Come sta il Lago di Annone? Il bilancio del 'risanamento'
Lo stato del Lago di Annone analizzato grazie all'impianto di prelievo ipolimnico. É stata pubblicata di recente la relazione dell'attività svolta da giugno a ottobre 2024, con particolare riferimento allo stato di risanamento del bacino est, ovvero della parte che presenta la maggiore superficie.
''Grazie al contributo di Regione Lombardia, in base all’accordo triennale 2023-2025, è proseguita l’attività di risanamento delle acque del bacino est del lago di Annone'' informa la Provincia di Lecco, commentando la relazione tecnica presentata dall’idrobiologo Alberto Negri, il dottore del lago.
''L’attività svolta da giugno a ottobre 2024 è sintetizzata in un'apposita relazione in cui si illustra l’attività svolta e si elaborano, tramite specifica metodologia scientifica, i dati rilevati. Per la stagione 2024 l’impianto ha funzionato dal 01/07/2024 al 30/09/2024 per un totale di 91 giorni e sono state effettuate indagini mensili per monitorare lo stato di qualità delle acque. Si conferma il miglioramento del livello trofico del bacino con il mantenimento di una buona concentrazione media di ossigeno disciolto alla circolazione autunnale e una concentrazione contenuta dell’azoto ammoniacale (tossico per la fauna ittica)''.
Nel documento si legge una premessa sul metodo di lavoro e sugli obiettivi: ''L’incarico ha previsto la raccolta e l’analisi di campioni d’acqua in entrata ed uscita dall’impianto, e nel calcolo delle masse di nutrienti allontanate dal bacino. A tal fine è stato inoltre necessario monitorare la qualità dell’acqua superficiale in uscita dal lago e delle acque emissarie in condizioni di completa miscelazione. La gestione dell’impianto ha comportato anche la calibrazione del funzionamento delle tre pompe in relazione alla necessità di salvaguardare la fruibilità dell’ambiente lago in relazione al mantenimento di un livello ottimale dello stesso''.
Per quanto riguarda la parte riguardante i risultati, sono stati analizzati i parametri fisico-chimici rilevati nel sistema vasche impianto-deflusso lago-Rio torto, le indagini sull’emissario Rio Torto, la determinazione dell’indice biotico esteso nell’emissario, i risultati dei campionamenti sul bacino di Annone est e le indagini sugli emissari.
È stato poi tratto un bilancio dell’attività dell’impianto di risanamento: ''L’obiettivo principale dell’attività di prelievo ipolimnico è l’asportazione del carico interno di fosforo (P) totale. Nel bacino di Annone est il fosforo rappresenta infatti il fattore limitante della crescita algale e pertanto è necessario agire su questo elemento'' si legge.
La valutazione della quantità di fosforo asportato grazie all’impianto si basa sul metodo che utilizza i valori di portata e le concentrazioni relative alla vasca di entrata dell’impianto ed al deflusso superficiale. Per quanto concerne il primo punto, va detto che nei primi diciassette giorni di luglio è stata attivata una sola pompa, nella settimana successiva un’altra mentre dal 24 luglio e fino al 30 settembre 2024 sono rimaste in funzione tre pompe: una volta raggiunte le condizioni di circolazione termica completa del bacino est, l’attività di aspirazione è stata interrotta.
''Nell’annata 2024 è stato riscontrato nuovamente il problema di affioramento superficiale del tubo di aspirazione che ha costretto a periodiche interruzioni orarie dell'impianto in modo da consentire l'affondamento della tubazione. Per questo motivo nel periodo compreso tra il 19/8 e il 12/9 si riscontrano maggiori oscillazioni della portata idrica in ingresso dell'impianto'' precisa il biologo.
