Barzago: si torna ai tempi di San Francesco con il presepe vivente
La magia del Natale ha avvolto Barzago ieri, grazie alla 13ª edizione del Presepe Vivente, un evento che ha trasformato il paese in un borgo medievale del 1200. Realizzato dai ragazzi dell’oratorio con la regia di Letizia Perego, il supporto dei volontari e dei Fabrizio’s Boys, il presepe ha unito tradizione e spiritualità, regalando emozioni ai tanti presenti.
“Quest’anno abbiamo voluto mantenere un’edizione più compatta, ma carica di significato” ha spiegato Letizia Perego. “Non ci siamo concentrati solo sull’aspetto scenico, ma soprattutto sul messaggio che volevamo trasmettere: quello dell’amore, della speranza e della comunità che il Natale porta con sé” ha aggiunto.
Supportato nell’allestimento dai numerosi volontari, l’evento ha preso il via con una narrazione suggestiva, che ha riportato i presenti al 1223, quando San Francesco realizzò il primo presepe a Greccio.
Interpretato dai giovani attori dell’oratorio, il racconto ha preso vita tra scene itineranti che hanno attraversato otto tappe nel cuore del paese fino al sagrato della Chiesa. “La storia di San Francesco non è solo la storia di un santo, ma di un uomo che ha saputo coinvolgere un’intera comunità per rendere tangibile il mistero della nascita di Gesù” hanno spiegato i membri dei Fabrizio’s Boys. “Questo è lo spirito che abbiamo voluto ricreare anche a Barzago”.
Il percorso si è snodato per le vie del paese, trasformato in un borgo medievale grazie all’impegno dei volontari e delle famiglie coinvolte. Dai forni accesi ai cestinai intenti nel loro lavoro, ogni scena ha riportato i partecipanti indietro nel tempo, mostrando la vita quotidiana di un villaggio del XIII secolo. “Abbiamo voluto rendere il paese un luogo vivo, dove ogni casa, ogni bottega e ogni strada raccontasse una parte della storia” ha sottolineato Perego.
“Non si trattava solo di rappresentare, ma di far immergere le persone nell’atmosfera del tempo e nel messaggio del Natale” hanno aggiunto i volontari.
Tra i momenti più toccanti, la rappresentazione della Natività, culminata nel suggestivo arrivo alla grotta, accompagnato dal canto corale degli angioletti che hanno seguito ogni scena per le vie del paese e dal calore dei bracieri accesi. Alle 19, in un’atmosfera resa ancora più magica dalla luce delle fiaccole, il presepe vivente è andato in scena la seconda volta. L’evento è stato possibile grazie all’impegno dei volontari e al coinvolgimento dei ragazzi della comunità pastorale di Bevera e Bulciago.
“L’organizzazione di un evento come questo è una grande sfida, ma è anche una gioia vedere come tutta la comunità si mobilita” ha dichiarato Paolo Pessina. “Un grazie particolare va ai Fabrizio’s Boys, ai genitori e a tutti i volontari che hanno contribuito con il loro tempo e la loro energia”.
Due momenti distinti, alle 16 per i bambini e gli anziani e alle 19 per il pubblico generale, hanno permesso a tutti di godere dello spettacolo in due diverse atmosfere. “La partecipazione è stata straordinaria, con oltre 130 persone presenti” ha aggiunto Pessina. “Questi numeri ci dimostrano quanto questo evento sia sentito e apprezzato” dalla comunità.
La narrazione si è conclusa con un invito a riflettere sul significato del Natale. “San Francesco ci insegna che il dono più grande che possiamo offrire al Bambino Gesù è il nostro amore, la preghiera e i sacrifici. Questo è il Natale: un momento di rinascita e di pace”.
“Quest’anno abbiamo voluto mantenere un’edizione più compatta, ma carica di significato” ha spiegato Letizia Perego. “Non ci siamo concentrati solo sull’aspetto scenico, ma soprattutto sul messaggio che volevamo trasmettere: quello dell’amore, della speranza e della comunità che il Natale porta con sé” ha aggiunto.
Supportato nell’allestimento dai numerosi volontari, l’evento ha preso il via con una narrazione suggestiva, che ha riportato i presenti al 1223, quando San Francesco realizzò il primo presepe a Greccio.
Interpretato dai giovani attori dell’oratorio, il racconto ha preso vita tra scene itineranti che hanno attraversato otto tappe nel cuore del paese fino al sagrato della Chiesa. “La storia di San Francesco non è solo la storia di un santo, ma di un uomo che ha saputo coinvolgere un’intera comunità per rendere tangibile il mistero della nascita di Gesù” hanno spiegato i membri dei Fabrizio’s Boys. “Questo è lo spirito che abbiamo voluto ricreare anche a Barzago”.
“Non si trattava solo di rappresentare, ma di far immergere le persone nell’atmosfera del tempo e nel messaggio del Natale” hanno aggiunto i volontari.
Tra i momenti più toccanti, la rappresentazione della Natività, culminata nel suggestivo arrivo alla grotta, accompagnato dal canto corale degli angioletti che hanno seguito ogni scena per le vie del paese e dal calore dei bracieri accesi. Alle 19, in un’atmosfera resa ancora più magica dalla luce delle fiaccole, il presepe vivente è andato in scena la seconda volta. L’evento è stato possibile grazie all’impegno dei volontari e al coinvolgimento dei ragazzi della comunità pastorale di Bevera e Bulciago.
“L’organizzazione di un evento come questo è una grande sfida, ma è anche una gioia vedere come tutta la comunità si mobilita” ha dichiarato Paolo Pessina. “Un grazie particolare va ai Fabrizio’s Boys, ai genitori e a tutti i volontari che hanno contribuito con il loro tempo e la loro energia”.
Due momenti distinti, alle 16 per i bambini e gli anziani e alle 19 per il pubblico generale, hanno permesso a tutti di godere dello spettacolo in due diverse atmosfere. “La partecipazione è stata straordinaria, con oltre 130 persone presenti” ha aggiunto Pessina. “Questi numeri ci dimostrano quanto questo evento sia sentito e apprezzato” dalla comunità.
La narrazione si è conclusa con un invito a riflettere sul significato del Natale. “San Francesco ci insegna che il dono più grande che possiamo offrire al Bambino Gesù è il nostro amore, la preghiera e i sacrifici. Questo è il Natale: un momento di rinascita e di pace”.
Sa.A.