Costa, medie: l'articolo degli alunni sul conflitto tra Palestina e Israele
Quarto appuntamento con la rubrica ''A voce alta: adesso parliamo (e scriviamo) noi!'' gestita dalla Redazione de Il gatto e la volpe, il giornalino della scuola media di Costa Masnaga, che un volta al mese pubblica qui, su Casateonline, un articolo, un’intervista o una storia originale. L'obiettivo è quello di dimostrare che i ragazzi e le ragazze delle medie hanno tante buone qualità e soprattutto tanto da dire!
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Palestina e Israele: vediamo di capirci qualcosa!
Come è nato il conflitto?
Il conflitto arabo-israeliano è nato a metà del XX secolo, dopo il secondo dopoguerra e tuttora è uno dei conflitti più vasti del Medio Oriente.
Il territorio geografico della Palestina, che prima era sotto il dominio ottomano, è considerato da alcuni come patria storica del popolo ebraico e da altri come territorio appartenente ai suoi abitanti arabi palestinesi.
Il conflitto tra ebrei e arabi palestinesi iniziò negli anni venti del Novecento. Inizialmente la Palestina possedeva la maggior parte dei territori, ma, col passare del tempo e con il succedersi di varie guerre, li ha persi quasi tutti. Oggi, infatti, Israele è molto più esteso della Palestina, che possiede solamente due piccole terre: la striscia di Gaza e la Cisgiordania.
Chi sono gli Ebrei? Chi sono i palestinesi?
Gli ebrei sono un insieme di comunità sparse per il mondo che insieme formano un unico gruppo etno religioso. La popolazione ebraica nel mondo è di circa 15 milioni, mentre nello Stato di Israele ci sono 6 milioni di ebrei. Nello Stato di Israele è in vigore la Legge del Ritorno, secondo la quale chiunque sia in grado di dimostrare di essere figlio o nipote di un ebreo per via matrilineare o patrilineare, o sia convertito all'ebraismo, ha diritto alla cittadinanza israeliana. Invece i palestinesi sono un popolo di etnia araba originario della Palestina. La popolazione palestinese è di 4,75 milioni nello Stato di Palestina divisi tra Gaza e la Cisgiordania e la lingua è l’ arabo palestinese.
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Quali sono le tappe del conflitto?
Gli ebrei hanno sempre individuato in Gerusalemme la loro Terra Santa, ma questa regione è da tempo abitata da altre popolazioni, come i Palestinesi. Gli ebrei iniziarono a trasferirsi massicciamente in Palestina all’inizio dell’Ottocento, quando il sionismo era forte. Il sionismo è un’idea politica il cui fine è l’affermazione del diritto all’autodeterminazione del popolo ebraico.
Con la Shoah la situazione divenne critica e moltissimi ebrei si trasferirono in Palestina, con il consenso degli inglesi che nel primo Novecento avevano il protettorato della zona. Dopo la WWII gli inglesi lasciarono la regione ed entrò in gioco l’ONU.
L’ONU, con la Risoluzione 181, decise di risolvere il problema dividendo lo Stato in due. Diede la maggior parte del territorio agli ebrei e tutto il resto ai palestinesi. I Palestinesi non erano d’accordo e fecero una guerra contro gli ebrei. Il 14 maggio 1948 gli ebrei vinsero la guerra e così nacque lo Stato di Israele. Tra il 1948-1973 ci furono altre guerre, tra cui la guerra dei 6 giorni nel 1967. Nel 1978 ci furono gli accordi di Camp David, un tentativo di pacificazione dei due schieramenti. Invece tre il 1987-1993 ci fu la prima rivolta da parte dei palestinesi, chiamata Intifada. Nel 1993 ci furono gli accordi di Oslo tra i due presidenti, Arafat per la Palestina e Rabin per Israele.Tra il 2000-2005 ci fu la seconda Intifada. Nel 2002 è stato costruito un muro che separa Israele dalla Palestina, ma anche la Cisgiordania da Gaza. Il 7 ottobre 2023 un attacco di Hamas ha dato vita a una nuova ondata di violenze.