È stato inoltre evidenziato il confronto tra i dati di asportazione di fosforo relativi all’attività di aspirazione ipolimnica nel periodo 2008-2024. ''Appare piuttosto evidente che nel 2009, nonostante il più esteso periodo di attività (113 giorni contro 84 giorni) ed il maggiore volume prelevato, la massa di fosforo asportata non si differenzia di molto da quella del 2008. La causa di questa ridotta variazione è collegata alla minore concentrazione di fosforo nella zona ipolimnica del bacino est''.
Un altro aspetto da prendere in considerazione e collegato all’attività di prelievo è l’asportazione dei riducenti accumulati nell’ipolimnio, ''cioè di quei composti che durante i successivi processi di ossidazione tendono a consumare le riserve di ossigeno presenti nel lago''. L’idrogeno solforato (H2S), ad esempio, in passato è stato ''il principale fattore di rischio di morie ittiche, in quanto ossidabile per via chimica e quindi in grado di consumare ingenti riserve di ossigeno (O2) disciolto nel breve periodo''.
Un altro composto da tenere sotto osservazione è l’azoto ammoniacale che, come si legge in relazione, ''presenta un’ossidazione di tipo biochimico, molto più lenta e con effetti quindi in parte compensabili dall’attività fotosintetica. L’azoto ammoniacale è inoltre direttamente assimilabile dal popolamento algale. Anche questo composto presenta però potenziale tossicità nei confronti della fauna acquatica e quindi un intervento di riduzione ha certamente risvolti positivi''.
Per la quantificazione sono stati usati gli stessi parametri usati per il fosforo. ''Nel 2024 il quantitativo di azoto ammoniacale asportato conferma il netto incremento già evidenziato nel 2023 rispetto alle annate precedenti, sia nella rimozione diretta effettuata tramite le pompe (1988 kg) che in quella derivante dal deflusso superficiale (558 kg). Quest'ultima in particolare nel 2024 risulta maggiore rispetto al 2023 (558 kg contro 130 kg)''.
Un altro composto ''potenzialmente tossico'' per la fauna acquatica è l’idrogeno solforato (H2S): il calcolo dei quantitativi di solfuri asportati dall’attività di prelievo ipolimnico è difficoltosa ''a causa della instabilità di questo composto, in particolare dell’H2S che in quanto gas tende ad evaporare. Le concentrazioni misurate nella vasca di ingresso dell’impianto sono risultate nettamente inferiori ai valori rilevati nell’ipolimnio''.
Una stima approssimativa della massa di solfuri prelevati dall’impianto è stata essere ricavata dalla concentrazione media di solfuri durante il periodo di aspirazione: sarebbe pari a 1.568 Kg, un valore nettamente superiore rispetto al 2023 quando il prelievo era di 694 kg.
Sono stati inoltre verificati gli eventuali effetti prodotti nel bacino est, considerando le variazioni dei principali parametri nel bacino lacustre a seguito dell’attività di prelievo ipolimnico. Il momento migliore per valutare eventuali variazioni delle condizioni trofiche del bacino est è l'evento di circolazione termica totale dopo il periodo di stratificazione termica estiva, dunque sono stati considerati i dati del campionamento effettuato nel bacino est il 30 settembre 2024.
''Nel 2024 la concentrazione di ossigeno disciolto alla circolazione termica autunnale risale sui livelli del 2022, con un valore pari a 6,2 mg/l. Questo dato è dovuto in parte alla più precoce circolazione termica, che nel 2024 è avvenuta già il 30/9, a differenza del 2023 in cui la circolazione totale è stata più tardiva (23/10/2023)'' sottolinea il biologo. ''L’incidenza teorica dell’impianto di aspirazione ipolimnica sul valore finale di ossigeno disciolto è quindi limitata, ma rappresenta comunque un contributo al miglioramento delle condizioni del lago durante la fase autunnale''.
