Oggiono, Bachelet: alunne e prof. raccontano la Settimana della pausa didattica
Come hanno vissuto e cosa hanno pensato alunni e docenti della Settimana di pausa didattica? Ce lo spiegano proprio i protagonisti dell’iniziativa che, in veste di fruitori od organizzatori, hanno preso parte al periodo di stop dalle tradizionali lezioni proposto dall’istituto superiore Vittorio Bachelet di Oggiono agli studenti.
Una proposta che si tiene ogni anno a cavallo tra i due semestri scolastici per offrire un tempo di recupero agli alunni che hanno ricevuto insufficienze all’esito dello scrutinio di gennaio.Se chi deve recuperare qualche materia, può concentrarsi a pieno sulle proprie lacune, gli altri allievi hanno comunque un obbligo di frequenza a scuola. Essendo interrotte le lezioni didattiche, questi ultimi partecipano ad una serie di laboratori e approfondimenti che toccano tutte le aree disciplinari (scientifica, umanistica, economica, artistica, filosofica ...).
Questo progetto si propone diversi obiettivi, tra cui la riorganizzazione del tempo del ''fare scuola'', unendo i saperi della didattica e della società della conoscenza.I giovani fruitori hanno vissuto personalmente alcune esperienze e si sono interfacciati con i coetanei per raccogliere i loro pensieri e le loro valutazioni, anche in chiave critica, per contribuire al miglioramento della Settimana di pausa didattica e far sì che possa diventare una vera e propria opportunità da cogliere per vivere gli spazi e i momenti scolastici.
Le studentesse che fanno parte della redazione del giornalino scolastico on line POST-IT hanno scritto due articoli che riportiamo in calce: uno generale sul progetto pausa didattica scritto da Giulia Ficuccio della classe 4B liceo linguistico e uno su un'esperienza a palazzo Prina, alla scoperta delle nostre tradizioni culinarie: i partecipanti hanno infatti imparato a realizzare la pasta fatta in casa grazie alla disponibilità dell’associazione ''Amici di Prina'' di Oggiono. Di questo vissuto ne hanno parlato Martina Di Cristofano e Elisa Redaelli, entrambe studentesse di classe 4B liceo linguistico.In temini quantitativi, è stata una settimana molto ricca, come ha spiegato la professoressa Monica Riva, referente e coordinatrice del gruppo di lavoro. Sono stati attivati un totale di 58 corsi di recupero: le discipline coinvolte spaziavano in tutte le aree umanistiche, scientifiche e tecniche. Per quanto concerne gli approfondimenti, laboratori e conferenze sono stati attivati una media di 25/30 approfondimenti per annualità e 5/10 conferenze nell’arco della settimana; inoltre, per le classi quarte e quinte sono stati previsti 7 moduli di orientamento con le diverse università e ITS presenti in Regione Lombardia.
In merito ai rilievi mossi dai ragazzi, la professoressa ha commentato: ''Verranno sicuramente, prese in considerazione e, come dico sempre, tutto è perfettibile e migliorabile''.Anche per il corpo insegnanti la proposta ha rappresentato uno stop dall’ordinaria routine, non esente da impegni. Come ha riassunto la professoressa Riva, ''per noi docenti questa settimana è stata diversa, un'esperienza formativa contrassegnata da un’energia positiva dove la relazione docenti/studenti è stata caratterizzata dal voler condividere le diverse esperienze''.
Gli studenti hanno affiancato i docenti nei diversi laboratori rendendosi parte attiva degli stessi, hanno svolto l’attività di peer tutoring, compiti di giuria/arbitraggio, insomma un reciproco coinvolgimento. ''Dal nostro punto di vista, questa settimana, ha condotto tutta la grande famiglia della scuola verso una crescita personale, grazie alla collaborazione, alla passione, alla curiosità e alla voglia di mettersi in gioco da parte di tutti gli attori'' ha concluso Riva.
