L'etica della responsabilità e il mondo attuale
Nel mondo d'oggi si fa un gran parlare mediatico di valori, specie “occidentali”, dove libertà di pensiero e democrazia dovrebbero ben caratterizzare la nostra progredita “civiltà” e, giustamente, si sottolinea la fondamentale importanza di Diritti uguali per tutti nella libera Convivenza.
Ma, ci si chiede, a tale e sacrosanta difesa dei Diritti individuali corrisponde un'altrettanta consapevolezza dei relativi Doveri?
Parlare e soprattutto praticare Doveri sembra quantomeno non di moda perché la Società dell'Ego di oggi pare mal digerire il senso di responsabilità personale nel suo quotidiano esercizio perché percepito, o meglio fatto percepire da una cultura diffusa, quasi come una forma di limite alla propria libertà o quantomeno un “impiccio” per le convenienze del proprio quieto vivere.
In sostanza la domanda che ci si potrebbe fondatamente porre è: all'Etica dell“affermazione” personale corrisponde oggi anche una reale Etica della Responsabilità finalizzata a contemperare Bene personale e Bene Collettivo?
E a questa Etica della Responsabilità, nei suoi due aspetti costitutivi, non fa da contraltare, l'ipocrisia di una sua predicata ma non praticata essenza?
Purtroppo a tal riguardo segnali di una certa incoerenza sembrano spesso, per fortuna non sempre, provenire proprio dalla nostra cosiddetta “classe dirigente” che rischia così di forgiare “modelli” di comportamento che condizionano la Convivenza Civile in un susseguirsi di reciproci negativi rimandi.
Per cercare di rispondere, senza alcuna pretesa di esaustività, alla domanda sopra esposta ecco quelli che mi sembrano alcuni fatti, a vari livelli, di esemplare attualità su cui interrogarsi.
Ne indico 4 per brevità ma ce ne sarebbero molti altri che lascio alla consapevole individuazione di chi legge:
E' riconducibile a logiche di specchiata responsabilità pubblica il determinare le scelte di rinnovo delle cariche sociali di alcuni Parchi e Comunità Montane locali (come recentemente successo per il Parco della Valle del Curone e del Parco Monte Barro e, ancora in atto, per la Comunità Montana Val San Martino e Lario Orientale) che dovrebbero essere costitutivamente orientate all'interesse collettivo della preservazione di Beni Comuni Ambientali, siano invece condizionati da fattori di rigida appartenenza partitica e non di competenza e terzietà?
E quale reale interesse collettivo sembra materializzarsi nella diatriba sulla durata del mandato di governatori di alcune regioni e non invece sottendere logiche di preponderante convenienza personale e di parte?
E a quale “Senso delle Istituzioni” si ispirerebbe la Ministra Santanchè se non sentisse il dovere di dimettersi rimandando furbescamente la scelta ad un balletto con la Presidente Meloni?
Come, ad un livello ben peggiore, con quale Responsabilità Umana Netanyahu e la sua cerchia hanno negato l'esistenza a migliaia di poveri innocenti per un preponderante calcolo d'interesse personale e geopolitico cavalcando il peggior fanatismo di una, pur in parte comprensibile, reazione all'orribile strage del 7 ottobre? E non fa male costatare che siano le convenienze del momento, specie di natura elettorale, che possono produrre auspicabili effetti sull'interruzione dei conflitti ben più che doverosi motivi di giustizia e umanità?
E a quale senso di giustizia e umanità si può ispirare un certo Elon Musk se definisce, con stridente auto ironia, lo spreco di 90 milioni di dollari per l'insuccesso (con scoppio) della sua ultima “privata” spedizione spaziale come uno “spettacolo garantito” alla faccia della sorti di centinaia di milioni di persone che non dispongono neppure del necessario per vivere?
E come possono non essere definiti ipocriti ed irresponsabili coloro che in nome di solo presunti ideali nazionalistici e patriottici di fatto producono guerre di migliaia di morti quasi sempre a scapito della povera gente sia dell'una che dell'altra parte?
Purtroppo si può ben dire che, particolarmente di questi tempi, l'esempio non viene dall'alto quando si parla di “Etica della Responsabilità” ma che occorre darle linfa dal basso con comportamenti coerenti personali e collettivi a tutti i livelli.
E la pratica di tale Etica del “mi riguarda, mi compete” e del “cacciarsela” per quello che ci sta attorno, contrariamente a quanto si crede, non appesantisce affatto le nostre vite ma, al contrario, si traduce in benessere esistenziale per sempre più tanti, come ognuno di noi ha avuto modo di realmente costatare quando vive responsabilmente con gli altri.
