Oggiono: al netto dei grandi marchi, il commercio in città soffre. ''Serve un lavoro di squadra''
È inevitabile constatare che Oggiono si trovi al centro di una trasformazione significativa dal punto di vista commerciale. Negli ultimi mesi, la città ha assistito alla chiusura di diverse attività storiche – per citarne alcune Pasticceria Colombo, Foto Galbusera, Parrucchiera Wanda, Casa del Parrucchiere, La Volpe e l’Uva, Edicola Dante– mentre nuove grandi catene hanno fatto il loro ingresso sul territorio. Da Mc Donald’s a OVS. Indubbiamente, questo fenomeno solleva interrogativi e preoccupazioni tra negozianti e cittadini, in particolare sulla vitalità del centro storico e sul rischio di un progressivo svuotamento commerciale, con tutte le conseguenze che ne derivano in termini di attrattività e decoro urbano per la città di Oggiono.A spiegare la situazione dal punto di vista di chi è quotidianamente in prima linea, è Sonia Milani, presidente dell'Associazione Commercianti Oggionesi (ACO), che sottolinea il ruolo cruciale di Commercioinsieme, il nuovo Distretto del Commercio di Oggiono costituitosi insieme ai comuni di Rogeno, Galbiate, Dolzago, Sirone e Molteno lo scorso maggio, come strumento per contrastare il declino e incentivare nuove aperture. ''Il distretto c'è a tutti gli effetti e ha i requisiti per partecipare ai bandi, che tuttavia stanno ritardando nella loro uscita'' ha spiegato Milani. ''Ad ogni modo, io credo che non si possa stare troppo fermi ad aspettare: dal nostro punto di vista, occorrerebbe incentivare i giovani imprenditori e convincere i proprietari di immobili a concedere in affitto gli spazi commerciali ancora disponibili. Inoltre, la sicurezza e la pulizia della città devono essere una priorità''.
Purtroppo il timore di un progressivo degrado del centro storico è condiviso da molti: se la desolata Via 1° Maggio è da anni oggetto di dibattito per una riqualificazione strutturale allo scopo di farla tornare attrattiva dal punto di vista commerciale, i locali dismessi sono ormai visibili in diversi punti della città. ''Quando si abbassano le saracinesche, la città ne risente non solo economicamente, ma anche dal punto di vista della sicurezza e della qualità urbana" ha continuato Milani. "Dobbiamo lavorare in sinergia con l’amministrazione per rendere il centro di Oggiono più attraente e fruibile, anche con migliorie infrastrutturali''.C’è da dire che la questione delle chiusure non è solo un problema di Oggiono e dintorni, ma riflette un trend nazionale che vede le piccole attività faticare di fronte alla concorrenza delle grandi catene. "La differenza tra le nuove aperture e le chiusure è evidente" ha evidenziato un membro del direttivo di ACO."I grandi marchi portano sicuramente visibilità alla città, ma rischiano di oscurare il commercio di quartiere, che già soffre per molteplici ragioni legate all’attuale momento storico. Tuttavia, è importante menzionare che abbiamo visto anche giovani imprenditori mettersi in gioco, come nel caso dei due nuovi barbieri e del parrucchiere che hanno aperto recentemente. Questo ci fa ben sperare''.La narrativa della crisi, dunque, deve lasciare spazio a un approccio più costruttivo. ''Non dobbiamo diffondere l'idea di una catastrofe imminente. Il commercio vive di cicli e trasformazioni: chiusure e aperture fanno parte di una naturale evoluzione. Il problema non è solo la perdita di alcune attività storiche, ma l'incapacità di innovare. Mancano idee fresche e nuove proposte che possano rispondere alle esigenze dei tempi attuali''.
A supporto di questa narrativa da parte dei commercianti, anche l'amministrazione comunale ribadisce la necessità di una visione propositiva. Il sindaco Chiara Narciso conferma il proprio impegno a supporto del commercio locale. ''Non c'è dubbio sul fatto che il nostro centro storico è comunque attrattivo rispetto ad altri comuni limitrofi. Certamente alcune attività hanno chiuso, ma altre ne hanno preso il posto. Ad esempio, l’apertura di OVS Kids in Via 1°Maggio è un segnale positivo per la città. Il processo di rilancio, però, richiede un lavoro di squadra tra amministrazione, commercianti e associazioni di categoria''. In questa cornice, il nuovo Distretto Commercioinsieme si propone come importante strumento per la realizzazione dei progetti di sostegno e incentivo alla rianimazione del commercio locale. ''L’idea che è emersa dall’incontro del Distretto è quella di creare una cabina di regia composta da rappresentanti di tutte le parti per lavorare insieme su politiche di sostegno al commercio. Io credo che i presupposti per lavorare bene insieme ci siano. Bisogna crederci e ciascuno deve fare la sua parte'' ha concluso Narciso con ottimismo.
Una visione più critica, tuttavia, arriva dal capogruppo di minoranza Alessandro Negri, che solleva dubbi sulle scelte strategiche dell’amministrazione. ''Ancor di più da quando è diventata città, Oggiono ha un ruolo centrale nel commercio sul territorio e gli sforzi per valorizzarlo dovrebbero essere più corposi di quelli attuali. Piuttosto che destinare ingenti risorse a progetti di dubbia utilità, come quello dell’ex ospedale, sarebbe più utile investire sulla riqualificazione delle vie del centro storico per renderle più attrattive sia ai clienti che a commercianti e imprenditori, nell’ottica di creare interesse ad aprire nuove attività'' ha spiegato Negri nel suo intervento.''Se Oggiono torna ad essere una città viva e bella, le prospettive per il commercio cambiano. Ma al momento, guardando alle scelte che l’attuale amministrazione sta compiendo, non credo che i veri interessi della città saranno soddisfatti a breve'' ha aggiunto l'esponente della minoranza consiliare.