Di seguito i pezzi a firma delle studentesse:
Una proposta che si tiene ogni anno a cavallo tra i due semestri scolastici per offrire un tempo di recupero agli alunni che hanno ricevuto insufficienze all’esito dello scrutinio di gennaio.Se chi deve recuperare qualche materia, può concentrarsi a pieno sulle proprie lacune, gli altri allievi hanno comunque un obbligo di frequenza a scuola. Essendo interrotte le lezioni didattiche, questi ultimi partecipano ad una serie di laboratori e approfondimenti che toccano tutte le aree disciplinari (scientifica, umanistica, economica, artistica, filosofica ...).
Questo progetto si propone diversi obiettivi, tra cui la riorganizzazione del tempo del ''fare scuola'', unendo i saperi della didattica e della società della conoscenza.I giovani fruitori hanno vissuto personalmente alcune esperienze e si sono interfacciati con i coetanei per raccogliere i loro pensieri e le loro valutazioni, anche in chiave critica, per contribuire al miglioramento della Settimana di pausa didattica e far sì che possa diventare una vera e propria opportunità da cogliere per vivere gli spazi e i momenti scolastici.
Le studentesse che fanno parte della redazione del giornalino scolastico on line POST-IT hanno scritto due articoli che riportiamo in calce: uno generale sul progetto pausa didattica scritto da Giulia Ficuccio della classe 4B liceo linguistico e uno su un'esperienza a palazzo Prina, alla scoperta delle nostre tradizioni culinarie: i partecipanti hanno infatti imparato a realizzare la pasta fatta in casa grazie alla disponibilità dell’associazione ''Amici di Prina'' di Oggiono. Di questo vissuto ne hanno parlato Martina Di Cristofano e Elisa Redaelli, entrambe studentesse di classe 4B liceo linguistico.In temini quantitativi, è stata una settimana molto ricca, come ha spiegato la professoressa Monica Riva, referente e coordinatrice del gruppo di lavoro. Sono stati attivati un totale di 58 corsi di recupero: le discipline coinvolte spaziavano in tutte le aree umanistiche, scientifiche e tecniche. Per quanto concerne gli approfondimenti, laboratori e conferenze sono stati attivati una media di 25/30 approfondimenti per annualità e 5/10 conferenze nell’arco della settimana; inoltre, per le classi quarte e quinte sono stati previsti 7 moduli di orientamento con le diverse università e ITS presenti in Regione Lombardia.
In merito ai rilievi mossi dai ragazzi, la professoressa ha commentato: ''Verranno sicuramente, prese in considerazione e, come dico sempre, tutto è perfettibile e migliorabile''.Anche per il corpo insegnanti la proposta ha rappresentato uno stop dall’ordinaria routine, non esente da impegni. Come ha riassunto la professoressa Riva, ''per noi docenti questa settimana è stata diversa, un'esperienza formativa contrassegnata da un’energia positiva dove la relazione docenti/studenti è stata caratterizzata dal voler condividere le diverse esperienze''.
Gli studenti hanno affiancato i docenti nei diversi laboratori rendendosi parte attiva degli stessi, hanno svolto l’attività di peer tutoring, compiti di giuria/arbitraggio, insomma un reciproco coinvolgimento. ''Dal nostro punto di vista, questa settimana, ha condotto tutta la grande famiglia della scuola verso una crescita personale, grazie alla collaborazione, alla passione, alla curiosità e alla voglia di mettersi in gioco da parte di tutti gli attori'' ha concluso Riva.
Di seguito i pezzi a firma delle studentesse:
Settimana di pausa didattica al Bachelet – edizione 2025:
un'occasione non ancora pienamente sfruttata
Agevolata da un paio di aggiornamenti tecnologici, anche quest’anno al Bachelet si è svolta la settimana di pausa didattica, che offre agli alunni con debiti di metà anno l’opportunità di prepararsi ai recuperi concentrandosi solo sullo studio delle materie insufficienti, alle volte seguendo i corsi di recupero.
