Molteno: presentato il piano per il diritto allo studio

Approvato a Molteno, con l’astensione della minoranza, il piano per l’attuazione del diritto allo studio per l’anno scolastico 2024-2025. La presentazione è stata affidata all’assessore competente in materia Sara Brenna. ''Non ci sono novità nella predisposizione, ma abbiamo cercato di migliorare il piano per consentirne la lettura anche da parte dei cittadini. Ringrazio gli uffici per il lavoro, il dirigente scolastico Marco Magni e la fondazione Ermanno Gerosa in particolare il presidente Mario Vismara''.
La scuola dell’infanzia ''la Chiocciola'', che da quest’anno vanta una sezione primavera, presenta 78 alunni iscritti, di cui 64 moltenesi e 14 di fuori paese. Il Comune garantisce anche per l’anno in corso un contributo di 75.000 euro, di cui 64.000 euro sulla base dei residenti iscritti con un valore calcolato di 1.000 euro ad alunno, 5.000 euro per il miglioramento dell’offerta didattica e una cifra di 6.000 euro come sostegno per i maggiori oneri derivanti dall’avvio della sezione primavera.
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L'assessore all'istruzione Sara Brenna

Alla scuola primaria e secondaria non ci sono variazioni rispetto all'entità dei contributi: ad entrambi gli istituti verrà destinata una cifra di 5.000 euro. Alla primaria si aggiunge un contributo di 1.600 euro per la realizzazione del progetto di Pet Therapy con un’associazione che si occupa di queste finalità. ''È un progetto che coinvolge tutti gli alunni della scuola e per il terzo anno consecutivo abbiamo deciso di sostenerlo tramite una quota extra''.
In occasione della festa della donna verrà indetto un contest per individuare il nome di una personalità femminile alla quale possa essere titolata la scuola primaria, mentre alla secondaria il contributo comunale serve a sostenere progetti scolastici come ''A colpi di libro'' di cui l’istituto di Molteno sarà capofila. 
Il piano contiene anche le variazioni sul trasporto scolastico, che ha avuto un aumento molto forte del costo dell’organizzazione, passato da 63.000 a 75.000 euro. Il Comune sostiene una spesa mensile di oltre 7.000 euro, pari a 1.200 euro per alunno. ''Abbiamo 54 iscritti al servizio, in aumento rispetto all’anno precedente, che ci fa dire che è un servizio valido. Il calo di richieste sulla scuola dell’infanzia (solo 5 utenti) è il motivo per cui si usa un solo mezzo tra primaria e infanzia per ammortizzare i viaggi per pochi bambini: il trasporto si reca prima alla scuola d’infanzia e poi alla primaria. Questo ha permesso di garantire il servizio, a fronte del calo di iscritti nella scuola dell'infanzia''.
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Apprezzato il servizio refezione alla primaria, a cui aderiscono 154 bambini su 165 studenti. La tariffa unica è di 5,04 euro al giorno e il costo del buono è sostenuto integralmente dagli utenti. Sono cinque i pasti gratuiti previsti dai servizi sociali, che vengono valutati di anno in anno. ''Il servizio funziona: abbiamo il vantaggio di una cucina interna che garantisce la presenza di personale in uno spazio adeguato per i bambini. La possibilità di fare due turni permette agli alunni di mangiare in un ambiente più sano. Possiamo dirci soddisfatti. I bambini che si fermano in mensa usano anche le utenze. Potremmo aggiungere questo costo, ma non lo facciamo: siamo amministratori che ragionano e pensano da amministratori. Il costo della mensa è ancora basso rispetto ad altri comuni dove spesso siamo sopra i 5.50 euro come spesa media per un buono pasto''.
Sui servizi aggiuntivi, è stato confermato il pre scuola, al contrario del post scuola per il quale la richiesta arrivava solo da quattro famiglie. Il primo ha invece ottenuto 11 iscrizioni, cui si aggiungono quelle che arrivano in corso d’anno. A copertura del costo, il Comune eroga una quota di 900 euro all’istituto nell’ambito dell’accordo di funzioni miste per la presenza, durante il servizio, dei collaboratori scolastici che hanno un orario di ingresso anticipato. 
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Il gruppo di minoranza Molteno Bene Comune. Secondo da sinistra il capogruppo Giovanni Galimberti

