Stato di emergenza dopo i danni del meteo: i comuni si confrontano sulle opere
Si sono incontrati sul finire dell'anno i rappresentanti dei comuni di Dolzago, Missaglia e Oggiono, per discutere congiuntamente la gestione dei danni causati dai violenti eventi meteorologici dello scorso autunno. L’incontro, che ha visto la partecipazione dei rappresentanti delle tre amministrazioni, si è concentrato sulla recente dichiarazione dello stato di emergenza e sulla necessità di pianificare interventi condivisi per mitigare i rischi futuri legati al maltempo.
A dicembre infatti, cinque comuni della nostra provincia – Lecco, Dolzago, Missaglia, Molteno e Oggiono – hanno ottenuto il riconoscimento dello stato di emergenza in seguito agli eventi meteorologici verificatisi tra l’8 e il 12 settembre 2024. Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci, ha deliberato lo stanziamento di 2,8 milioni di euro a valere sul Fondo per le emergenze nazionali, somma destinata ai fabbisogni più urgenti nei territori colpiti.
''L’incontro è stato fondamentale per valutare una gestione coordinata degli interventi'' ha spiegato il sindaco di Dolzago, Paolo Lanfranchi. ''Non ci siamo limitati a discutere delle riparazioni necessarie per i danni già subiti, ma abbiamo ragionato in un’ottica di prevenzione e mitigazione dei rischi futuri. L’obiettivo è mettere in atto interventi strutturali che possano ridurre l’impatto di eventi meteorologici estremi, che purtroppo stanno diventando sempre più frequenti''.
Uno dei punti principali emersi durante il confronto riguarda il torrente Gandaloglio, che attraversa diversi comuni del lecchese, tra cui Oggiono, Dolzago e Molteno. La piena del torrente ha causato significativi danni alle sponde e alle infrastrutture adiacenti, in particolare nel territorio di Dolzago, dove sono state portate via le balze del fiume lungo tutto il tratto interessato. ''Queste strutture sono fondamentali per rallentare il corso del torrente e ridurre i rischi di esondazione'' ha sottolineato Lanfranchi. “Il ripristino delle balze è una priorità, ma dobbiamo guardare anche oltre, con interventi che possano prevenire situazioni analoghe in futuro''.
Il tema della gestione condivisa del torrente Gandaloglio è stato ribadito anche dal vicesindaco di Oggiono, Claudio Castelli, presente all’incontro. ''Dobbiamo adottare un approccio comune tra i paesi attraversati dal Gandaloglio'' ha spiegato Castelli. ''In prospettiva, se dovessero arrivare ulteriori finanziamenti, dovremo essere pronti con progetti condivisi già definiti. Ad Oggiono, le sponde del torrente non tengono durante le piene più intense e l’acqua finisce per invadere la zona del Mognago, causando notevoli disagi. Il Gandaloglio passa sotto la strada e la ferrovia, e un intervento strutturale è essenziale per garantire la sicurezza di queste infrastrutture''.
Un intervento particolarmente significativo riguarda la realizzazione di una vasca di contenimento naturale nei campi adiacenti al torrente. ''Quando l’opera sarà completata, il torrente potrà scaricare l’acqua in eccesso nei campi limitrofi, destinati quindi come zone alluvionali'' ha spiegato Castelli. ''Questo consentirà di ridurre il rischio di esondazione nelle aree circostanti, proteggendo anche la zona di Molteno. Naturalmente, speriamo che questi eventi rimangano sporadici, ma dobbiamo essere preparati''.
I rappresentanti dei comuni hanno concordato sull’importanza di predisporre progetti condivisi e dettagliati, che possano essere attuabili non appena arriveranno i finanziamenti.
''Noi ci stiamo preparando'' ha aggiunto Castelli. ''Alcuni interventi erano già stati predisposti ma abbiamo bisogno di ulteriori fondi, poiché molti degli interventi necessari sono ancora in fase di completamento. La predisposizione di progetti già definiti ci consentirà di accedere più facilmente ai finanziamenti regionali''.
All'incontro c'era anche Paolo Redaelli, sindaco di Missaglia. Le priorità per quest'ultimo comune riguardano - per quel che concerne il torrente Lavandaia - una vasca di laminazione da realizzare in zona ex porcilaia, a Novaglia ed il rifacimento spondale a Maresso, al confine con Lomagna. Grazie agli eventuali fondi statali si potrà invece mettere mano al torrente dalla località Molinello (prima del cimitero) fino a Viganò -in zona Molinata tanto per intenderci - e valutare la fattibilità di una vasca di laminazione da realizzare fra Via Garibaldi e Via Volta, altra zona recentemente interessata dal problema idrogeologico.