Un secondo parametro di riferimento è la concentrazione media ponderata di azoto ammoniacale alla circolazione termica completa: al termine della stagione estiva era pari a 0,19 mg/l, in diminuzione rispetto allo 0,22 mg/l registrato nel 2023. ''Questa variazione è dovuta alla più precoce circolazione termica totale del 2024 rispetto all'annata precedente e quindi al minor accumulo di N-NH4 nello strato ipolimnico. Il dato del 2024 segnala infatti un aumento rispetto alla concentrazione rilevata alla circolazione termica totale nel 2022 e conferma l'inversione di tendenza rispetto al triennio 2020-2022. L’evoluzione a lungo termine conferma comunque un costante e marcato decremento rispetto agli anni '80'' evidenzia il professionista.
Il terzo parametro di confronto, certamente il più importante, è la concentrazione media di fosforo totale alla circolazione termica completa: il dato del 30 settembre 2024 registra un valore medio pari a 46 µg P/l, con un leggero decremento rispetto al 2023 (51 µg/l) e una conferma delle concentrazioni registrate nel biennio 2021-2022. ''Il dato del 2024 sembra quindi arrestare la negativa tendenza al graduale incremento della concentrazione di fosforo totale in atto dal 2020, con un valore che si stabilizza sulla media recente''.
Nel mese di novembre si è però riscontrato un aumento della concentrazione di fosforo totale, salito a 57 µg/l, che il biologo spiega con queste parole: “Le dinamiche del fosforo nel corso annuale sono quindi rilevanti e portano il bacino est da condizioni di mesotrofia nel periodo primaverile e, in alcune annate, ad una condizione nuovamente di eutrofia nel periodo autunnale''.
Negri infine conclude: ''Un altro termine di valutazione della tendenza evolutiva trofica del bacino lacustre è rappresentato dalla concentrazione di fosforo totale alla circolazione di fine inverno che, a differenza della circolazione. autunnale, è meno soggetta all’influenza del carico interno. Questo si manifesta infatti durante la stratificazione termica estiva, in particolare quando sul fondo si instaurano condizioni di anossia. Durante i mesi primaverili possono invece prevalere fenomeni di precipitazioni chimica del fosforo legati alle dinamiche dei carbonati. I dati relativi a fine inverno (marzo) indicano quindi valori di P totale nettamente inferiori rispetto a quelli autunnali''.
''Grazie al contributo di Regione Lombardia, in base all’accordo triennale 2023-2025, è proseguita l’attività di risanamento delle acque del bacino est del lago di Annone'' informa la Provincia di Lecco, commentando la relazione tecnica presentata dall’idrobiologo Alberto Negri, il dottore del lago.
''L’attività svolta da giugno a ottobre 2024 è sintetizzata in un'apposita relazione in cui si illustra l’attività svolta e si elaborano, tramite specifica metodologia scientifica, i dati rilevati. Per la stagione 2024 l’impianto ha funzionato dal 01/07/2024 al 30/09/2024 per un totale di 91 giorni e sono state effettuate indagini mensili per monitorare lo stato di qualità delle acque. Si conferma il miglioramento del livello trofico del bacino con il mantenimento di una buona concentrazione media di ossigeno disciolto alla circolazione autunnale e una concentrazione contenuta dell’azoto ammoniacale (tossico per la fauna ittica)''.
Nel documento si legge una premessa sul metodo di lavoro e sugli obiettivi: ''L’incarico ha previsto la raccolta e l’analisi di campioni d’acqua in entrata ed uscita dall’impianto, e nel calcolo delle masse di nutrienti allontanate dal bacino. A tal fine è stato inoltre necessario monitorare la qualità dell’acqua superficiale in uscita dal lago e delle acque emissarie in condizioni di completa miscelazione. La gestione dell’impianto ha comportato anche la calibrazione del funzionamento delle tre pompe in relazione alla necessità di salvaguardare la fruibilità dell’ambiente lago in relazione al mantenimento di un livello ottimale dello stesso''.