Pareri contrastanti sono emersi sull’efficacia di questa settimana, tra chi ha sfruttato al massimo i corsi di recupero, chi non ha potuto frequentarli tutti perché in orari coincidenti e chi invece si è dovuto arrangiare senza, poiché per una questione di numeri i corsi stessi non sono stati attivati.
E per gli studenti che nel primo pagellino non hanno avuto insufficienze? Per loro la possibilità di scegliere tra conferenze, attività laboratoriali, attività di orientamento post-diploma e alle volte anche gite in giornata organizzate dai professori stessi, talvolta in collaborazione con gli enti del territorio.
Anche in questo caso, i pareri che abbiamo raccolto tra gli studenti sono stati molto diversi tra loro, decisamente positivi in certi casi, in altri meno. Da un lato ci sono i giudizi fortemente elogiativi, soprattutto a riguardo di alcune attività laboratoriali e approfondimenti tenutisi in piccoli gruppi, che hanno dato a chi li ha frequentati l’occasione di ''fare'' con le proprie mani, di riflettere, di dibattere, di esprimere in un confronto la propria opinione, su tematiche che hanno spaziato dalla chimica, alla biologia, alla filosofia, alla letteratura, fino alla riflessione sulla Giornata della Memoria (per un racconto più dettagliato di queste attività, rimandiamo agli articoli che pubblicheremo sul nostro Giornalino scolastico Post-it nel prossimo numero, interamente dedicato proprio alla settimana di pausa didattica). Non tutti gli alunni, d’altro canto, si sono detti soddisfatti degli approfondimenti frequentati durante questi giorni, alcuni incriminando una gamma di scelta poco varia, altri ammettendo di essersi iscritti con un po’ di ritardo, perché anche quest’anno valeva la regola del ''chi primo arriva, meglio alloggia'': nonostante il nuovo metodo di iscrizione per i due turni di ogni giornata sia stato approvato quasi da tutti, la velocità restava sempre l’arma vincente.
Alcuni ''veterani'' della scuola hanno deciso poi di ''prendersi una vacanza'' dalle lezioni… e anche dalle regole, presentandosi a piacimento alle attività di approfondimento e ai laboratori, indipendentemente dalle iscrizioni fatte nei giorni prima; e per questo motivo, dopo i primi due giorni, si è reso necessario anche un richiamo ufficiale da parte della Dirigenza al rispetto delle regole. I ''primini'' d’altro canto, forse spaventati da un progetto così grande, ''non hanno osato lamentarsi neanche della pioggia'' che li ha colti durante ''Sentierando'', la camminata da scuola al lago e ritorno ormai consolidata da anni, organizzata dai professori di scienze motorie.
Quasi tutti sono stati colti alla sprovvista dal nuovo sistema di convalida delle presenze tramite QR code, ideato per snellire il lavoro dei professori responsabili di segnalare le eventuali assenze di più di mille alunni, ma dopo il disorientamento iniziale, l’innovazione si è rivelata funzionale.
L’opinione più gettonata a riguardo dell’offerta di quest’anno è che l’anno scorso fosse meglio, perché gli approfondimenti erano più interessanti, perché c’erano più attività laboratoriali, perché c’era più varietà…
Pochi, pochissimi hanno però riflettuto su quanto possa essere faticoso e impegnativo per i docenti ideare delle attività alternative alla lezione frontale, o che quanto meno non gli somigli, trattando inoltre argomenti di interesse per un buon numero di persone e rimanendo utile allo scopo formativo degli studenti. Ancora meno persone si sono rese conto della grandissima opportunità che questa settimana offre, sia per i ragazzi che per i professori, di sperimentare e sviluppare delle competenze trasversali e responsabilizzarsi all’autogestione, come nel caso dei partecipanti ai tornei sportivi, che a turni arbitravano le proprie partite.
