Casatenovo: il Premio per la Pace conferito a tre donne eccezionali. La cerimonia in Auditorium
Si è svolta nella serata di ieri, presso l’Auditorium di Casatenovo, la cerimonia per il conferimento del Premio per la Pace 2024, un momento di intenso valore umano e simbolico, dedicato alla memoria di Graziella Fumagalli, Madre Erminia Cazzaniga e Suor Luisa Dell’Orto, missionarie che hanno dedicato la propria vita agli altri sino al sacrificio estremo.
Promossa dai Comuni di Casatenovo, Sirtori e Lomagna, con il supporto del Comitato Lecchese per la Pace e la cooperazione tra i popoli, la cerimonia ha alternato momenti istituzionali e performance musicali toccanti, grazie al coro milanese Canto Sospeso. Nel solco dello spirito delle donne che le hanno precedute, la giuria ha assegnato i premi alla memoria di Maria Clara - detta Marica - Ara, a Suor Flora Galbusera e alla dottoressa Maria Teresa Reale, con una menzione speciale rivolta alla giovane dottoressa Elena Redaelli.
Il coro, diretto da Tais Conte Renzetti ha proposto brani che hanno attraversato culture e tradizioni diverse, contribuendo a creare un’esperienza di profonda coralità e universalità.
''L’invito di questo coro è una scelta fortemente voluta'' ha spiegato la giornalista Katia Sala in apertura di serata. ''Nessuna arte come la musica è in grado di parlare con un linguaggio universale, superando confini e barriere, proprio come hanno fatto le donne che questa sera vogliamo premiare''.
Il vicesindaco di Casatenovo, Lorenzo Citterio, ha aperto la serata portando i saluti dell'amministrazione e del sindaco Filippo Galbiati, assente per impegni di lavoro. Nel suo discorso, l'amministratore ha sottolineato l’importanza di eventi come questo nel ricordare figure che hanno speso la propria vita per il bene degli altri.
"Sono qui con un senso di sproporzione rispetto a queste donne straordinarie che hanno donato tutto ciò che avevano per il prossimo" ha affermato, rimarcando come la loro scelta di vita sia un insegnamento costante per tutti. Le sue parole hanno toccato un tema centrale della serata: la necessità di costruire legami autentici e di combattere l’indifferenza, un messaggio sempre attuale in un contesto segnato da conflitti e divisioni come quello attuale.
L’assessore alla cultura e alle politiche per la pace di Casatenovo, Gaia Riva, ha proseguito ricordando l’impegno delle amministrazioni nel farsi portavoce di queste storie, descritte come un ''seme'' che va coltivato e curato. Ha spiegato come la scelta del coro non sia stata casuale: la loro musica, con brani che spaziano dalle ninne nanne alle canzoni di lotta, rappresenta un linguaggio universale, capace di superare barriere e costruire ponti tra popoli e culture diverse. ''La musica - ha detto - è un eco del messaggio di solidarietà e condivisione incarnato dalle donne celebrate''.
Il momento più toccante della serata è stato senza dubbio la consegna dei riconoscimenti. Il primo premio, assegnato alla memoria di Marica Ara, è stato ritirato dal compagno Corrado Conti e da Mauro Castelli, presidente di Mir Sada - Progetto per la Pace, Associazione con cui la missionaria ha operato per tantissimi anni. La vita di Marica, profondamente dedicata al volontariato internazionale, è stata ricordata come un esempio luminoso di altruismo e dedizione.
Il compagno Corrado, visibilmente emozionato, ha raccontato aneddoti che hanno dipinto un ritratto vivido di una donna capace di portare gioia ovunque andasse, con una risata contagiosa, un abbraccio accogliente, un’immensa gioia di vivere.
''Il suo impegno nel costruire ponti di solidarietà tra le comunità serba e bosniaca, in un contesto segnato da tensioni etniche e sociali, rimane un esempio insuperabile di come l’empatia e la determinazione possano fare la differenza'' ha detto il vicesindaco Citterio consegnando il premio.
