Oggiono, Bachelet: premi alle eccellenze scolastiche
Premi alle eccellenze. L’istituto di scuola superiore Vittorio Bachelet di Oggiono ha rinnovato il tradizionale appuntamento prima della pausa natalizia: sabato 21 dicembre, al Palabachelet si è tenuta la cerimonia di valorizzazione dei ragazzi meritevoli. 24 studenti del biennio e 23 del triennio, per un totale di 47 allievi, hanno ricevuto in dono alcuni libri. Una scelta di titoli selezionati appositamente per aprire le prospettive, diffondere conoscenza e suscitare curiosità tra i giovani perchè possano, attraverso la lettura, scoprire anche una parte di se stessi.
“Oggi celebriamo il talento e la dedizione di questi ragazzi. Alcuni di loro sono protagonisti da più anni: oltre all’ammirazione nei loro confronti, costoro rappresentano brillanti esempi che di quello che si può ottenere con la passione e la dedizione” ha detto la dirigente scolastica Anna Panzeri introducendo la mattinata. “Sono presenti i rappresentanti del consiglio di istituto che investe in termini finanziari ed economici in questo momento perché la nostra scuola lo ritiene importante e di valore. Sono presenti anche il sindaco e l’assessore alla cultura del comune di Oggiono: questi ragazzi studiano e si impegnano per la crescita personale ma sarà importante il contributo che potranno dare al territorio in cui vivono”.
Ad arricchire e impreziosire la cerimonia ci sono ospiti: quest’anno Elisa Miccichè, studentessa dell’istituto nonché giovanissima autrice, e Alberto Bosis, architetto con la passione per la scrittura. I loro interventi sono stati intervallati da momenti musicali curati dagli studenti.
“Architetto e scrittore sono due cose distinte. Mi sento architetto quando progetto e creo gli spazi; mi sento uno scrittore quando, davanti al computer, cerco di liberare il magazzino della memoria dentro di me. Scrittore credo sia chiunque abbia voglia di mettersi in gioco e comunicare qualcosa” ha detto Bosis parlando alla platea. “Come scrittore sono nato in modo casuale: circa 20 anni, quando io e mia moglie eravamo in attesa del primo figlio. Mi sono messo a scrivere ed è uscito un breve racconto, una novella: era un’esperienza reale, come tutto ciò che scrivo. Questo breve racconto, su suggerimento di mia moglie, l’ho mandato a Roma, per il concorso letterario (premio Arché) per le pubblicazioni inedite”.
Dopo tre mesi la notizia: Bosis vincitore su oltre 5.000 partecipanti da tutta l’Italia. Alla premiazione ha conosciuto persone che, sulla scrittura, hanno costruito una professione. “Questa grande emozione di trovarmi di fronte a scrittori veri è stato il primo passo per cominciare questa attività. Poiché la mia professione è l’architetto, mi sono detto che scrivere non doveva diventare un secondo lavoro. Volevo fosse una cosa spontanea e ho pensato di destinare il ricavato alle associazioni”. Il ricavato del primo libro è andato a un’associazione di diversamente abili. Insieme all’amico romano Paolo Bisetti, sono nati i testi scritti a quattro mani: ne sono nati altri volumi, il cui ricavato è stato destinato a fondazioni del settore sanitario.
“È stata un’esperienza che mi ha aperto la mente perché ho trovato la disponibilità di tantissime persone. Il piacere di questa scrittura emerge quando questi enti ci scrivono quello che hanno acquistato con i proventi: per me l’esperienza dello scrivere non è qualcosa di introspettivo, ma è soprattutto un’esperienza di apertura verso gli altri”.
Elisa Miccichè ha invece esordito giovanissima: aveva 14 anni quando ha pubblicato, nel 2022, “I ragazzi della rosa”, primo testo della saga fantasy, cui ha fatto seguito “Le ombre di Lakedale”.
“Per me scrivere è un sogno che, grazie ai parenti, è diventato realtà. Ho trovato il coraggio di farlo diventare un obiettivo. Per me scrivere è sognare e creare una realtà mia: uso la scrittura per lasciare un segno in chi legge” ha detto Elisa al pubblico, raccontando la prima firma del contratto con la casa editrice che l’aveva fatta sentire realizzata. Comprese solo in seguito che era in realtà un inizio: “Quello che più ci fa crescere è la scalata, con gli ostacoli che cerchiamo di superare”.