L’incontro si è concluso con la stesura di una lettera indirizzata a Regione Lombardia, in cui i comuni coinvolti richiedono un incontro tecnico, nel quale ciascun ente avrà la possibilità di riportare le spese già affrontate per gestire l’emergenza e predisporre gli interventi necessari per il futuro.
A dicembre infatti, cinque comuni della nostra provincia – Lecco, Dolzago, Missaglia, Molteno e Oggiono – hanno ottenuto il riconoscimento dello stato di emergenza in seguito agli eventi meteorologici verificatisi tra l’8 e il 12 settembre 2024. Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci, ha deliberato lo stanziamento di 2,8 milioni di euro a valere sul Fondo per le emergenze nazionali, somma destinata ai fabbisogni più urgenti nei territori colpiti.
''L’incontro è stato fondamentale per valutare una gestione coordinata degli interventi'' ha spiegato il sindaco di Dolzago, Paolo Lanfranchi. ''Non ci siamo limitati a discutere delle riparazioni necessarie per i danni già subiti, ma abbiamo ragionato in un’ottica di prevenzione e mitigazione dei rischi futuri. L’obiettivo è mettere in atto interventi strutturali che possano ridurre l’impatto di eventi meteorologici estremi, che purtroppo stanno diventando sempre più frequenti''.
Uno dei punti principali emersi durante il confronto riguarda il torrente Gandaloglio, che attraversa diversi comuni del lecchese, tra cui Oggiono, Dolzago e Molteno. La piena del torrente ha causato significativi danni alle sponde e alle infrastrutture adiacenti, in particolare nel territorio di Dolzago, dove sono state portate via le balze del fiume lungo tutto il tratto interessato. ''Queste strutture sono fondamentali per rallentare il corso del torrente e ridurre i rischi di esondazione'' ha sottolineato Lanfranchi. “Il ripristino delle balze è una priorità, ma dobbiamo guardare anche oltre, con interventi che possano prevenire situazioni analoghe in futuro''.
Il tema della gestione condivisa del torrente Gandaloglio è stato ribadito anche dal vicesindaco di Oggiono, Claudio Castelli, presente all’incontro. ''Dobbiamo adottare un approccio comune tra i paesi attraversati dal Gandaloglio'' ha spiegato Castelli. ''In prospettiva, se dovessero arrivare ulteriori finanziamenti, dovremo essere pronti con progetti condivisi già definiti. Ad Oggiono, le sponde del torrente non tengono durante le piene più intense e l’acqua finisce per invadere la zona del Mognago, causando notevoli disagi. Il Gandaloglio passa sotto la strada e la ferrovia, e un intervento strutturale è essenziale per garantire la sicurezza di queste infrastrutture''.
Un intervento particolarmente significativo riguarda la realizzazione di una vasca di contenimento naturale nei campi adiacenti al torrente. ''Quando l’opera sarà completata, il torrente potrà scaricare l’acqua in eccesso nei campi limitrofi, destinati quindi come zone alluvionali'' ha spiegato Castelli. ''Questo consentirà di ridurre il rischio di esondazione nelle aree circostanti, proteggendo anche la zona di Molteno. Naturalmente, speriamo che questi eventi rimangano sporadici, ma dobbiamo essere preparati''.
I rappresentanti dei comuni hanno concordato sull’importanza di predisporre progetti condivisi e dettagliati, che possano essere attuabili non appena arriveranno i finanziamenti.
''Noi ci stiamo preparando'' ha aggiunto Castelli. ''Alcuni interventi erano già stati predisposti ma abbiamo bisogno di ulteriori fondi, poiché molti degli interventi necessari sono ancora in fase di completamento. La predisposizione di progetti già definiti ci consentirà di accedere più facilmente ai finanziamenti regionali''.
All'incontro c'era anche Paolo Redaelli, sindaco di Missaglia. Le priorità per quest'ultimo comune riguardano - per quel che concerne il torrente Lavandaia - una vasca di laminazione da realizzare in zona ex porcilaia, a Novaglia ed il rifacimento spondale a Maresso, al confine con Lomagna. Grazie agli eventuali fondi statali si potrà invece mettere mano al torrente dalla località Molinello (prima del cimitero) fino a Viganò -in zona Molinata tanto per intenderci - e valutare la fattibilità di una vasca di laminazione da realizzare fra Via Garibaldi e Via Volta, altra zona recentemente interessata dal problema idrogeologico.
L’incontro si è concluso con la stesura di una lettera indirizzata a Regione Lombardia, in cui i comuni coinvolti richiedono un incontro tecnico, nel quale ciascun ente avrà la possibilità di riportare le spese già affrontate per gestire l’emergenza e predisporre gli interventi necessari per il futuro.