Gilberto Pirovano ricorda gli ''Art&Fatto'' dove suonò con il compianto Fausto Cogliati
E' ancora profondamente vivo il cordoglio per la scomparsa di Fausto Cogliati, autore, produttore e vocal coach originario di Cernusco. Seppur da anni residente a Milano, dove negli anni ha potuto coltivare a trecentosessanta gradi la propria esperienza professionale al servizio della musica, il 66enne venuto a mancare una settimana esatta fa, ha lasciato un ricordo indelebile anche nel meratese. Del resto proprio qui aveva mosso i primi passi in quel mondo dove ha poi saputo, nel corso degli anni, farsi strada, raggiungendo anche una certa notorietà, guadagnandosi soprattutto la stima e l'amicizia di molti grandi della musica. Su tutti Eros Ramazzotti: il cantante ha scritto parole di grande dolore per la perdita di Cogliati, per lui un grande amico, un fratello.
Fra i ricordi di chi lo aveva conosciuto, ne abbiamo raccolto uno inedito: quello di Gilberto Pirovano, olgiatese e storico docente - sino al proprio congedo per la pensione, avvenuto nel 2019 - dell'istituto superiore Greppi di Monticello.
Appassionato di musica, l'ex insegnante di scienze aveva collaborato con Cogliati sul finire degli anni Settanta: entrambi infatti, suonavano nella band ''Art & Fatto'' che per qualche anno si esibì nei cineteatri del territorio.
''Ci siamo conosciuti attraverso mio fratello Mauro'' ci ha raccontato Pirovano, ripercorrendo con la mente ricordi ormai lontani, ma indelebili, condividendo altresì qualche immagine d'epoca. ''Io suonavo il basso, mentre Fausto la chitarra: ad un certo punto, quando nel gruppo ebbero bisogno di un bassista, mi coinvolsero in quell'avventura, piuttosto breve, ma estremamente piacevole''.
La formazione musicale era piuttosto ampia e contemplava una decina di figure - fra cui coristi e fiati, oltre alle immancabili tastiere e alla batteria - pronte ad assicurare all'occorrenza, il necessario ricambio.
''Suonavamo un po' di tutto, ma perlopiù pezzi nostri. Ricordo con molto piacere quel periodo perchè, oltre a condividere i momenti delle prove e le esibizioni sul palco, era nata una bella amicizia e ci frequentavamo anche al di fuori di quelli che erano gli impegni musicali. Si andava a cena o a bere qualcosa: era un modo per conoscersi e per passare del tempo insieme'' ha aggiunto Gilberto Pirovano, ricordando l'entusiasmo e il talento che caratterizzava il cernuschese Cogliati. ''Fausto era molto bravo: oltre a suonare si occupava anche degli aspetti organizzativi. Era lui che prendeva accordi con i cineteatri e con gli oratori della zona che ospitavano le nostre esibizioni. Ricordo poi il suo gusto fine: sapeva arrangiare i pezzi come nessun altro di noi, dandoci suggerimenti e consigli, senza mai imporsi. Della band era la nostra testa pensante, un vero e proprio valore aggiunto''.
L'esperienza degli ''Art & Fatto'' durò pochi anni: poi, come molto spesso accade in queste storie giovanili, ognuno dei componenti prese le propria strada. Per la maggior parte di loro, la musica rimase una bella passione, coltivata nel tempo libero. Cogliati invece, riuscì a trasformarla in un lavoro vero e proprio, al quale ha dedicato un'intera esistenza.
''Purtroppo non ci siamo più rivisti da allora'' ha concluso l'ex insegnante del Greppi, nella cui mente resta il ricordo di una persona umile e di un artista vero, andato avanti grazie al talento e alla passione per un mondo al quale, da subito, si era avvicinato con grande entuasiamo, portando con sè - fra i grandi - anche un pezzo di storia del territorio meratese, pure sul palco di Sanremo, dove si esibì nel 1988 con la band Lijao (insieme agli amici Livio "Steve" Visentin e Charly Cartisano), aggiudicandosi un terzo posto nella sezione ''nuove proposte'' con il brano ''Per noi giovani''.
Fra i ricordi di chi lo aveva conosciuto, ne abbiamo raccolto uno inedito: quello di Gilberto Pirovano, olgiatese e storico docente - sino al proprio congedo per la pensione, avvenuto nel 2019 - dell'istituto superiore Greppi di Monticello.
Appassionato di musica, l'ex insegnante di scienze aveva collaborato con Cogliati sul finire degli anni Settanta: entrambi infatti, suonavano nella band ''Art & Fatto'' che per qualche anno si esibì nei cineteatri del territorio.
''Ci siamo conosciuti attraverso mio fratello Mauro'' ci ha raccontato Pirovano, ripercorrendo con la mente ricordi ormai lontani, ma indelebili, condividendo altresì qualche immagine d'epoca. ''Io suonavo il basso, mentre Fausto la chitarra: ad un certo punto, quando nel gruppo ebbero bisogno di un bassista, mi coinvolsero in quell'avventura, piuttosto breve, ma estremamente piacevole''.
La formazione musicale era piuttosto ampia e contemplava una decina di figure - fra cui coristi e fiati, oltre alle immancabili tastiere e alla batteria - pronte ad assicurare all'occorrenza, il necessario ricambio.
''Suonavamo un po' di tutto, ma perlopiù pezzi nostri. Ricordo con molto piacere quel periodo perchè, oltre a condividere i momenti delle prove e le esibizioni sul palco, era nata una bella amicizia e ci frequentavamo anche al di fuori di quelli che erano gli impegni musicali. Si andava a cena o a bere qualcosa: era un modo per conoscersi e per passare del tempo insieme'' ha aggiunto Gilberto Pirovano, ricordando l'entusiasmo e il talento che caratterizzava il cernuschese Cogliati. ''Fausto era molto bravo: oltre a suonare si occupava anche degli aspetti organizzativi. Era lui che prendeva accordi con i cineteatri e con gli oratori della zona che ospitavano le nostre esibizioni. Ricordo poi il suo gusto fine: sapeva arrangiare i pezzi come nessun altro di noi, dandoci suggerimenti e consigli, senza mai imporsi. Della band era la nostra testa pensante, un vero e proprio valore aggiunto''.
L'esperienza degli ''Art & Fatto'' durò pochi anni: poi, come molto spesso accade in queste storie giovanili, ognuno dei componenti prese le propria strada. Per la maggior parte di loro, la musica rimase una bella passione, coltivata nel tempo libero. Cogliati invece, riuscì a trasformarla in un lavoro vero e proprio, al quale ha dedicato un'intera esistenza.
''Purtroppo non ci siamo più rivisti da allora'' ha concluso l'ex insegnante del Greppi, nella cui mente resta il ricordo di una persona umile e di un artista vero, andato avanti grazie al talento e alla passione per un mondo al quale, da subito, si era avvicinato con grande entuasiamo, portando con sè - fra i grandi - anche un pezzo di storia del territorio meratese, pure sul palco di Sanremo, dove si esibì nel 1988 con la band Lijao (insieme agli amici Livio "Steve" Visentin e Charly Cartisano), aggiudicandosi un terzo posto nella sezione ''nuove proposte'' con il brano ''Per noi giovani''.
G.C.