I presepi esposti nelle parrocchie di Casatenovo
Centinaia di anni di credenze, usanze e tradizioni si rinnovano ogni dicembre nella preparazione minuziosa del presepe. Personaggi tratti dai Vangeli si incontrano con abitanti caratteristici di ogni luogo del mondo, fondendosi in armonia, intersecando culture diverse e diverse ambientazioni.
Tramandato da generazioni oppure lievemente abbozzato in qualche semplice pezzo di legno, il presepe, con la sua potenza evocativa e simbolica, riconduce chiunque ad un preciso momento nella storia, fermando un’attimo sacro sia per i credenti cristiani che per ogni essere umano: la nascita di un bambino.
Davanti allo sguardo amorevole di una madre per suo figlio, infatti, non valgono parole di lingue sconosciute o tradizioni lontane; il linguaggio della rappresentazione visiva, plastica, restituisce un messaggio universale di accoglienza dell’altro che non necessita di traduzione e si adatta a qualsiasi modificazione data dal tempo o dal luogo.
In tutta Casatenovo rivisitazioni moderne e tradizionali disposizioni di statuine intagliate sono state esposte nelle chiese della Comunità pastorale Maria Regina di Tutti i Santi.
Il presepe allestito in San Giorgio, con le classiche statue quasi a grandezza naturale di Maria, Giuseppe, asino, bue e qualche pastore (in attesa di Gesù, poi posizionato alla mezzanotte di oggi), è stato orchestrato sulla base di una riflessione sul rapporto dell’uomo con la natura: la paglia, l’edera e la corteccia presenti in ''scena'', infatti, simboleggiano il tentativo dell’uomo di avvicinarsi a Dio attraverso il rispetto e la cura del creato, vivendo armoniosamente con esso.
A Galgiana, invece, due presepi accolgono i fedeli: uno fuori dall’entrata della chiesa dedicata a San Biagio e un secondo al suo interno, in fondo sulla sinistra: la rappresentazione, semplice e colorata all’esterno, prelude al lavoro minuzioso di posizionamento dei vari personaggi nell’allestimento interno: la varietà di ''abitanti'' presenti e l’ambientazione tradizionale, con l’aggiunta di una piccola corte che assomiglia molto alle cascine della nostra Brianza, rendono incredibilmente coinvolgente la rappresentazione di questa natività.
All'esterno della chiesa di Sant'Anna a Cassina de' Bracchi c'è invece una natività semplice, ma molto suggestiva, che si illumina nelle ore notturne e serali, catturando l'attenzione dei (tantissimi) che quotidianamente si trovano a percorrere Via Dante.
Anche Rogoredo ha esibito sul sagrato della chiesa di San Gaetano due diverse interpretazioni del presepe: a destra dell’entrata, infatti, i personaggi intagliati nel legno sono stati disposti davanti a uno sfondo dipinto guardando alla celebre Notte Stellata di Van Gogh.
Sulla sinistra invece, sotto il tronco nodoso dell’ulivo sono stati appoggiati tanti piccoli tronchetti adeguatamente vestiti da pastori e pastorelle, raccolti intorno alle figure di Maria e Giuseppe.
Inoltre, all’interno della chiesa, un presepe tradizionale con la natività posta al centro, leggermente rialzata rispetto agli altri personaggi, è stato preparato per i fedeli, con un’ambientazione contadina e uno sfondo stellato che richiama il presepe all’esterno
La moderna chiesa di Campofiorenzo ha illuminato con i riflessi colorati delle sue vetrate un presepe semplice, tradizionale, realizzato con grandi statue simili a quelle disposte in San Giorgio. Nell’angolo a sinistra, infatti, sono state posizionate le figure dei pastori e delle pecore, all’interno di una casetta, invece, hanno trovato posto Maria e Giuseppe in attesa davanti a una mangiatoia.
Il tema dell’attesa è stato elaborato anche dalla presenza nascosta del presepe di Valaperta, circondato da pannelli che sono stati aperti in occasione della messa prefestiva delle ore 18 della Vigilia di Natale, partecipata da tantissimi bambini e ragazzi della comunità pastorale intera, insieme alle loro famiglie.
In ogni luogo del mondo il presepe rappresenta la nascita di una nuova vita, un bagliore di luce che interrompe l’oscurità invernale per dare inizio alla rinascita: una tradizione antica, personale e collettiva allo stesso tempo, che unisce nella storia chiunque scelga di rappresentare con arte l’attesa e la nascita di Gesù Cristo, inserendosi in una usanza sacra, centenaria che riconnette l’originario presepe di San Francesco d’Assisi a qualsiasi rappresentazione della natività che raccoglie davanti a sé i fedeli di tutto il mondo.
