Barzanò: Morati ricorda l'82°anniversario di Nikolajewka

Riceviamo e pubblichiamo una nota di Arturo Morati, ex docente presso la scuola media di Barzanò, appassionato di storia e collezionista, in occasione dell'82° anniversario della battaglia di Nikolajewka, che ricorre proprio oggi. Una pagina di storia che non va dimenticata: in quell'occasione i soldati dell’esercito italiano in ritirata dalla linea del Don riuscirono ad evitare l’accerchiamento delle truppe sovietiche e a aprirsi una strada verso il ritorno in patria, alla fine di una campagna militare, quella di Russia, costata perdite altissime in termine di vite.
Nikolajewka rappresenta un momento storico dal significato profondo, un simbolo del coraggio e del valore del corpo alpino, ma anche una testimonianza indelebile delle atrocità della guerra. Argomento ancora oggi di estrema attualità.
arturomorati.jpg (119 KB)
Arturo Morati in un'immagine d'archivio con il libro scritto qualche anno fa nel ricordo dei soldati italiani impegnati nella campagna di Russia


Di seguito l'intervento di Arturo Morati:

Oggi, domenica 26 gennaio 2025, ricorre l’82° anniversario della battaglia di Nikolajewka,che rappresenta l’episodio culmine della tragica avventura degli alpini in particolare e dell’ARMIR nella tragica campagna di Russia.
Il tardivo ordine di ripiegamento raggiunse i reparti delle Divisioni Alpine ancora schierati sulla linea del Don, quando ormai ai loro fianchi il nemico aveva già   sfondato le linee del fronte e si apprestava ad accerchiare anche le Unità alpine. Dal 16 gennaio, fino al 31 gennaio, le nostre forze furono costrette a ripiegare per raggiungere la nuova linea arretrata del fronte. 
Furono giorni non solo di estenuanti marce nella neve, con temperature che sfioravano i 40° sotto lo zero, ma anche giorni di violente battaglie per impedire che il nemico completasse definitivamente l’accerchiamento, causando la completa distruzione dell’intera Armata. Queste Unità, composte principalmente da ragazzi di vent’anni dei battaglioni universitari e volontari cresciuti a libro e moschetto, si aprirono la strada combattendo in successivi diversi scontri, forti del senso del dovere e soprattutto motivati dalla speranza di poter “tornar a baita”. 
In assoluta inferiorità numerica e scarsi di  armamenti  pesanti, mezzi di trasporto, cibo e di equipaggiamento adeguato a quelle temperature, gli Alpini, attingendo alle ultime disperate forze e spinti dall’esempio del Gen. Reverberi, al grido “Tridentina avanti”, riuscirono a spezzare l’accerchiamento a Nikolajewka da parte dei Russi; questa azione garantì a migliaia di poter tornare a casa. Al termine della battaglia, solo una parte della “Tridentina”, piccoli reparti delle altre Divisioni Alpine ed i resti dell’8°  Armata riuscirono a salvarsi: più di 80 mila nostri soldati, che componevano quello che era l’ARMIR, rimasero per sempre nella steppa ghiacciata.
Con la legge nr. 44 del 5 maggio 2022, la Repubblica riconosce il giorno 26 gennaio quale Giornata nazionale della memoria e del sacrificio degli Alpini, al fine di conservare la memoria dell'eroismo dimostrato dal Corpo d'Armata Alpino nella battaglia di Nikolajewka durante la seconda guerra mondiale anche al fine di promuovere i valori della difesa della sovranità e dell'interesse nazionale come pure dell'etica della partecipazione civile, della solidarietà e del volontariato che gli alpini incarnano.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.