Casatenovo, Auditorium: "Anna dei Miracoli" per il terzo appuntamento della stagione teatrale già sold-out
Nella serata di ieri, martedì 11 febbraio, l'Auditorium di Casatenovo ha ospitato il terzo spettacolo della sua 23ª stagione teatrale, un appuntamento che ha visto ancora una volta il pubblico riempire le sue poltrone, grazie alla solida gestione di un gruppo di volontari che da oltre venti anni offre al territorio una programmazione di qualità.
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Dopo il successo di "Andavo ai 100 all'ora" con Paolo Cevoli e "L'illusione coniugale" di Eric Assous con Rosita Celentano, è stata la volta di "Anna dei Miracoli" di William Gibson, prodotto da La Pirandelliana per la Fondazione Lega del Filo d’Oro.
Ispirato alla vita di Helen Keller, la sordo-cieca scrittrice e attivista, e della sua insegnante Anne Sullivan, la pièce racconta una storia di resilienza e lotta contro l'isolamento e il pregiudizio. Un dramma che tocca il cuore, raccontando come la comunicazione possa abbattere le barriere più difficili e trasformare vite segnate dal dolore in storie di speranza.
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Prima che il sipario si alzasse alle 21, abbiamo avuto il privilegio di intervistare gli attori protagonisti, che ci hanno raccontato la loro esperienza nell'interpretare i complessi personaggi di questa commovente opera. Mascia Musy, che veste i panni dell'educatrice Anne Sullivan, ci ha così descritto le motivazioni che l'hanno spinta ad appassionarsi al progetto: "È una storia d’amore universale, che non riguarda solo i legami romantici o familiari, ma l’amore incondizionato che nasce nel voler aiutare un essere umano in difficoltà. Ho subito sentito una connessione profonda con questo racconto, tanto che il mio impegno nell’interpretarlo è stato totale".
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Mascia ha inoltre dichiarato di aver tratto molta forza nel portare in scena Anne grazie all’opportunità concessa agli attori coinvolti di vivere un’esperienza diretta con la Lega del Filo D’Oro, che quotidianamente affronta nella realtà quel che viene rappresentato in scena.
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Anna Mallamaci ha affrontato una sfida unica nel vestire i panni di un personaggio storico di tale portata, una figura d'esempio che ha superato limiti fisici e mentali straordinari. "Rappresentare Helen Keller è stato un atto di grande rispetto e riverenza" ha esordito l'attrice. "Nonostante le difficoltà nel non poter usare la voce, ho dovuto fare affidamento al solo corpo, creando una comunicazione alternativa che mi ha spinta in una prova attoriale differente da quelle più tradizionali. Ogni minimo gesto è diventato fondamentale per trasmettere il pensiero di Helen, in un silenzio che parla più di mille parole" ha raccontato.
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La sfida, però, non è stata solo fisica, ma anche emotiva: "La difficoltà più grande è stata gestire le forti emozioni che emergono sia dal personaggio di Helen che dalla storia che raccontiamo. Il lavoro di preparazione, tra libri e testimonianze sul personaggio, e l'esperienza vissuta sul campo con la Lega del Filo D’Oro mi hanno sicuramente aiutata, ma l’emozione di Helen è così intensa che a volte sembra travolgerti".
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Gli attori che interpretano i genitori di Helen, Arianna Ilari e Laurence Mazzoni, hanno condiviso le sfide emotive e professionali nell’affrontare il dramma di una famiglia che deve confrontarsi con una disabilità devastante e profondamente isolante. Arianna Ilari, nel ruolo di Kate Adams Keller, ha descritto l’esperienza come un viaggio sentimentale particolarmente intenso.
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"Interpretare Kate è stato un percorso difficile, perché vivere accanto a una figlia che non riesce ad esprimersi con il mondo ti fa sentire una profonda impotenza" ha spiegato. "La forza del mio personaggio risiede nella speranza che non svanisce mai e nella sua capacità di non arrendersi, nonostante le difficoltà".
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Laurence Mazzoni, nei panni di Arthur Keller, ha parlato del senso di disperazione del padre, un uomo che, nel contesto della fine dell’Ottocento, non disponeva delle risorse moderne per poter aiutare la propria figlia. "Questa storia non riguarda solo la disabilità, ma anche un’importante riflessione sul tema della comunicazione. In una scena Anne dice proprio che, imparando questo nuovo linguaggio tattile, Helen sarà in grado di esprimere i propri sentimenti. Si tratta di un'enorme conquista poichè ancora oggi credo che non tutti noi siamo in grado alle volte di esprimere i nostri sentimenti appieno" ha affermato Mazzoni.
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La conversazione si è conclusa con una riflessione sulla speranza che il pubblico possa portare con sé dopo aver visto la pièce. Gli attori hanno concordato sull'importanza del lavoro collettivo e della concretezza. "I miracoli non cadono dal cielo, ma sono il frutto di azioni e impegno. Per farli accadere, bisogna superare la paura del diverso e del nuovo" ha concluso Arianna Ilari.
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Mascia Musy ha aggiunto: "La concretezza, l’ascolto e l’empatia sono gli strumenti che, grazie ad Anne e a genitori che non si sono mai dati per vinti, riescono a risolvere il conflitto di una famiglia che non sa come comunicare con la propria figlia. Questa è la grande lezione che questa storia ci insegna".
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Come per le rappresentazioni precedenti, "Anna dei Miracoli" ha riscosso un trionfante successo, confermando la capacità organizzativa dei volontari dell'Auditorium di Casatenovo di programmare stagioni teatrali sempre al di sopra delle aspettative. Il prossimo appuntamento si terrà venerdì 28 febbraio alle 21, con la messa in scena di "TUTORIAL. Guida contromano alla contemporaneità" degli Oblivion, uno spettacolo che promette di divertire con ironia e musica, esplorando il mondo dei social e dei personaggi storici in chiave moderna.