Per quanto riguarda la parte riguardante i risultati, sono stati analizzati i parametri fisico-chimici rilevati nel sistema vasche impianto-deflusso lago-Rio torto, le indagini sull’emissario Rio Torto, la determinazione dell’indice biotico esteso nell’emissario, i risultati dei campionamenti sul bacino di Annone est e le indagini sugli emissari.
È stato poi tratto un bilancio dell’attività dell’impianto di risanamento: ''L’obiettivo principale dell’attività di prelievo ipolimnico è l’asportazione del carico interno di fosforo (P) totale. Nel bacino di Annone est il fosforo rappresenta infatti il fattore limitante della crescita algale e pertanto è necessario agire su questo elemento'' si legge.
La valutazione della quantità di fosforo asportato grazie all’impianto si basa sul metodo che utilizza i valori di portata e le concentrazioni relative alla vasca di entrata dell’impianto ed al deflusso superficiale. Per quanto concerne il primo punto, va detto che nei primi diciassette giorni di luglio è stata attivata una sola pompa, nella settimana successiva un’altra mentre dal 24 luglio e fino al 30 settembre 2024 sono rimaste in funzione tre pompe: una volta raggiunte le condizioni di circolazione termica completa del bacino est, l’attività di aspirazione è stata interrotta.
''Nell’annata 2024 è stato riscontrato nuovamente il problema di affioramento superficiale del tubo di aspirazione che ha costretto a periodiche interruzioni orarie dell'impianto in modo da consentire l'affondamento della tubazione. Per questo motivo nel periodo compreso tra il 19/8 e il 12/9 si riscontrano maggiori oscillazioni della portata idrica in ingresso dell'impianto'' precisa il biologo.
È stato inoltre evidenziato il confronto tra i dati di asportazione di fosforo relativi all’attività di aspirazione ipolimnica nel periodo 2008-2024. ''Appare piuttosto evidente che nel 2009, nonostante il più esteso periodo di attività (113 giorni contro 84 giorni) ed il maggiore volume prelevato, la massa di fosforo asportata non si differenzia di molto da quella del 2008. La causa di questa ridotta variazione è collegata alla minore concentrazione di fosforo nella zona ipolimnica del bacino est''.
Un altro aspetto da prendere in considerazione e collegato all’attività di prelievo è l’asportazione dei riducenti accumulati nell’ipolimnio, ''cioè di quei composti che durante i successivi processi di ossidazione tendono a consumare le riserve di ossigeno presenti nel lago''. L’idrogeno solforato (H2S), ad esempio, in passato è stato ''il principale fattore di rischio di morie ittiche, in quanto ossidabile per via chimica e quindi in grado di consumare ingenti riserve di ossigeno (O2) disciolto nel breve periodo''.
Un altro composto da tenere sotto osservazione è l’azoto ammoniacale che, come si legge in relazione, ''presenta un’ossidazione di tipo biochimico, molto più lenta e con effetti quindi in parte compensabili dall’attività fotosintetica. L’azoto ammoniacale è inoltre direttamente assimilabile dal popolamento algale. Anche questo composto presenta però potenziale tossicità nei confronti della fauna acquatica e quindi un intervento di riduzione ha certamente risvolti positivi''.
Per la quantificazione sono stati usati gli stessi parametri usati per il fosforo. ''Nel 2024 il quantitativo di azoto ammoniacale asportato conferma il netto incremento già evidenziato nel 2023 rispetto alle annate precedenti, sia nella rimozione diretta effettuata tramite le pompe (1988 kg) che in quella derivante dal deflusso superficiale (558 kg). Quest'ultima in particolare nel 2024 risulta maggiore rispetto al 2023 (558 kg contro 130 kg)''.
Un altro composto ''potenzialmente tossico'' per la fauna acquatica è l’idrogeno solforato (H2S): il calcolo dei quantitativi di solfuri asportati dall’attività di prelievo ipolimnico è difficoltosa ''a causa della instabilità di questo composto, in particolare dell’H2S che in quanto gas tende ad evaporare. Le concentrazioni misurate nella vasca di ingresso dell’impianto sono risultate nettamente inferiori ai valori rilevati nell’ipolimnio''.
