Casatenovo: con ASST si parla di cure primarie, assistenza al domicilio e Case di Comunità

''Ospedale per acuti e territorio: integrazione sociosanitaria'': questo il tema dell'incontro pubblico svoltosi ieri sera a Casatenovo nell'ambito del ciclo ''I Giovedì del Mandic'', proposto sul territorio in collaborazione con ASST Lecco.
Un'iniziativa itinerante che ha ''fatto il pieno'' di pubblico, intervenuto numeroso nella sala consiliare del municipio, per ascoltare dalla voce dei protagonisti, il quotidiano impegno al servizio dei bisogni del territorio.
casatenovogiovedi1.jpg (295 KB)
I relatori del secondo incontro nell'ambito de ''I Giovedì del Mandic''

Introdotto dal consigliere comunale casatese Fabio Crippa - da qualche mese a capo del Distretto di Merate - a prendere la parola per primo è stato il dottor Fabio Lombardi (direttore del Dipartimento fragilità-rete locale cure palliative di ASST Lecco) che ha puntato il proprio intervento sull'assistenza domiciliare, con particolare riferimento al tema delle dimissioni protette.
Senza nascondere il forte legame affettivo con un territorio, quello meratese, nel quale è impegnato da oltre trent'anni, il relatore ha esordito ricordando come le malattie croniche possano essere controllate, ma non sempre curate in via definitiva. Proprio per questo motivo serve una modalità di assistenza continua che sappia fornire la risposta più corretta a questa fetta di utenza, piuttosto corposa in termini numerici. 
casatenovogiovedi5.jpg (304 KB)
''Oltre alla questione sanitaria assistiamo spesso ad una problematica di tipo sociale perchè molte delle persone che prendiamo in carico, oltre ad essere fragili, sono spesso sole. Seguirle e garantire loro i bisogni di cui necessitano, è spesso una sfida grande'' ha detto il dottor Lombardi, ricordando - per quel che riguarda il tema dell'assistenza domiciliare - come la casa rappresenti il primo luogo di cura del cittadino.
casatenovogiovedi2.jpg (229 KB)
''Le dimissioni protette sono gestite da sempre in questa ASST, ma va cucito addoso ad ogni utente un piano assistenziale appropriato. L'obiettivo è leggere i suoi bisogni a trecentosessanta gradi e non fargli avvertire la sensazione di essere sballottato da un luogo all'altro. Proprio per questa ragione anche la logistica va organizzata al meglio sulla base delle necessità della persona, lavorando in equipe'' ha proseguito, snocciolando qualche dato. Nel 2023 infatti, nel territorio lecchese sono state seguite 1850 persone, con 73mila accessi al domicilio, di cui circa 40mila nel territorio meratese. Oltre 2mila invece, le dimissioni protette.
''C'è ancora tantissimo da fare - ha concluso il dottor Lombardi - ma devo dire che la nostra azienda può contare su una direzione strategica di prim'ordine, che sta mostrando un'attenzione particolare al territorio meratese''.
casatenovogiovedi3.jpg (282 KB)
Da sinistra il presidente del Distretto di Merate, Fabio Crippa con il dottor Fabrizio Lombardi

Dal tema dell'assistenza domiciliare si è poi passato a quello delle Case di Comunità,  nuove strutture sociosanitarie territoriali del Servizio Sanitario Regionale previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Tre - come ha ricordato il dottor Daniele Coppola - e in pieno sviluppo, quelle presenti nell'area meratese: a Casatenovo, Olgiate e Merate.
casatenovogiovedi11.jpg (310 KB)
''L'obiettivo è quello di ridurre gli accessi impropri in pronto soccorso, integrando ospedale e territorio, due concetti che devono contaminarsi'' ha aggiunto il relatore evidenziando a più riprese la necessità di una collaborazione tra servizi sanitari, sociali e terzo settore per offrire all'utenza risposte di qualità.  
''La persona deve essere al centro'' ha detto, elencando alcuni capisaldi dell'attività delle Case di Comunità: accoglienza, informazione, orientamento e accompagnamento. 
casatenovogiovedi4.jpg (307 KB)
Per far comprendere al meglio il cuore del servizio offerto da queste strutture - nuove e per questo non ancora conosciute a pieno - il dottor Coppola ha lasciato la parola ad alcune professioniste impegnate quotidianamente presso le Case di Comunità del territorio; a partire da Fiorella Origo, assistente sociale che opera dallo scorso anno al PUA (punto unico di accesso) di Casatenovo. Una testimonianza ''di pancia'' la sua, tesa ad evidenziare l'importanza della rete che si crea tra servizi sanitari, sociali e terzo settore, a vantaggio del servizio offerto all'utenza. 
casatenovogiovedi6.jpg (237 KB)
Il dottor Daniele Copppola e Fiorella Origo, referente del PUA presso la Casa di Comunità di Casatenovo