Il secondo riconoscimento è stato assegnato a Suor Flora Galbusera, missionaria da 64 anni in Argentina, dove ha dedicato la sua vita alla lotta contro l’emarginazione e alla promozione dello sviluppo umano. La nipote Sabina Magni, insieme a Suor Emilia Musatti, vicaria generale emerita e attuale direttrice della comunità di Contra di Missaglia, ha ritirato il premio consegnato dal sindaco di Lomagna, Cristina Citterio.
Suor Flora, è infatti attualmente impegnata nel Centro Comunitario Maria Ausiliatrice di Namcom a Formosa, in cui offre supporto a oltre 5000 famiglie in un contesto segnato da povertà estrema, discriminazione e degrado ambientale. La sua opera, che include anche programmi educativi e di formazione professionale, è stata definita una missione che ha trasformato un’intera comunità, offrendo speranza e opportunità a chi ne aveva più bisogno.
''La sua missione è sempre stata rivolta ad uno scopo non solo di fede, ma anche educativo ed assistenziale, in un quartiere in cui la convivenza con il gruppo etnico Qom è estremamente difficile. La comunità è vulnerabile: presenta un'alta percentuale di disoccupazione, precarietà abitativa, degrado ambientale, rischio sanitario, marginalità e discriminazione, situazioni che spesso sfociano in alcolismo, tossicodipendenza, violenza e situazioni delinquenza'' ha spiegato la nipote. Il centro offre un'alternativa di vita e una prospettiva, grazie anche all'annesso centro di formazione professionale, alla cui ristrutturazione verrà dedicato il riconoscimento ottenuto.
Il terzo riconoscimento, consegnato dal vicesindaco di Sirtori Tiziano Paschetto (intervenuto alla serata con il collega Paolo Belletti), è stato attribuito alla dottoressa Maria Teresa Reale, presente in sala, per il suo straordinario impegno in Africa. Dal 1992, il medico si dedica a progetti di salute pubblica e benessere collettivo in una delle aree più povere e instabili del paese, in particolare ad Abobo, una regione dell’Etiopia al confine con il Sud Sudan. La sua capacità di creare programmi di prevenzione e cura è stata descritta come un esempio tangibile di come la solidarietà possa superare ogni confine geografico e culturale.
La dottoressa Reale ha spiegato il suo operato in questa regione caratterizzata da forte instabilità politica e povertà diffusa: ''Questa regione è molto complicata: abbiamo attivato programmi di salute materno infantile, educazione sanitaria, vaccinazioni, prevenzione e cura dell'HIV. Le difficoltà sono immense, sono geopolitiche, climatiche e anche dovute alla mancanza di beni primari. Io e il mio gruppo possiamo fare affidamento su tante associazioni del territorio, la comunità di Casatenovo è sempre al mio fianco'' ha aggiunto la dottoressa, ringraziando le varie realtà che la sostengono, tra cui l’associazione La Colombina.
La menzione speciale della serata è stata poi assegnata alla giovane dottoressa Elena Redaelli, laureata in biologia e attualmente impegnata in un corso magistrale di biotecnologie farmaceutiche, consegnata da Maria Grazia Caglio, presidente del Comitato per la pace e la cooperazione tra i popoli. Elena, appena ventiduenne, ha trascorso l’estate in Kenya, lavorando come volontaria in una casa famiglia per bambini orfani. La sua scelta è stata lodata come un esempio ispiratore per le nuove generazioni, una dimostrazione concreta di come anche i più giovani possano contribuire a fare la differenza.
La serata è stata arricchita dagli interventi di Renato Milani e Gerolamo Fontana, rappresentanti di Telethon, che hanno raccontato la loro esperienza nel campo della ricerca scientifica. Con oltre 33 anni di attività e successi straordinari come le terapie geniche salvavita, hanno sottolineato come il loro lavoro sia parte di una missione più ampia, quella di migliorare la qualità della vita e dare speranza a milioni di famiglie.
La conclusione dell’evento ha visto il coro regalare un’ultima, emozionante performance. Elena Castagna, sorella di Suor Alma attualmente in missione a Timor, ha chiuso con un messaggio incisivo, ricordando la sirtorese Madre Erminia Cazzaniga: ''Il cambiamento nasce sempre da piccoli gesti concreti, dalla volontà di non accettare una realtà di indifferenza e di voler costruire ogni giorno, passo dopo passo, un mondo più giusto. Le donne che ricordiamo con questo premio in un certo senso ci sono ancora, camminano per le strade circondate dalle tante persone che hanno aiutato. I loro sono stati gesti capaci di andare oltre la morte, facendo eterna la vita su questa terra''.