Una stima approssimativa della massa di solfuri prelevati dall’impianto è stata essere ricavata dalla concentrazione media di solfuri durante il periodo di aspirazione: sarebbe pari a 1.568 Kg, un valore nettamente superiore rispetto al 2023 quando il prelievo era di 694 kg.
Sono stati inoltre verificati gli eventuali effetti prodotti nel bacino est, considerando le variazioni dei principali parametri nel bacino lacustre a seguito dell’attività di prelievo ipolimnico. Il momento migliore per valutare eventuali variazioni delle condizioni trofiche del bacino est è l'evento di circolazione termica totale dopo il periodo di stratificazione termica estiva, dunque sono stati considerati i dati del campionamento effettuato nel bacino est il 30 settembre 2024.
''Nel 2024 la concentrazione di ossigeno disciolto alla circolazione termica autunnale risale sui livelli del 2022, con un valore pari a 6,2 mg/l. Questo dato è dovuto in parte alla più precoce circolazione termica, che nel 2024 è avvenuta già il 30/9, a differenza del 2023 in cui la circolazione totale è stata più tardiva (23/10/2023)'' sottolinea il biologo. ''L’incidenza teorica dell’impianto di aspirazione ipolimnica sul valore finale di ossigeno disciolto è quindi limitata, ma rappresenta comunque un contributo al miglioramento delle condizioni del lago durante la fase autunnale''.
Un secondo parametro di riferimento è la concentrazione media ponderata di azoto ammoniacale alla circolazione termica completa: al termine della stagione estiva era pari a 0,19 mg/l, in diminuzione rispetto allo 0,22 mg/l registrato nel 2023. ''Questa variazione è dovuta alla più precoce circolazione termica totale del 2024 rispetto all'annata precedente e quindi al minor accumulo di N-NH4 nello strato ipolimnico. Il dato del 2024 segnala infatti un aumento rispetto alla concentrazione rilevata alla circolazione termica totale nel 2022 e conferma l'inversione di tendenza rispetto al triennio 2020-2022. L’evoluzione a lungo termine conferma comunque un costante e marcato decremento rispetto agli anni '80'' evidenzia il professionista.
Il terzo parametro di confronto, certamente il più importante, è la concentrazione media di fosforo totale alla circolazione termica completa: il dato del 30 settembre 2024 registra un valore medio pari a 46 µg P/l, con un leggero decremento rispetto al 2023 (51 µg/l) e una conferma delle concentrazioni registrate nel biennio 2021-2022. ''Il dato del 2024 sembra quindi arrestare la negativa tendenza al graduale incremento della concentrazione di fosforo totale in atto dal 2020, con un valore che si stabilizza sulla media recente''.
Nel mese di novembre si è però riscontrato un aumento della concentrazione di fosforo totale, salito a 57 µg/l, che il biologo spiega con queste parole: “Le dinamiche del fosforo nel corso annuale sono quindi rilevanti e portano il bacino est da condizioni di mesotrofia nel periodo primaverile e, in alcune annate, ad una condizione nuovamente di eutrofia nel periodo autunnale''.
Negri infine conclude: ''Un altro termine di valutazione della tendenza evolutiva trofica del bacino lacustre è rappresentato dalla concentrazione di fosforo totale alla circolazione di fine inverno che, a differenza della circolazione. autunnale, è meno soggetta all’influenza del carico interno. Questo si manifesta infatti durante la stratificazione termica estiva, in particolare quando sul fondo si instaurano condizioni di anossia. Durante i mesi primaverili possono invece prevalere fenomeni di precipitazioni chimica del fosforo legati alle dinamiche dei carbonati. I dati relativi a fine inverno (marzo) indicano quindi valori di P totale nettamente inferiori rispetto a quelli autunnali''.
M.Mau.