Tramandato da generazioni oppure lievemente abbozzato in qualche semplice pezzo di legno, il presepe, con la sua potenza evocativa e simbolica, riconduce chiunque ad un preciso momento nella storia, fermando un’attimo sacro sia per i credenti cristiani che per ogni essere umano: la nascita di un bambino.
Davanti allo sguardo amorevole di una madre per suo figlio, infatti, non valgono parole di lingue sconosciute o tradizioni lontane; il linguaggio della rappresentazione visiva, plastica, restituisce un messaggio universale di accoglienza dell’altro che non necessita di traduzione e si adatta a qualsiasi modificazione data dal tempo o dal luogo.
In tutta Casatenovo rivisitazioni moderne e tradizionali disposizioni di statuine intagliate sono state esposte nelle chiese della Comunità pastorale Maria Regina di Tutti i Santi.
Il presepe allestito in San Giorgio, con le classiche statue quasi a grandezza naturale di Maria, Giuseppe, asino, bue e qualche pastore (in attesa di Gesù, poi posizionato alla mezzanotte di oggi), è stato orchestrato sulla base di una riflessione sul rapporto dell’uomo con la natura: la paglia, l’edera e la corteccia presenti in ''scena'', infatti, simboleggiano il tentativo dell’uomo di avvicinarsi a Dio attraverso il rispetto e la cura del creato, vivendo armoniosamente con esso.
A Galgiana, invece, due presepi accolgono i fedeli: uno fuori dall’entrata della chiesa dedicata a San Biagio e un secondo al suo interno, in fondo sulla sinistra: la rappresentazione, semplice e colorata all’esterno, prelude al lavoro minuzioso di posizionamento dei vari personaggi nell’allestimento interno: la varietà di ''abitanti'' presenti e l’ambientazione tradizionale, con l’aggiunta di una piccola corte che assomiglia molto alle cascine della nostra Brianza, rendono incredibilmente coinvolgente la rappresentazione di questa natività.
All'esterno della chiesa di Sant'Anna a Cassina de' Bracchi c'è invece una natività semplice, ma molto suggestiva, che si illumina nelle ore notturne e serali, catturando l'attenzione dei (tantissimi) che quotidianamente si trovano a percorrere Via Dante.
Anche Rogoredo ha esibito sul sagrato della chiesa di San Gaetano due diverse interpretazioni del presepe: a destra dell’entrata, infatti, i personaggi intagliati nel legno sono stati disposti davanti a uno sfondo dipinto guardando alla celebre Notte Stellata di Van Gogh.
Sulla sinistra invece, sotto il tronco nodoso dell’ulivo sono stati appoggiati tanti piccoli tronchetti adeguatamente vestiti da pastori e pastorelle, raccolti intorno alle figure di Maria e Giuseppe.
Inoltre, all’interno della chiesa, un presepe tradizionale con la natività posta al centro, leggermente rialzata rispetto agli altri personaggi, è stato preparato per i fedeli, con un’ambientazione contadina e uno sfondo stellato che richiama il presepe all’esterno
La moderna chiesa di Campofiorenzo ha illuminato con i riflessi colorati delle sue vetrate un presepe semplice, tradizionale, realizzato con grandi statue simili a quelle disposte in San Giorgio. Nell’angolo a sinistra, infatti, sono state posizionate le figure dei pastori e delle pecore, all’interno di una casetta, invece, hanno trovato posto Maria e Giuseppe in attesa davanti a una mangiatoia.
Il tema dell’attesa è stato elaborato anche dalla presenza nascosta del presepe di Valaperta, circondato da pannelli che sono stati aperti in occasione della messa prefestiva delle ore 18 della Vigilia di Natale, partecipata da tantissimi bambini e ragazzi della comunità pastorale intera, insieme alle loro famiglie.
In ogni luogo del mondo il presepe rappresenta la nascita di una nuova vita, un bagliore di luce che interrompe l’oscurità invernale per dare inizio alla rinascita: una tradizione antica, personale e collettiva allo stesso tempo, che unisce nella storia chiunque scelga di rappresentare con arte l’attesa e la nascita di Gesù Cristo, inserendosi in una usanza sacra, centenaria che riconnette l’originario presepe di San Francesco d’Assisi a qualsiasi rappresentazione della natività che raccoglie davanti a sé i fedeli di tutto il mondo.
L.F.