''Il nostro compito non è semplice perchè in pochi minuti bisogna capire quali sono i bisogni, sempre diversi, dei nostri assistiti. E' però un'occasione per imparare cose nuove'' ha detto invece Lorella Pelucchi, assistente sociale presso la Casa di Comunità di Calolziocorte. ''In questi mesi di attività sono anche emerse situazioni pesanti da parte di chi probabilmente, se non si fosse rivolto a noi, non avrebbe chiesto aiuto''.
casatenovogiovedi8.jpg (229 KB)
Le infermiere Ilaria e Francesca in servizio presso le Case di Comunità del meratese

Le infermiere Ilaria e Francesca hanno raccontato in breve la propria quotidianità che si snoda tra la centrale operativa di Merate, le tre Case di Comunità e il domicilio di alcuni assistiti, mentre lo psicologo Andrea Pracchi ha evidenziato la domanda di assistenza, da subito parsa davvero elevata. ''La nostra risposta vuole essere tempestiva e preventiva'' ha detto.
casatenovogiovedi7.jpg (160 KB)
L'assistente sociale Lorella Pelucchi e lo psicologo Andrea Pracchi

A chiudere gli interventi è stato il dottor Eugenio Scopinaro, direttore del Dipartimento di cure primarie di ASST Lecco che ha parlato della figura dei medici di medicina generale, mettendo in evidenza alcune criticità, a partire dalla carenza - a livello numerico - degli stessi rispetto alle esigenze del territorio. Ogni anno si assiste al pensionamento di professionisti, al quale però non segue il necessario ricambio generazionale. C'è poi da dire che i compiti richiesti ai medici sono profondamente mutati rispetto al passato e molti fra quelli operativi da più tempo e vicini alla pensione, reputano troppo gravosa la parte burocratica richiesta. ''Dopo il Covid abbiamo assistito ad alcuni casi di burnout da parte di chi ha chiesto il congedo perchè non ce la faceva più'' ha asserito il relatore.
casatenovogiovedi9.jpg (240 KB)
A destra il dottor Eugenio Scopinaro

In ASST Lecco oggi ci sono 319 medici (fra MMG, PLS e MCA), di cui 224 titolari, molti dei quali lavorano in forma associativa, soprattutto nel meratese. Una tipologia di lavoro che consente ai professionisti di poter contare sulla presenza di personale amministrativo, infermieristico e su una collaborazione continua con i colleghi. 
Se per i laureandi in medicina il lavoro in ambulatorio non risulta più appetibile, lo stesso si può dire per gli infermieri, il cui numero appare inferiore alle esigenze del territorio. Per non parlare della guardia medica: nel territorio di ASST Lecco vi sono soltanto sei professionisti titolari, il resto delle ore viene coperto da specializzandi.
casatenovogiovedi10.jpg (344 KB)
''Per il futuro se le cose non cambieranno, andrà individuata una soluzione alternativa o meglio, una riorganizzazione'' ha affermato il dottor Scopinaro, chiudendo gli interventi della serata, con la parola lasciata al pubblico per eventuali domande o considerazioni.
Archiviata con successo la serata casatese, il prossimo appuntamento con ''I Giovedì del Mandic'' si terrà il prossimo 20 febbraio alle 20.45 presso la sala consiliare di Olgiate Molgora, con tema ''Il rapporto tra Specialistica Ospedaliera e Medicina Territoriale: sinergie per la continuità di cura – PDTA''.
G.C.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.