Viganò si prepara a vivere la ricorrenza di Sant'Apollonia
La parrocchia di San Vincenzo a Viganò si appresta a celebrare la festa di Sant'Apollonia, un evento che ogni anno accende il cuore della comunità con una partecipazione davvero appassionata. Circa un centinaio di volontari lavorano instancabilmente per dare vita a una tradizione che non è solo memoria, un legame tra passato e presente, ma una festa che coniuga fede e condivisione. Domenica 9 febbraio, la giornata si aprirà con la Santa Messa delle ore 8, seguita dalla solenne celebrazione che unirà l'intera comunità alle ore 10, presieduta da Mons. Carlo Azzimonti. Alle ore 14 la recita ininterrotta del Rosario guiderà i fedeli verso un momento di spiritualità, culminando nella celebrazione vespertina delle 17. Nel pomeriggio, dopo le celebrazioni, prenderà avvio l'atto di venerazione alla reliquia di Sant'Apollonia, un momento che da anni testimonia la fede del paese. Ad arricchire ulteriormente i festeggiamenti, il Centro Parrocchiale ospiterà il celebre Raviolo Dolce di Sant'Apollonia. Già disponibile da mercoledì, potrà essere acquistato anche oggi dalle 14 alle 19. Venerdì 7 febbraio dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 19, sabato negli stessi orari e domenica 9 febbraio dalle ore 9 fino ad esaurimento scorte. Gli orari potrebbero subire variazioni in base alla produzione, come segnalato dai volontari.Durante tutta la festa, il bar oratorio sarà un punto di ritrovo vivace e accogliente, con apertura domenica fin dalle 6.30 del mattino. “Non mancherà, inoltre, la tradizionale pesca di beneficenza, ospitata nel salone dell'oratorio, che renderà ancora più speciale questa giornata'' hanno detto i volontari. A dare una nota di riflessione profonda a questa festa così sentita, il parroco di Viganò, don Marco Galli, ha condiviso con la comunità un pensiero sull'importanza del lavoro manuale, sottolineando il suo valore terapeutico e spirituale. Attraverso un racconto evocativo, ha evidenziato come il gesto del "fare" possa liberare la mente e arricchire l'anima, in una dimensione che richiama la preghiera sincera. "Inizia a fare, a muovere le mani, così smetti di pensare. Quante volte ce lo dicevano le nostre madri? A me sì. Quando ero adolescente e il cuore era appesantito da una delusione, mia madre mi suggeriva di dedicarmi al giardinaggio o di creare qualche decorazione. All'inizio lo facevo con scetticismo, convinta fosse solo un modo per farmi rendere utile. Eppure, alla fine, mi accorgevo che quel "fare" mi alleggeriva l'anima. Oggi so che le attività manuali sono una vera terapia. Come la preghiera sincera che sgorga dal cuore, come la corsa che libera il corpo e lo spirito. Chi si lascia coinvolgere dal piacere di un lavoro ben fatto, trova in esso una fonte inesauribile di soddisfazione e crescita. Terminare un'opera spinge a iniziarne un'altra, creando un circolo virtuoso. E i viganesi, in fondo, queste cose le sanno bene'' ha detto rivolgendosi alla sua comunità sottolineando come la festa non sia soltanto un appuntamento religioso, ma una celebrazione dell'unità e della passione, un'occasione per intrecciare fede, tradizione e spirito comunitario.
Sa.A.