Ciò che appare chiaro è che il futuro del commercio a Oggiono non può essere lasciato al caso. Le chiusure rappresentano una sfida, ma anche un'opportunità per ripensare il modello commerciale della città. Dalle parole dei diretti interessati emergono le necessità di strategie di rilancio mirate, incentivi economici e, soprattutto, un cambio di mentalità. Il commercio locale può ancora giocare un ruolo centrale nel tessuto economico e sociale di Oggiono, a patto che vi sia la volontà di adattarsi e innovare.
Purtroppo il timore di un progressivo degrado del centro storico è condiviso da molti: se la desolata Via 1° Maggio è da anni oggetto di dibattito per una riqualificazione strutturale allo scopo di farla tornare attrattiva dal punto di vista commerciale, i locali dismessi sono ormai visibili in diversi punti della città. ''Quando si abbassano le saracinesche, la città ne risente non solo economicamente, ma anche dal punto di vista della sicurezza e della qualità urbana" ha continuato Milani. "Dobbiamo lavorare in sinergia con l’amministrazione per rendere il centro di Oggiono più attraente e fruibile, anche con migliorie infrastrutturali''.C’è da dire che la questione delle chiusure non è solo un problema di Oggiono e dintorni, ma riflette un trend nazionale che vede le piccole attività faticare di fronte alla concorrenza delle grandi catene. "La differenza tra le nuove aperture e le chiusure è evidente" ha evidenziato un membro del direttivo di ACO."I grandi marchi portano sicuramente visibilità alla città, ma rischiano di oscurare il commercio di quartiere, che già soffre per molteplici ragioni legate all’attuale momento storico. Tuttavia, è importante menzionare che abbiamo visto anche giovani imprenditori mettersi in gioco, come nel caso dei due nuovi barbieri e del parrucchiere che hanno aperto recentemente. Questo ci fa ben sperare''.La narrativa della crisi, dunque, deve lasciare spazio a un approccio più costruttivo. ''Non dobbiamo diffondere l'idea di una catastrofe imminente. Il commercio vive di cicli e trasformazioni: chiusure e aperture fanno parte di una naturale evoluzione. Il problema non è solo la perdita di alcune attività storiche, ma l'incapacità di innovare. Mancano idee fresche e nuove proposte che possano rispondere alle esigenze dei tempi attuali''.
A supporto di questa narrativa da parte dei commercianti, anche l'amministrazione comunale ribadisce la necessità di una visione propositiva. Il sindaco Chiara Narciso conferma il proprio impegno a supporto del commercio locale. ''Non c'è dubbio sul fatto che il nostro centro storico è comunque attrattivo rispetto ad altri comuni limitrofi. Certamente alcune attività hanno chiuso, ma altre ne hanno preso il posto. Ad esempio, l’apertura di OVS Kids in Via 1°Maggio è un segnale positivo per la città. Il processo di rilancio, però, richiede un lavoro di squadra tra amministrazione, commercianti e associazioni di categoria''. In questa cornice, il nuovo Distretto Commercioinsieme si propone come importante strumento per la realizzazione dei progetti di sostegno e incentivo alla rianimazione del commercio locale. ''L’idea che è emersa dall’incontro del Distretto è quella di creare una cabina di regia composta da rappresentanti di tutte le parti per lavorare insieme su politiche di sostegno al commercio. Io credo che i presupposti per lavorare bene insieme ci siano. Bisogna crederci e ciascuno deve fare la sua parte'' ha concluso Narciso con ottimismo.
Una visione più critica, tuttavia, arriva dal capogruppo di minoranza Alessandro Negri, che solleva dubbi sulle scelte strategiche dell’amministrazione. ''Ancor di più da quando è diventata città, Oggiono ha un ruolo centrale nel commercio sul territorio e gli sforzi per valorizzarlo dovrebbero essere più corposi di quelli attuali. Piuttosto che destinare ingenti risorse a progetti di dubbia utilità, come quello dell’ex ospedale, sarebbe più utile investire sulla riqualificazione delle vie del centro storico per renderle più attrattive sia ai clienti che a commercianti e imprenditori, nell’ottica di creare interesse ad aprire nuove attività'' ha spiegato Negri nel suo intervento.''Se Oggiono torna ad essere una città viva e bella, le prospettive per il commercio cambiano. Ma al momento, guardando alle scelte che l’attuale amministrazione sta compiendo, non credo che i veri interessi della città saranno soddisfatti a breve'' ha aggiunto l'esponente della minoranza consiliare.
Ciò che appare chiaro è che il futuro del commercio a Oggiono non può essere lasciato al caso. Le chiusure rappresentano una sfida, ma anche un'opportunità per ripensare il modello commerciale della città. Dalle parole dei diretti interessati emergono le necessità di strategie di rilancio mirate, incentivi economici e, soprattutto, un cambio di mentalità. Il commercio locale può ancora giocare un ruolo centrale nel tessuto economico e sociale di Oggiono, a patto che vi sia la volontà di adattarsi e innovare.
Federica Falbo