualità della viabilità o creare una zona 30, non si limita a posizionare cartelli o installare un semaforo. Queste misure sono insufficienti: gli automobilisti tendono a sentirsi autorizzati a viaggiare più velocemente. Se il semaforo è appena diventato rosso, si accelera! E se non c'è la certezza di un controllo, si ignora completamente la segnaletica.
Un cartello che indica il limite di 30 km/h risulta frustrante per chi guida e spesso non viene rispettato. Quando parliamo di una "zona 30", ci riferiamo a un'area in cui sono stati condotti studi preliminari approfonditi e sono stati attuati interventi specifici. Questo approccio può portare a un miglioramento significativo della sicurezza stradale. La strada non è destinata esclusivamente alle automobili o ai veicoli in generale, ma è anche uno spazio per le persone e per la micro mobilità. Se si investe adeguatamente, può trasformarsi in un'area pubblica di qualità, dove è possibile svolgere attività diverse oltre a spostarsi rapidamente. Le opere realizzate negli ultimi anni in Via Risorgimento sono state eseguite con scarsa competenza e poca visione a lungo termine. Come già evidenziato in precedenza, nonostante le convinzioni dei nostri amministratori, a subire le conseguenze negative di queste scelte sono stati i residenti, sia in termini di qualità della vita che, soprattutto, di sicurezza.
Attualmente, a metà via è presente un cantiere attivo. Ritengo che non bastino semplicemente alcuni cartelli che indicano lavori in corso e qualche luce! Non sarebbe opportuno segnalare in modo chiaro un percorso pedonale adeguato?
Il rischio è elevato: già prima si trovavano pedoni e ciclisti ovunque, ma ora, con la corsia pedonale occupata dai ponteggi, la situazione è ulteriormente complicata, soprattutto in una zona non rettilinea. La sicurezza deve essere la priorità assoluta da considerare e attuare.
Quando le amministrazioni si basano su luoghi comuni, opinioni non qualificate e mancanza di competenza, è davvero demoralizzante.
Data la complessità urbanistica di quest'area, spero che le future amministrazioni decidano di investire in modo serio e con professionisti qualificati, focalizzandosi innanzitutto sulla sicurezza e successivamente sulla qualità, ponendo al centro i cittadini e le attività commerciali locali.
Buona giornata,
prendo spunto da un'interessante rubrica sulla viabilità di Sky TG24 Progress per riflettere su quanto è stato realizzato negli ultimi 15 anni in Via Risorgimento a Barzanò, località San Feriolo.
Purtroppo, in termini di statistiche su casi a livello europeo, per migliorare la qualità della viabilità o creare una zona 30, non si limita a posizionare cartelli o installare un semaforo. Queste misure sono insufficienti: gli automobilisti tendono a sentirsi autorizzati a viaggiare più velocemente. Se il semaforo è appena diventato rosso, si accelera! E se non c'è la certezza di un controllo, si ignora completamente la segnaletica.
Un cartello che indica il limite di 30 km/h risulta frustrante per chi guida e spesso non viene rispettato. Quando parliamo di una "zona 30", ci riferiamo a un'area in cui sono stati condotti studi preliminari approfonditi e sono stati attuati interventi specifici. Questo approccio può portare a un miglioramento significativo della sicurezza stradale. La strada non è destinata esclusivamente alle automobili o ai veicoli in generale, ma è anche uno spazio per le persone e per la micro mobilità. Se si investe adeguatamente, può trasformarsi in un'area pubblica di qualità, dove è possibile svolgere attività diverse oltre a spostarsi rapidamente. Le opere realizzate negli ultimi anni in Via Risorgimento sono state eseguite con scarsa competenza e poca visione a lungo termine. Come già evidenziato in precedenza, nonostante le convinzioni dei nostri amministratori, a subire le conseguenze negative di queste scelte sono stati i residenti, sia in termini di qualità della vita che, soprattutto, di sicurezza.
Attualmente, a metà via è presente un cantiere attivo. Ritengo che non bastino semplicemente alcuni cartelli che indicano lavori in corso e qualche luce! Non sarebbe opportuno segnalare in modo chiaro un percorso pedonale adeguato?
Il rischio è elevato: già prima si trovavano pedoni e ciclisti ovunque, ma ora, con la corsia pedonale occupata dai ponteggi, la situazione è ulteriormente complicata, soprattutto in una zona non rettilinea. La sicurezza deve essere la priorità assoluta da considerare e attuare.
Quando le amministrazioni si basano su luoghi comuni, opinioni non qualificate e mancanza di competenza, è davvero demoralizzante.
Data la complessità urbanistica di quest'area, spero che le future amministrazioni decidano di investire in modo serio e con professionisti qualificati, focalizzandosi innanzitutto sulla sicurezza e successivamente sulla qualità, ponendo al centro i cittadini e le attività commerciali locali.
Buona giornata,
E.Annoni