Promossa dai Comuni di Casatenovo, Sirtori e Lomagna, con il supporto del Comitato Lecchese per la Pace e la cooperazione tra i popoli, la cerimonia ha alternato momenti istituzionali e performance musicali toccanti, grazie al coro milanese Canto Sospeso. Nel solco dello spirito delle donne che le hanno precedute, la giuria ha assegnato i premi alla memoria di Maria Clara - detta Marica - Ara, a Suor Flora Galbusera e alla dottoressa Maria Teresa Reale, con una menzione speciale rivolta alla giovane dottoressa Elena Redaelli.
Il coro, diretto da Tais Conte Renzetti ha proposto brani che hanno attraversato culture e tradizioni diverse, contribuendo a creare un’esperienza di profonda coralità e universalità.
''L’invito di questo coro è una scelta fortemente voluta'' ha spiegato la giornalista Katia Sala in apertura di serata. ''Nessuna arte come la musica è in grado di parlare con un linguaggio universale, superando confini e barriere, proprio come hanno fatto le donne che questa sera vogliamo premiare''.
Il vicesindaco di Casatenovo, Lorenzo Citterio, ha aperto la serata portando i saluti dell'amministrazione e del sindaco Filippo Galbiati, assente per impegni di lavoro. Nel suo discorso, l'amministratore ha sottolineato l’importanza di eventi come questo nel ricordare figure che hanno speso la propria vita per il bene degli altri.
"Sono qui con un senso di sproporzione rispetto a queste donne straordinarie che hanno donato tutto ciò che avevano per il prossimo" ha affermato, rimarcando come la loro scelta di vita sia un insegnamento costante per tutti. Le sue parole hanno toccato un tema centrale della serata: la necessità di costruire legami autentici e di combattere l’indifferenza, un messaggio sempre attuale in un contesto segnato da conflitti e divisioni come quello attuale.
L’assessore alla cultura e alle politiche per la pace di Casatenovo, Gaia Riva, ha proseguito ricordando l’impegno delle amministrazioni nel farsi portavoce di queste storie, descritte come un ''seme'' che va coltivato e curato. Ha spiegato come la scelta del coro non sia stata casuale: la loro musica, con brani che spaziano dalle ninne nanne alle canzoni di lotta, rappresenta un linguaggio universale, capace di superare barriere e costruire ponti tra popoli e culture diverse. ''La musica - ha detto - è un eco del messaggio di solidarietà e condivisione incarnato dalle donne celebrate''.
Il momento più toccante della serata è stato senza dubbio la consegna dei riconoscimenti. Il primo premio, assegnato alla memoria di Marica Ara, è stato ritirato dal compagno Corrado Conti e da Mauro Castelli, presidente di Mir Sada - Progetto per la Pace, Associazione con cui la missionaria ha operato per tantissimi anni. La vita di Marica, profondamente dedicata al volontariato internazionale, è stata ricordata come un esempio luminoso di altruismo e dedizione.
Il compagno Corrado, visibilmente emozionato, ha raccontato aneddoti che hanno dipinto un ritratto vivido di una donna capace di portare gioia ovunque andasse, con una risata contagiosa, un abbraccio accogliente, un’immensa gioia di vivere.
''Il suo impegno nel costruire ponti di solidarietà tra le comunità serba e bosniaca, in un contesto segnato da tensioni etniche e sociali, rimane un esempio insuperabile di come l’empatia e la determinazione possano fare la differenza'' ha detto il vicesindaco Citterio consegnando il premio.
Il secondo riconoscimento è stato assegnato a Suor Flora Galbusera, missionaria da 64 anni in Argentina, dove ha dedicato la sua vita alla lotta contro l’emarginazione e alla promozione dello sviluppo umano. La nipote Sabina Magni, insieme a Suor Emilia Musatti, vicaria generale emerita e attuale direttrice della comunità di Contra di Missaglia, ha ritirato il premio consegnato dal sindaco di Lomagna, Cristina Citterio.