In fondo un po’ di riposo fa sempre bene a tutti (anche se i docenti si sono dichiarati ugualmente impegnati), ma forse (come suggerito dai docenti stessi) bisognerebbe apprezzare di più un’occasione per niente scontata di comportarsi in maniera responsabile e godersi quest’esperienza diversa dal solito.Giulia Ficuccio
Una giornata al Palazzo Prina per scoprire antiche tradizioni
Durante la settimana di pausa didattica tenutasi all’istituto Vittorio Bachelet, l’associazione ''Amici di Prina'', nelle giornate del 28 e 29 gennaio 2025, ha ospitato un gruppo di studenti per un’esperienza originale basata sull’alimentazione. Il laboratorio consisteva nel cucinare le tagliatelle per poi mangiarle tutti insieme, in modo da far apprendere ai ragazzi il procedimento per preparare ''la pasta fatta in casa''. Il materiale richiesto ad ogni alunno era semplicemente un grembiule e un contenitore per fare l’impasto, tutto il resto (ingredienti, piatti, posate) è stato fornito dall’associazione. Il tutto si è svolto nella magnifica cornice di Palazzo Prina, stupenda dimora d’epoca nel centro di Oggiono.
Dopo aver preparato l’impasto, utilizzando circa 100 grammi di farina e un uovo ciascuno, gli alunni hanno aspettato 30 minuti e poi, con l‘aiuto delle volontarie, lo hanno steso utilizzando una sfogliatrice manuale. La pasta è stata cotta e poi condita con del ragù, il risultato è stato un piatto semplice ma buonissimo!
Il Palazzo Prina è solito ospitare eventi simili: infatti, l'associazione ''Amici di Prina'' è nata proprio a seguito di varie richieste di questo tipo. Il suo scopo è quello di trasmettere le tradizioni, tramandandole ai giovani. I membri sono tutti volontari; chi sa qualcosa, cerca di trasmetterla agli altri: alcuni esempi sono il ricamo, il lavoro a maglia, l’uncinetto, la preparazione della pasta fresca, corsi sul burraco e molto altro.
Una volta all’anno è usanza anche ospitare concerti musicali e spesso si tengono presentazioni di libri e inaugurazioni, come quella per la ''torta di Oggiono'' avvenuta pochi mesi fa. Ai loro eventi hanno partecipato più di 2000 persone.
''Avevamo iniziato con la serata conoscitiva sulla violenza contro le donne, che è stata un successone. Con il Covid, il ritmo si è un po’ perso'', ha spiegato una delle volontarie, che ha poi successivamente raccontato di un’altra iniziativa durata due anni: insieme al gruppo SFA Artimedia - Striscia Gialla di Oggiono, che si occupa di disabilità e volontariato, offrivano i pasti agli anziani tutti i giovedì. Purtroppo, con il Covid anche questo progetto è svanito.
Anche durante i giorni festivi, i volontari dell’associazione si impegnano per portare idee originali e divertenti, coinvolgendo anche i bambini, come quando l’anti-Vigilia di Natale hanno invitato il coro di Abbadia Lariana e hanno servito cioccolata calda, consegnando anche qualche regalino ai più piccoli.
A livello personale, la nostra esperienza è stata molto positiva: siamo state accolte calorosamente dalle volontarie, che sono state molto gentili e disponibili per tutta la durata del laboratorio. Le loro spiegazioni erano chiare e per questo ci è risultato semplice eseguire i vari passaggi della ricetta. Il palazzo è molto spazioso e ben attrezzato, oltre ad essere esteticamente affascinante. Questa esperienza è stata divertente ma allo stesso tempo educativa, oltre che un’opportunità per socializzare con altri ragazzi e anche con i professori. Ringraziamo le volontarie per l’ospitalità e non vediamo l’ora di partecipare a un nuovo evento!Martina Di Cristofano e Elisa Redaelli