Ma, ci si chiede, a tale e sacrosanta difesa dei Diritti individuali corrisponde un'altrettanta consapevolezza dei relativi Doveri?
Parlare e soprattutto praticare Doveri sembra quantomeno non di moda perché la Società dell'Ego di oggi pare mal digerire il senso di responsabilità personale nel suo quotidiano esercizio perché percepito, o meglio fatto percepire da una cultura diffusa, quasi come una forma di limite alla propria libertà o quantomeno un “impiccio” per le convenienze del proprio quieto vivere.
In sostanza la domanda che ci si potrebbe fondatamente porre è: all'Etica dell“affermazione” personale corrisponde oggi anche una reale Etica della Responsabilità finalizzata a contemperare Bene personale e Bene Collettivo?
E a questa Etica della Responsabilità, nei suoi due aspetti costitutivi, non fa da contraltare, l'ipocrisia di una sua predicata ma non praticata essenza?
Purtroppo a tal riguardo segnali di una certa incoerenza sembrano spesso, per fortuna non sempre, provenire proprio dalla nostra cosiddetta “classe dirigente” che rischia così di forgiare “modelli” di comportamento che condizionano la Convivenza Civile in un susseguirsi di reciproci negativi rimandi.
Per cercare di rispondere, senza alcuna pretesa di esaustività, alla domanda sopra esposta ecco quelli che mi sembrano alcuni fatti, a vari livelli, di esemplare attualità su cui interrogarsi.
Ne indico 4 per brevità ma ce ne sarebbero molti altri che lascio alla consapevole individuazione di chi legge:
E' riconducibile a logiche di specchiata responsabilità pubblica il determinare le scelte di rinnovo delle cariche sociali di alcuni Parchi e Comunità Montane locali (come recentemente successo per il Parco della Valle del Curone e del Parco Monte Barro e, ancora in atto, per la Comunità Montana Val San Martino e Lario Orientale) che dovrebbero essere costitutivamente orientate all'interesse collettivo della preservazione di Beni Comuni Ambientali, siano invece condizionati da fattori di rigida appartenenza partitica e non di competenza e terzietà?
E quale reale interesse collettivo sembra materializzarsi nella diatriba sulla durata del mandato di governatori di alcune regioni e non invece sottendere logiche di preponderante convenienza personale e di parte?
E a quale “Senso delle Istituzioni” si ispirerebbe la Ministra Santanchè se non sentisse il dovere di dimettersi rimandando furbescamente la scelta ad un balletto con la Presidente Meloni?
Come, ad un livello ben peggiore, con quale Responsabilità Umana Netanyahu e la sua cerchia hanno negato l'esistenza a migliaia di poveri innocenti per un preponderante calcolo d'interesse personale e geopolitico cavalcando il peggior fanatismo di una, pur in parte comprensibile, reazione all'orribile strage del 7 ottobre? E non fa male costatare che siano le convenienze del momento, specie di natura elettorale, che possono produrre auspicabili effetti sull'interruzione dei conflitti ben più che doverosi motivi di giustizia e umanità?
E a quale senso di giustizia e umanità si può ispirare un certo Elon Musk se definisce, con stridente auto ironia, lo spreco di 90 milioni di dollari per l'insuccesso (con scoppio) della sua ultima “privata” spedizione spaziale come uno “spettacolo garantito” alla faccia della sorti di centinaia di milioni di persone che non dispongono neppure del necessario per vivere?
E come possono non essere definiti ipocriti ed irresponsabili coloro che in nome di solo presunti ideali nazionalistici e patriottici di fatto producono guerre di migliaia di morti quasi sempre a scapito della povera gente sia dell'una che dell'altra parte?
Purtroppo si può ben dire che, particolarmente di questi tempi, l'esempio non viene dall'alto quando si parla di “Etica della Responsabilità” ma che occorre darle linfa dal basso con comportamenti coerenti personali e collettivi a tutti i livelli.
E la pratica di tale Etica del “mi riguarda, mi compete” e del “cacciarsela” per quello che ci sta attorno, contrariamente a quanto si crede, non appesantisce affatto le nostre vite ma, al contrario, si traduce in benessere esistenziale per sempre più tanti, come ognuno di noi ha avuto modo di realmente costatare quando vive responsabilmente con gli altri.
Germano Bosisio