La passione è nata sin da bambina, come lei stessa racconta. “Non sapevo ancora scrivere ma avevo storie che volevo si raccontassero. Quello che per me era un passatempo, mi sono accorta che era una passione, ma inizialmente avevo timore a dirlo ai miei coetanei”. Al pubblico racconta poi come nasce un libro: la parte di ispirazione e stesura, oltre a quella ancora più importante di rilettura e cancellazione. “Cancellare non è un fallimento ma una nuova pagina da riempire con parole migliori. Si può sbagliare e migliorarsi”. Nel suo percorso da scrittrice, ha già vissuto alcuni momenti indelebili: oltre alle presentazioni sul territorio, è stata ospite del Salone del Libro di Torino, la manifestazione di maggior rilievo in Italia in fatto di editoria.
Agli studenti del bienni sono stati consegnati tre volumi: “il treno dei bambini” di Viola Ardone, “Persepolis” di Marjane Satrapi e “nella vita dei burattini” di TJ Klune. Per le eccellenze del triennio sono stati selezioni altri titoli: “Un viaggio tra i boschi che cambiano” di Pietro Lacasella e Luigi Torreggiani, “Leggere Lolita a Teheran” di Azar Nafisi e “Percettroni al timone” di Franco Raimondi.
Le “eccellenze” suddivise per classe
Classi prime
Elisa Miccichè
Marianna Maggioni
Andrea Stanizzi
Stella Pellegatta
Elena Corti
Giovanni Ronchetti
Anna Appiani
Gloria Piantanida
Alessandro Bolis
Gennaro Donnarummo
Emma Pasquale
Francesco Scola
Classi seconde
Camilla Gerosa
Christian Và
Sara Ravasi
Davide Villa
Ludovica Valsecchi
Lorenzo Lanfranchi
Manuel Cagliani
Alessandra Galli
Alice Binda
Leonardo Arduini
Alice Marcelli
Classi terze
Samuele Ripamonti
Siham El Mouttaki
Emma Cappelletti
Alice Di Santo
Edoardo Motta
Francesco Rusconi
Lorenzo Fumagalli
Luca Corbetta
Stefano Longoni
Classi quarte
Camilla Colantonio
Federico Fontana
Michela Negri
Marco Salaris
Giorgia Pizzagalli
Alessia Brenna
Simona Salvaggio
Aurora Menga
Silviantonia Donnarummo
Matteo Redaelli
Elia Riva
Aurora Pirovano
Sergio Facheris
Riccardo Guastamacchia
Leonardo Rigamonti
“Oggi celebriamo il talento e la dedizione di questi ragazzi. Alcuni di loro sono protagonisti da più anni: oltre all’ammirazione nei loro confronti, costoro rappresentano brillanti esempi che di quello che si può ottenere con la passione e la dedizione” ha detto la dirigente scolastica Anna Panzeri introducendo la mattinata. “Sono presenti i rappresentanti del consiglio di istituto che investe in termini finanziari ed economici in questo momento perché la nostra scuola lo ritiene importante e di valore. Sono presenti anche il sindaco e l’assessore alla cultura del comune di Oggiono: questi ragazzi studiano e si impegnano per la crescita personale ma sarà importante il contributo che potranno dare al territorio in cui vivono”.
Ad arricchire e impreziosire la cerimonia ci sono ospiti: quest’anno Elisa Miccichè, studentessa dell’istituto nonché giovanissima autrice, e Alberto Bosis, architetto con la passione per la scrittura. I loro interventi sono stati intervallati da momenti musicali curati dagli studenti.
“Architetto e scrittore sono due cose distinte. Mi sento architetto quando progetto e creo gli spazi; mi sento uno scrittore quando, davanti al computer, cerco di liberare il magazzino della memoria dentro di me. Scrittore credo sia chiunque abbia voglia di mettersi in gioco e comunicare qualcosa” ha detto Bosis parlando alla platea. “Come scrittore sono nato in modo casuale: circa 20 anni, quando io e mia moglie eravamo in attesa del primo figlio. Mi sono messo a scrivere ed è uscito un breve racconto, una novella: era un’esperienza reale, come tutto ciò che scrivo. Questo breve racconto, su suggerimento di mia moglie, l’ho mandato a Roma, per il concorso letterario (premio Arché) per le pubblicazioni inedite”.