Proseguirà ancora l’iniziativa del centro estivo a supporto delle esigenze familiari: il progetto viene condiviso con la parrocchia. Il costo della pulizia degli spazi usati ogni giorno dai bambini ammonta a 2.350 euro oltre Iva, mentre sui premi di studio quest’anno sono stati destinati 4.000 euro per 13 studenti.
Il servizio di assistenza educativa e scolastica, gestito dai servizi sociali, prevede la presenza di una figura educativa per i cinque studenti disabili coinvolti e la spesa è pari a 37.000 euro. Si manterrà il servizio civile per una figura a supporto della biblioteca. La novità di quest’anno è l’adesione alla piattaforma Giraskuola che mette in contatto le famiglie che vogliono vendere e scambiare libri di testo scolastici. Sono 1.098 euro sostenuti dal Comune per un servizio che sarà attivo per tre anni scolastici. ''Ci confronteremo con i gestori della piattaforma per capire quanto sarà stata utile e utilizzata nel nostro contesto'' ha detto l’assessore, concludendo con un ringraziamento ai volontari. ''Senza di loro non potremo garantire molti servizi, che dovremo pagare. Il numero dei volontari per fortuna è buono e ci auguriamo che possa rimanere tale e aumentare''.
Il sindaco Giuseppe Chiarella ha ringraziato l’assessore ''per il tempo, la dedizione e la competenza riservate alla scuola e alle attività para scolastiche. La quantità di servizi erogati dal Comune in questo campo è evidente e penso possa essere di esempio anche per altro comuni''.
Sul piano è intervenuto il capogruppo di minoranza, Giovanni Galimberti: ''La presentazione del piano non è un obbligo, ma è positivo che il Comune continui a proporlo al consiglio. Rivolgo un ringraziamento a tutte le amministrazioni che hanno reso possibile l’edificazione e la manutenzione di tutte le scuole presenti, come quello che si farà, e colgo l’occasione per rivolgere un augurio di buon lavoro al consiglio d’istituto. Le sfide in ambito educativo sono in continuo aumento e riguardano lo sviluppo e la coscienza civile dei ragazzi per prevenire fenomeni pericolosi. Ci sono tante problematiche che si stanno diffondendo e richiedono prevenzione''.
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In primo piano l'assessore Davide Conti

L’intervento del consigliere Galimberti si è spostato sui contenuti del documento: ''Accogliamo l’impegno dell’amministrazione che contribuisce al pagamento delle utenze e al miglioramento e all’ampliamento dell’offerta formativa, dando possibilità di crescita a tutti gli studenti. Sul servizio piedibus spiace constatare che non si è riusciti a organizzarlo perchè utile e promuove momenti di socialità e condivisione. Comprendiamo le difficoltà nel reperire volontari e ci chiediamo se sono state esplorate altre soluzioni. L’aumento degli utenti al servizio scuolabus può essere collegato al fatto che manca il piedibus. Un’altra criticità riguarda il post scuola della primaria, per il quale manca il numero minimo di iscritti: potrebbe essere correlato ai costi elevati del servizio? È un'opzione che potrebbe interessare le famiglie, ma l’ostacolo sono i costi. Sulla scuola secondaria - ha aggiunto Galimberti - è fondamentale prestare attenzione alle nuove esigenze delle famiglie. L’introduzione della settimana corta unita all’assenza di proposte pomeridiane potrebbe essere un problema per le famiglie e si potrebbe valutare con la direzione didattica. Infine, sui premi di studio, credo che escludere gli studenti ripetenti di medie e superiori è una scelta in contrasto con la valorizzazione del merito che non si misura necessariamente con un percorso lineare. Un anno scolastico ripetuto può nascondere situazioni complesse che mettono in difficoltà le persone. Ignorare questi percorsi significa non riconoscere il valore''.
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L'assessore Brenna e il vicesindaco Guido Anghileri

Pronta la replica dell’assessore Brenna che sul piedibus ha vagliato varie strade. ''Senza volontari non si può fare. Avevamo una ditta di vigilanza privata che non ha fatto il suo lavoro: senza le sicurezze che tutelano i nostri bambini, non si può fare. L’ultimo tentativo era stato fatto con Auser Lecco che però aveva un costo insostenibile, di circa 20.000 euro. Renderlo a pagamento ai cittadini, fa cadere il senso del piedibus. Di fronte a questo ultimo tentativo, abbiamo abbandonato anche quest’idea. L’aumento dell’utenza dello scuolabus è in parte dovuta all’assenza del piedibus che nessuno vieta di provare a organizzarlo nuovamente chiedendo in primis l’aiuto delle famiglie coinvolte, con l’organizzazione di turni. Anche questo tentativo è andato a vuoto: prendere l’impegno di turni quotidiani con una presenza garantita e un jolly per assenze, è impegnativo. L’amministrazione può gestire gli aspetti tecnici e organizzativi. In questo non mi resta che dare appello ai cittadini per rivalutarlo. Sul post scuola, i costi sono aumentati in maniera esponenziale: erano impegnativi per le famiglie ma dobbiamo considerare che sono servizi aggiuntivi. Abbiamo fatto un confronto tra una baby-sitter privata e il costo del servizio, i conti sono molto diversi e tornano a favore del servizio. Il Comune deve in modo cosciente organizzare le risorse: è bene che, in presenza di un servizio aggiuntivo e facoltativo e in ottica di corretto uso delle risorse pubbliche, le cifre siano sostenibili non solo per le famiglie ma anche per il Comune''.
Su questo punto è intervenuto anche l’assessore ai servizi sociali Davide Conti che attribuisce l’aumento dei costi alla presenza di una cooperativa con educatori professionali.
L’assessore Brenna ha infine ritenuto meritevole di valutazione la proposta della minoranza sulla modifica del regolamento per l’assegnazione dei premi di studio.
M.Mau.
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