Castello di Brianza: la comunità saluta Suor Celestina e Suor Anatolie
Un arrivederci carico di affetto quello rivolto nella prima serata di giovedì 30 gennaio dalla comunità di Castello Brianza, a Suor Celestina e Suor Anatolie. Nella chiesa di San Lorenzo si respirava un'atmosfera densa di gratitudine. In moltissimi si sono riuniti per salutare due volti divenuti ormai famigliari per grandi e piccini, due presenze che hanno segnato la vita parrocchiale con amore. Dopo anni trascorsi tra le mura della parrocchia e accanto ai fedeli, le due religiose faranno a brevissimo ritorno alla casa madre, in provincia di Lecce.
Entrambe appartenenti da vent'anni alla Congregazione delle Discepole del Sacro Cuore, hanno operato nel piccolo paese a lungo: Suor Celestina da due lustri curava con passione la sacrestia, mentre Suor Anatolie è presente a Castello dal 2019. Qui si è occupata del catechismo, svolgendo un servizio attivo presso la scuola dell'infanzia Coniugi Draghi.
La decisione del loro trasferimento è stata assunta dalla Madre Generale a causa della mancanza di vocazioni, come spiegato in una missiva inviata negli scorsi giorni al parroco della comunità di Castello e Dolzago.
La liturgia di ieri, celebrata proprio da don Walter Brambilla alla presenza del vicario don Giuseppe Riva, ha rappresentato un momento di sincero ringraziamento, al quale hanno preso parte anche moltissimi bambini per i quali le suore sono state un solido punto di riferimento durante l'attività in oratorio.
Durante l'omelia, il parroco ha sottolineato come ogni partenza porti sempre con sé un senso di smarrimento, ma allo stesso tempo sia un'opportunità per rimettersi in gioco, sia per le religiose che per la comunità cristiana.
"Ci obbliga alla riflessione e a ricollocare alcuni compiti e servizi nella comunità. Ci dispiace molto, ma sono certo che sia per noi che per loro saprà essere anche un’'ccasione di crescita" ha affermato don Walter.
Il saluto alle due suore è avvenuto nel contesto della festa in onore di San Giovanni Bosco, che ha preso il via proprio ieri. Durante la celebrazione, il parroco ha richiamato l'importanza del ruolo educativo della Chiesa e delle suore, sottolineando come oggi molti giovani siano influenzati dagli idoli moderni, spesso guidati da mode e stili che li condizionano.
"Don Bosco ha tenuto fuori i giovani dalle carceri, li ha tirati fuori talmente bene che hanno riscritto la loro vita incontrando davvero Gesù. Spesso, giovani ed adulti, sono distratti dà influenze, mode e stili di vita passeggeri, perdendo di vista il significato più autentico della vita'' ha ricordato, augurandosi che l’oratorio, e in generale la vita parrocchiale, torni ad essere autentica guida per le nuove generazioni.
A conclusione della celebrazione, Suor Celestina ha voluto rivolgere un messaggio di ringraziamento alla comunità: "Carissimi, in questi anni che sono stata con voi nella vostra comunità parrocchiale mi sono sentita a casa. Abbiamo condiviso insieme tante esperienze bellissime, un rapporto di amicizia e vicinanza spirituale. Il gruppo anziani, il gruppo alpini, don Walter e don Giuseppe, i chierichetti, il coro, i bambini del catechismo, le donne che si occupano della pulizia della chiesa e il gruppo missionario: tutti mi avete aiutato e sostenuto durante il mio soggiorno qui. Rimarrete sempre nel mio cuore, dove sarò io, sarete anche voi. Grazie di cuore".
Dopo la messa, la comunità ha continuato il momento di festa con una cena conviviale in oratorio.
Entrambe appartenenti da vent'anni alla Congregazione delle Discepole del Sacro Cuore, hanno operato nel piccolo paese a lungo: Suor Celestina da due lustri curava con passione la sacrestia, mentre Suor Anatolie è presente a Castello dal 2019. Qui si è occupata del catechismo, svolgendo un servizio attivo presso la scuola dell'infanzia Coniugi Draghi.
La decisione del loro trasferimento è stata assunta dalla Madre Generale a causa della mancanza di vocazioni, come spiegato in una missiva inviata negli scorsi giorni al parroco della comunità di Castello e Dolzago.
La liturgia di ieri, celebrata proprio da don Walter Brambilla alla presenza del vicario don Giuseppe Riva, ha rappresentato un momento di sincero ringraziamento, al quale hanno preso parte anche moltissimi bambini per i quali le suore sono state un solido punto di riferimento durante l'attività in oratorio.
Durante l'omelia, il parroco ha sottolineato come ogni partenza porti sempre con sé un senso di smarrimento, ma allo stesso tempo sia un'opportunità per rimettersi in gioco, sia per le religiose che per la comunità cristiana.
"Ci obbliga alla riflessione e a ricollocare alcuni compiti e servizi nella comunità. Ci dispiace molto, ma sono certo che sia per noi che per loro saprà essere anche un’'ccasione di crescita" ha affermato don Walter.
Il saluto alle due suore è avvenuto nel contesto della festa in onore di San Giovanni Bosco, che ha preso il via proprio ieri. Durante la celebrazione, il parroco ha richiamato l'importanza del ruolo educativo della Chiesa e delle suore, sottolineando come oggi molti giovani siano influenzati dagli idoli moderni, spesso guidati da mode e stili che li condizionano.
"Don Bosco ha tenuto fuori i giovani dalle carceri, li ha tirati fuori talmente bene che hanno riscritto la loro vita incontrando davvero Gesù. Spesso, giovani ed adulti, sono distratti dà influenze, mode e stili di vita passeggeri, perdendo di vista il significato più autentico della vita'' ha ricordato, augurandosi che l’oratorio, e in generale la vita parrocchiale, torni ad essere autentica guida per le nuove generazioni.
A conclusione della celebrazione, Suor Celestina ha voluto rivolgere un messaggio di ringraziamento alla comunità: "Carissimi, in questi anni che sono stata con voi nella vostra comunità parrocchiale mi sono sentita a casa. Abbiamo condiviso insieme tante esperienze bellissime, un rapporto di amicizia e vicinanza spirituale. Il gruppo anziani, il gruppo alpini, don Walter e don Giuseppe, i chierichetti, il coro, i bambini del catechismo, le donne che si occupano della pulizia della chiesa e il gruppo missionario: tutti mi avete aiutato e sostenuto durante il mio soggiorno qui. Rimarrete sempre nel mio cuore, dove sarò io, sarete anche voi. Grazie di cuore".
Dopo la messa, la comunità ha continuato il momento di festa con una cena conviviale in oratorio.
Sa.A.