La distruzione come vendetta
Si è in attesa della cerimonia a Washington per l’incoronazione del nuovo Presidente degli Stati Uniti. Al rito partecipano vari esponenti di centrodestra del nuovo corso politico e tra costoro anche il Presidente del Consiglio. Da una parte della popolazione c’è preoccupazione per il nuovo ‘regime’ tecnodemocratico e per i due scenari geopolitici: la guerra tra Israele e Gaza e il conflitto tra Ucraina e Russia. Le esternazioni del nuovo inquilino della White House, ancora prima della consumazione del rito della nomina, sono dure per Gaza: se la tregua dovesse fallire, scatterebbe una reazione con Israele per annientare il nemico nella striscia di Gaza. Si rischia un allargamento del male.
La breve storia di questo quarto di secolo si è imposta in modo dirompente con tre guerre distruttive.
La prima, con l’attacco alle Twin Towers dell’11 settembre del 2001, con la morte di 2.966 persone. La vendetta è immediata: Presidente degli Stati Uniti è George Bush, eletto 20 gennaio 2001. Il 7 ottobre 2001 inizia la guerra contro i Talebani in Afghanistan, motivata dalla necessità di catturare Osama Bin Laden. Per vent’anni gli americani e gli alleati occupano l’Afghanistan. Nel maggio del 2021 lasciano un Afghanistan in uno stato miserevole.
La seconda guerra inizia il 20 febbraio del 2014, la Russia occupa la Crimea e nel 2022 invade l’Ucraina. Nel Donbass, territorio ucraino, è già attiva dal 2014: distruzione e morte.
La terza guerra inizia il 7 ottobre 2023 con l’attacco di Hamas a Israele: 1.194 israeliani ammazzati. Israele si vendica e mette in atto una reazione distruttiva radendo al suolo città e uccidendo indistintamente le persone: il bilancio delle vittime raggiunge 45.800 morti.
Il quarto evento drammatico di questo quarto di secolo, che ha messo a tappeto tutto il sistema mondiale, inizia il 31 dicembre 2019: la pandemia covid-19 causa milioni di morti.
Questi quattro eventi sono centrali e fanno parte delle angosce della popolazione. La cosa però che colpisce in maniera preponderante tuttavia non è l’aggressività, la violenza del virus, ma è la devastante forza distruttiva della guerra in atto in Medio Oriente e in Ucraina.
Si distruggono case, fabbriche, scuole, ospedali e persone. Non c’è nessuna distinzione tra cose materiali e vita umana. La vendetta è, per definizione, distruttiva. Sodoma e Gomorra sono distrutte, rase al suolo con fulmini, per aver peccato di sodomia - (Genesi 18:20) Il Signore informò Abramo: "Siccome il grido che sale da Sodoma e Gomorra è grande e siccome il loro peccato è molto grave" - va cancellato. La moglie di Lot (nipote di Abramo), per aver disobbedito guardando l’opera distruttiva, come i giornalisti di Gaza, è pietrificata.
Nel 149 a. C., Scipione rade al suolo Cartagine con tutti i suoi abitanti, su ordine della Repubblica Romana, per essere stata egemone nel Mediterraneo.
Il 6agosto 1945 Hiroshima e Nagasaki sono cancellate dal suolo Giapponese. Pearl Harbor è vendicato.
L’elemento costante, che lega questi avvenimenti, è la vendetta umana che si manifesta con il desiderio perverso distruttivo che va oltre la violenza. Distruggere è un atto onnipotente inaudito e di un'angoscia profonda nei confronti dell’Altro (nemico). È una ideazione pervertita che spaventa l’umano: radere al suolo, distruggere per non essere distrutto.
In questo quarto di secolo compare un gioco inconscio coattivo che spaventa e che va oltre le logiche della geopolitica. E un male oscuro che si sta diffondendo e rischia di scivolare dalle mani dei governanti; anzi, proprio loro sono più a rischio, in quanto detentori del potere.
La breve storia di questo quarto di secolo si è imposta in modo dirompente con tre guerre distruttive.
La prima, con l’attacco alle Twin Towers dell’11 settembre del 2001, con la morte di 2.966 persone. La vendetta è immediata: Presidente degli Stati Uniti è George Bush, eletto 20 gennaio 2001. Il 7 ottobre 2001 inizia la guerra contro i Talebani in Afghanistan, motivata dalla necessità di catturare Osama Bin Laden. Per vent’anni gli americani e gli alleati occupano l’Afghanistan. Nel maggio del 2021 lasciano un Afghanistan in uno stato miserevole.
La seconda guerra inizia il 20 febbraio del 2014, la Russia occupa la Crimea e nel 2022 invade l’Ucraina. Nel Donbass, territorio ucraino, è già attiva dal 2014: distruzione e morte.
La terza guerra inizia il 7 ottobre 2023 con l’attacco di Hamas a Israele: 1.194 israeliani ammazzati. Israele si vendica e mette in atto una reazione distruttiva radendo al suolo città e uccidendo indistintamente le persone: il bilancio delle vittime raggiunge 45.800 morti.
Il quarto evento drammatico di questo quarto di secolo, che ha messo a tappeto tutto il sistema mondiale, inizia il 31 dicembre 2019: la pandemia covid-19 causa milioni di morti.
Questi quattro eventi sono centrali e fanno parte delle angosce della popolazione. La cosa però che colpisce in maniera preponderante tuttavia non è l’aggressività, la violenza del virus, ma è la devastante forza distruttiva della guerra in atto in Medio Oriente e in Ucraina.
Si distruggono case, fabbriche, scuole, ospedali e persone. Non c’è nessuna distinzione tra cose materiali e vita umana. La vendetta è, per definizione, distruttiva. Sodoma e Gomorra sono distrutte, rase al suolo con fulmini, per aver peccato di sodomia - (Genesi 18:20) Il Signore informò Abramo: "Siccome il grido che sale da Sodoma e Gomorra è grande e siccome il loro peccato è molto grave" - va cancellato. La moglie di Lot (nipote di Abramo), per aver disobbedito guardando l’opera distruttiva, come i giornalisti di Gaza, è pietrificata.
Nel 149 a. C., Scipione rade al suolo Cartagine con tutti i suoi abitanti, su ordine della Repubblica Romana, per essere stata egemone nel Mediterraneo.
Il 6agosto 1945 Hiroshima e Nagasaki sono cancellate dal suolo Giapponese. Pearl Harbor è vendicato.
L’elemento costante, che lega questi avvenimenti, è la vendetta umana che si manifesta con il desiderio perverso distruttivo che va oltre la violenza. Distruggere è un atto onnipotente inaudito e di un'angoscia profonda nei confronti dell’Altro (nemico). È una ideazione pervertita che spaventa l’umano: radere al suolo, distruggere per non essere distrutto.
In questo quarto di secolo compare un gioco inconscio coattivo che spaventa e che va oltre le logiche della geopolitica. E un male oscuro che si sta diffondendo e rischia di scivolare dalle mani dei governanti; anzi, proprio loro sono più a rischio, in quanto detentori del potere.
Dr.Enrico Magni, psicologo e giornalista