Suor Flora, è infatti attualmente impegnata nel Centro Comunitario Maria Ausiliatrice di Namcom a Formosa, in cui offre supporto a oltre 5000 famiglie in un contesto segnato da povertà estrema, discriminazione e degrado ambientale. La sua opera, che include anche programmi educativi e di formazione professionale, è stata definita una missione che ha trasformato un’intera comunità, offrendo speranza e opportunità a chi ne aveva più bisogno.
''La sua missione è sempre stata rivolta ad uno scopo non solo di fede, ma anche educativo ed assistenziale, in un quartiere in cui la convivenza con il gruppo etnico Qom è estremamente difficile. La comunità è vulnerabile: presenta un'alta percentuale di disoccupazione, precarietà abitativa, degrado ambientale, rischio sanitario, marginalità e discriminazione, situazioni che spesso sfociano in alcolismo, tossicodipendenza, violenza e situazioni delinquenza'' ha spiegato la nipote. Il centro offre un'alternativa di vita e una prospettiva, grazie anche all'annesso centro di formazione professionale, alla cui ristrutturazione verrà dedicato il riconoscimento ottenuto.
Il terzo riconoscimento, consegnato dal vicesindaco di Sirtori Tiziano Paschetto (intervenuto alla serata con il collega Paolo Belletti), è stato attribuito alla dottoressa Maria Teresa Reale, presente in sala, per il suo straordinario impegno in Africa. Dal 1992, il medico si dedica a progetti di salute pubblica e benessere collettivo in una delle aree più povere e instabili del paese, in particolare ad Abobo, una regione dell’Etiopia al confine con il Sud Sudan. La sua capacità di creare programmi di prevenzione e cura è stata descritta come un esempio tangibile di come la solidarietà possa superare ogni confine geografico e culturale.
La dottoressa Reale ha spiegato il suo operato in questa regione caratterizzata da forte instabilità politica e povertà diffusa: ''Questa regione è molto complicata: abbiamo attivato programmi di salute materno infantile, educazione sanitaria, vaccinazioni, prevenzione e cura dell'HIV. Le difficoltà sono immense, sono geopolitiche, climatiche e anche dovute alla mancanza di beni primari. Io e il mio gruppo possiamo fare affidamento su tante associazioni del territorio, la comunità di Casatenovo è sempre al mio fianco'' ha aggiunto la dottoressa, ringraziando le varie realtà che la sostengono, tra cui l’associazione La Colombina.
La menzione speciale della serata è stata poi assegnata alla giovane dottoressa Elena Redaelli, laureata in biologia e attualmente impegnata in un corso magistrale di biotecnologie farmaceutiche, consegnata da Maria Grazia Caglio, presidente del Comitato per la pace e la cooperazione tra i popoli. Elena, appena ventiduenne, ha trascorso l’estate in Kenya, lavorando come volontaria in una casa famiglia per bambini orfani. La sua scelta è stata lodata come un esempio ispiratore per le nuove generazioni, una dimostrazione concreta di come anche i più giovani possano contribuire a fare la differenza.
La serata è stata arricchita dagli interventi di Renato Milani e Gerolamo Fontana, rappresentanti di Telethon, che hanno raccontato la loro esperienza nel campo della ricerca scientifica. Con oltre 33 anni di attività e successi straordinari come le terapie geniche salvavita, hanno sottolineato come il loro lavoro sia parte di una missione più ampia, quella di migliorare la qualità della vita e dare speranza a milioni di famiglie.
La conclusione dell’evento ha visto il coro regalare un’ultima, emozionante performance. Elena Castagna, sorella di Suor Alma attualmente in missione a Timor, ha chiuso con un messaggio incisivo, ricordando la sirtorese Madre Erminia Cazzaniga: ''Il cambiamento nasce sempre da piccoli gesti concreti, dalla volontà di non accettare una realtà di indifferenza e di voler costruire ogni giorno, passo dopo passo, un mondo più giusto. Le donne che ricordiamo con questo premio in un certo senso ci sono ancora, camminano per le strade circondate dalle tante persone che hanno aiutato. I loro sono stati gesti capaci di andare oltre la morte, facendo eterna la vita su questa terra''.
Sara Ardagna