Insieme per Oggiono visita il Memoriale di Dachau, in Germania

Un viaggio intenso per il gruppo Insieme per Oggiono, quello recentemente compiuto al Memoriale di Dachau, nel sud della Germania, in occasione della Giornata della Memoria, celebrata in tutto il mondo lunedì 27 gennaio. 
Questa esperienza, organizzata lo scorso weekend, è stata pensata proprio per ''confermare l’impegno affinché simili orrori e crimini contro l’umanità non abbiano a ripetersi'' come affermano i componenti del gruppo oggionese.
Ai membri attivi di Insieme per Oggiono si sono aggiunti altri cittadini, fino a formare un gruppo di quaranta persone, unite dal desiderio di ripercorrere un pezzo di storia. 
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La comitiva oggionese durante la visita a Dachau

Il racconto di Raffaele Straniero, che ha preso parte all'iniziativa, ci ha consentito di ripercorrere questi due giorni intensi. ''L’idea è nata dalla volontà di realizzare qualcosa di concreto per la Giornata della Memoria, visitando un campo di concentramento o di sterminio. Nonostante questa intenzione, andare ad Auschwitz risultava un po' più complesso per un viaggio di soli due giorni: al contrario, Dachau è stato più semplice da raggiungere e quindi abbiamo optato per il primo campo di concentramento voluto da Hitler, servito poi da modello per tutti gli altri lager costruiti successivamente. Grazie al consiglio direttivo di Insieme per Oggiono e alla collaborazione con l'ANPI, siamo riusciti a raggiungere - e a superare - i trenta iscritti necessari per il viaggio'' ci ha detto l'ex sindaco e consigliere regionale.
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Questo segno di fiducia e di partecipazione è stato motivo di orgoglio per l’intero gruppo, coinvolto dagli aneddoti di una guida esperta nella visita a Monaco di Baviera e a Dachau. ''La guida - ha proseguito Straniero - ci ha raccontato che, neanche a distanza di due mesi dall’ascesa al potere di Hitler, è stato creato questo campo, inizialmente destinato ai soli oppositori politici. Quando sono arrivate le forze americane per liberare il luogo però, hanno trovato 3000 corpi morti ammassati, in attesa di essere cremati. Dalla loro testimonianza, anche i cittadini del posto a quel punto furono costretti a realizzare ciò che era davvero accaduto, dal momento che la propaganda nazista faceva credere tutt’altro''.
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I forni crematori ancora visibili all'interno dell'ex lager tedesco

Nonostante non fosse nato come campo di sterminio, furono create anche camere a gas e forni crematori per eliminare le vittime. ''Non a caso questa giornata rappresenta un monito anche affinché non si sottovalutino mai questi rigurgiti neofascisti e neonazisti, che ogni tanto nascono con il pretesto di mettere ordine, come quello in Germania in questo ultimo periodo. Anche per questo, vedere con i propri occhi le foto dell’epoca e queste tracce è stato un pugno nello stomaco. In particolare, non abbiamo visto il campo di concentramento, ma il memoriale. Questa è una distinzione importante perché, purtroppo, non è più possibile vedere il campo nella sua forma originale, a causa di alcune demolizioni e ricostruzioni di baracche, causa anche di un malcontento generale'' ha aggiunto Straniero.
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L'ingresso all'ex campo di Dachau, oggi destinato al Memoriale

Questo cambiamento ha però consentito l’allestimento di alcune mostre fotografiche, segno incisivo della memoria, e la conservazione di alcuni luoghi, come la vecchia sede delle SS, la milizia speciale tedesca destinata a compiti di polizia durante il regime nazionalsocialista.
''Tutti noi abbiamo provato orrore di fronte a questi crimini contro l’uomo perché è il singolo essere umano a essere umiliato, annientato e, spesso, soppresso di proposito. Per questo, sono cose pesanti e che lasciano un segno, qualunque sia la motivazione. Inoltre, ho visto che, senza metterci d’accordo, a Oggiono sono già stati organizzati tre eventi in occasione di questa giornata: una di queste dal circolo PD sulla figura di Giacomo Matteotti, a cura dell’onorevole Fornaro. Siamo contenti perché Matteotti è ricordato da tutti come martire del fascismo, ma è stato molto di più, come ha spiegato molto bene il nostro ospite'' ha concluso l'oggionese a nome della comitiva, della quale faceva parte anche il sindaco Chiara Narciso.
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L’ultima manifestazione è avvenuta lunedì 27 gennaio, con la posa presso la scuola primaria Diaz, di un pannello ANPI, in ricordo del rastrellamento avvenuto a Oggiono dal 28 al 30 ottobre 1944. A concludere il ricco programma dedicato a questa ricorrenza sarà lo spettacolo ''Pesche miracolose'', a cura di Luca Radaelli di Teatro Invito, ospitato nell’Auditorium della scuola media nella serata odierna. Attraverso questa narrazione, gli spettatori vedranno la Resistenza con gli occhi di un ragazzo.
V.I.
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