Contributo fotografico di Guglielmo Pennati
Il saluto degli attori sul palco dell'Auditorium al termine dello spettacolo
Dopo il successo di "Andavo ai 100 all'ora" con Paolo Cevoli e "L'illusione coniugale" di Eric Assous con Rosita Celentano, è stata la volta di "Anna dei Miracoli" di William Gibson, prodotto da La Pirandelliana per la Fondazione Lega del Filo d’Oro.
Ispirato alla vita di Helen Keller, la sordo-cieca scrittrice e attivista, e della sua insegnante Anne Sullivan, la pièce racconta una storia di resilienza e lotta contro l'isolamento e il pregiudizio. Un dramma che tocca il cuore, raccontando come la comunicazione possa abbattere le barriere più difficili e trasformare vite segnate dal dolore in storie di speranza.
Prima che il sipario si alzasse alle 21, abbiamo avuto il privilegio di intervistare gli attori protagonisti, che ci hanno raccontato la loro esperienza nell'interpretare i complessi personaggi di questa commovente opera. Mascia Musy, che veste i panni dell'educatrice Anne Sullivan, ci ha così descritto le motivazioni che l'hanno spinta ad appassionarsi al progetto: "È una storia d’amore universale, che non riguarda solo i legami romantici o familiari, ma l’amore incondizionato che nasce nel voler aiutare un essere umano in difficoltà. Ho subito sentito una connessione profonda con questo racconto, tanto che il mio impegno nell’interpretarlo è stato totale".
Mascia ha inoltre dichiarato di aver tratto molta forza nel portare in scena Anne grazie all’opportunità concessa agli attori coinvolti di vivere un’esperienza diretta con la Lega del Filo D’Oro, che quotidianamente affronta nella realtà quel che viene rappresentato in scena.
Anna Mallamaci ha affrontato una sfida unica nel vestire i panni di un personaggio storico di tale portata, una figura d'esempio che ha superato limiti fisici e mentali straordinari. "Rappresentare Helen Keller è stato un atto di grande rispetto e riverenza" ha esordito l'attrice. "Nonostante le difficoltà nel non poter usare la voce, ho dovuto fare affidamento al solo corpo, creando una comunicazione alternativa che mi ha spinta in una prova attoriale differente da quelle più tradizionali. Ogni minimo gesto è diventato fondamentale per trasmettere il pensiero di Helen, in un silenzio che parla più di mille parole" ha raccontato.
La sfida, però, non è stata solo fisica, ma anche emotiva: "La difficoltà più grande è stata gestire le forti emozioni che emergono sia dal personaggio di Helen che dalla storia che raccontiamo. Il lavoro di preparazione, tra libri e testimonianze sul personaggio, e l'esperienza vissuta sul campo con la Lega del Filo D’Oro mi hanno sicuramente aiutata, ma l’emozione di Helen è così intensa che a volte sembra travolgerti".
Gli attori che interpretano i genitori di Helen, Arianna Ilari e Laurence Mazzoni, hanno condiviso le sfide emotive e professionali nell’affrontare il dramma di una famiglia che deve confrontarsi con una disabilità devastante e profondamente isolante. Arianna Ilari, nel ruolo di Kate Adams Keller, ha descritto l’esperienza come un viaggio sentimentale particolarmente intenso.
"Interpretare Kate è stato un percorso difficile, perché vivere accanto a una figlia che non riesce ad esprimersi con il mondo ti fa sentire una profonda impotenza" ha spiegato. "La forza del mio personaggio risiede nella speranza che non svanisce mai e nella sua capacità di non arrendersi, nonostante le difficoltà".
Laurence Mazzoni, nei panni di Arthur Keller, ha parlato del senso di disperazione del padre, un uomo che, nel contesto della fine dell’Ottocento, non disponeva delle risorse moderne per poter aiutare la propria figlia. "Questa storia non riguarda solo la disabilità, ma anche un’importante riflessione sul tema della comunicazione. In una scena Anne dice proprio che, imparando questo nuovo linguaggio tattile, Helen sarà in grado di esprimere i propri sentimenti. Si tratta di un'enorme conquista poichè ancora oggi credo che non tutti noi siamo in grado alle volte di esprimere i nostri sentimenti appieno" ha affermato Mazzoni.
La conversazione si è conclusa con una riflessione sulla speranza che il pubblico possa portare con sé dopo aver visto la pièce. Gli attori hanno concordato sull'importanza del lavoro collettivo e della concretezza. "I miracoli non cadono dal cielo, ma sono il frutto di azioni e impegno. Per farli accadere, bisogna superare la paura del diverso e del nuovo" ha concluso Arianna Ilari.
Mascia Musy ha aggiunto: "La concretezza, l’ascolto e l’empatia sono gli strumenti che, grazie ad Anne e a genitori che non si sono mai dati per vinti, riescono a risolvere il conflitto di una famiglia che non sa come comunicare con la propria figlia. Questa è la grande lezione che questa storia ci insegna".
Il cast insieme ai volontari dell'Auditorium
Come per le rappresentazioni precedenti, "Anna dei Miracoli" ha riscosso un trionfante successo, confermando la capacità organizzativa dei volontari dell'Auditorium di Casatenovo di programmare stagioni teatrali sempre al di sopra delle aspettative. Il prossimo appuntamento si terrà venerdì 28 febbraio alle 21, con la messa in scena di "TUTORIAL. Guida contromano alla contemporaneità" degli Oblivion, uno spettacolo che promette di divertire con ironia e musica, esplorando il mondo dei social e dei personaggi storici in chiave moderna.
Contributo fotografico di Guglielmo Pennati
M.P.