Dopo tre mesi la notizia: Bosis vincitore su oltre 5.000 partecipanti da tutta l’Italia. Alla premiazione ha conosciuto persone che, sulla scrittura, hanno costruito una professione. “Questa grande emozione di trovarmi di fronte a scrittori veri è stato il primo passo per cominciare questa attività. Poiché la mia professione è l’architetto, mi sono detto che scrivere non doveva diventare un secondo lavoro. Volevo fosse una cosa spontanea e ho pensato di destinare il ricavato alle associazioni”. Il ricavato del primo libro è andato a un’associazione di diversamente abili. Insieme all’amico romano Paolo Bisetti, sono nati i testi scritti a quattro mani: ne sono nati altri volumi, il cui ricavato è stato destinato a fondazioni del settore sanitario.
“È stata un’esperienza che mi ha aperto la mente perché ho trovato la disponibilità di tantissime persone. Il piacere di questa scrittura emerge quando questi enti ci scrivono quello che hanno acquistato con i proventi: per me l’esperienza dello scrivere non è qualcosa di introspettivo, ma è soprattutto un’esperienza di apertura verso gli altri”.
Elisa Miccichè ha invece esordito giovanissima: aveva 14 anni quando ha pubblicato, nel 2022, “I ragazzi della rosa”, primo testo della saga fantasy, cui ha fatto seguito “Le ombre di Lakedale”.
“Per me scrivere è un sogno che, grazie ai parenti, è diventato realtà. Ho trovato il coraggio di farlo diventare un obiettivo. Per me scrivere è sognare e creare una realtà mia: uso la scrittura per lasciare un segno in chi legge” ha detto Elisa al pubblico, raccontando la prima firma del contratto con la casa editrice che l’aveva fatta sentire realizzata. Comprese solo in seguito che era in realtà un inizio: “Quello che più ci fa crescere è la scalata, con gli ostacoli che cerchiamo di superare”.
La passione è nata sin da bambina, come lei stessa racconta. “Non sapevo ancora scrivere ma avevo storie che volevo si raccontassero. Quello che per me era un passatempo, mi sono accorta che era una passione, ma inizialmente avevo timore a dirlo ai miei coetanei”. Al pubblico racconta poi come nasce un libro: la parte di ispirazione e stesura, oltre a quella ancora più importante di rilettura e cancellazione. “Cancellare non è un fallimento ma una nuova pagina da riempire con parole migliori. Si può sbagliare e migliorarsi”. Nel suo percorso da scrittrice, ha già vissuto alcuni momenti indelebili: oltre alle presentazioni sul territorio, è stata ospite del Salone del Libro di Torino, la manifestazione di maggior rilievo in Italia in fatto di editoria.
Agli studenti del bienni sono stati consegnati tre volumi: “il treno dei bambini” di Viola Ardone, “Persepolis” di Marjane Satrapi e “nella vita dei burattini” di TJ Klune. Per le eccellenze del triennio sono stati selezioni altri titoli: “Un viaggio tra i boschi che cambiano” di Pietro Lacasella e Luigi Torreggiani, “Leggere Lolita a Teheran” di Azar Nafisi e “Percettroni al timone” di Franco Raimondi.
Classi prime
Elisa Miccichè
Marianna Maggioni
Andrea Stanizzi
Stella Pellegatta
Elena Corti
Giovanni Ronchetti
Anna Appiani
Gloria Piantanida
Alessandro Bolis
Gennaro Donnarummo
Emma Pasquale
Francesco Scola
Classi seconde
Camilla Gerosa
Christian Và
Sara Ravasi
Davide Villa
Ludovica Valsecchi
Lorenzo Lanfranchi
Manuel Cagliani
Alessandra Galli
Alice Binda
Leonardo Arduini
Alice Marcelli
Classi terze
Samuele Ripamonti
Siham El Mouttaki
Emma Cappelletti
Alice Di Santo
Edoardo Motta
Francesco Rusconi
Lorenzo Fumagalli
Luca Corbetta
Stefano Longoni
Classi quarte
Camilla Colantonio
Federico Fontana
Michela Negri
Marco Salaris
Giorgia Pizzagalli
Alessia Brenna
Simona Salvaggio
Aurora Menga
Silviantonia Donnarummo
Matteo Redaelli
Elia Riva
Aurora Pirovano
Sergio Facheris
Riccardo Guastamacchia
Leonardo Rigamonti
M.Mau.