Cosa è successo il 7 ottobre 2023? Cos’è Hamas?
Hamas per alcune persone è un’organizzazione politica palestinese, mentre per altre è un gruppo terrostico. In entrambi i casi si tratta di un’entità che gioca un ruolo fondamentale nel conflitto arabo-israeliano. Il partito è stato fondato nel 1987 dall’ imam Ahmed Yassin dopo la prima intifada. L’obiettivo di Hamas è avere una Palestina libera e unita e l’organizzazione cerca di raggiungere questo obiettivo con attacchi violenti. Il 7 ottobre 2023 Hamas ha bombardato Israele come risposta all’ uccisione e ferimento di molti abitanti palestinesi alla moschea di Al-Aqsa e in Cisgiordania. Questo gesto ha portato il conflitto, mai davvero concluso, a peggiorare e diventare più violento. Lo scontro tra le due Nazioni non è ad armi pari perché la Palestina non dispone di molti soldi o armi, mentre Israele può fare affidamento su un maggiore arsenale.
Chi è Netanyahu? Cosa sta facendo e perché?
Netanyahu è il primo ministro della Repubblica d’Israele. Nasce a Tel Aviv il 21 ottobre del 1949. Lui è stato eletto primo ministro di Israele dal 1996 fino al 1999. Poi è stato nuovamente eletto capo del Governo di Israele nel 2009. È rimasto in carica fino al 2021 e poi di nuovo alla fine del 2022. Netanyahu ha vissuto quasi tutta la sua infanzia e prima giovinezza nella città di Gerusalemme. Suo padre è uno storico di fama internazionale, Benzion Netanyahu. Il giovane Benjamin dal 1962 ha trascorso un periodo della sua vita negli Stati Uniti per studiare, laureandosi al MIT col titolo di Bachelor of Science (SB) in architettura e facendo un Master in Business Administration (MBA) presso la Sloan Business School. Oggi Netanyahu vive a Gerusalemme, è sposato con Sara, psicologa, ed è padre di tre figli. Benjamin Netanyahu nei mesi passati ha spesso detto di non avere intenzione di porre fine alla guerra contro Hamas e la Palestina.
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Cosa succede oggi a Gaza?
La Striscia di Gaza è un piccolo territorio molto popolato, circondato da Israele e dall’Egitto. è una zona tristemente famosa perché da anni è il centro dei conflitti tra il gruppo militante palestinese Hamas, che controlla la zona, e Israele. Ma per capire la situazione di Gaza oggi, bisogna considerare anche una lunga serie di eventi storici.
Gaza è sotto il controllo di Hamas dal 2007. Da allora, Israele ha bloccato l’ingresso di molti beni necessari, come cibo e medicine. Israele accusa Hamas di usare questi beni per finanziare attività legate al terrorismo. A causa di questo blocco, Gaza è diventata una delle zone più povere del mondo. Dal 2007 a oggi, ci sono stati molti periodi di violenza, che hanno portato a delle guerre nel 2008-2009, nel 2012, nel 2014 e anche nel 2021. Durante questi conflitti, migliaia di persone sono morte e le infrastrutture sono state distrutte.
Dopo il 7 ottobre la situazione risulta terribile. La guerra va avanti da più di tre mesi e le violenze sono aumentate. Israele continua a bombardare Gaza, colpendo non solo Hamas, ma anche case, ospedali e scuole. Si pensa che più di 20.000 persone siano morte e molte altre siano state ferite. Gli ospedali sono pieni, senza medicinali e molte persone muoiono perché non possono essere curate. I generatori non funzionano più, perché manca il carburante, quindi gli ospedali non hanno nemmeno elettricità. La vita quotidiana è diventata impossibile. La gente non ha cibo, acqua e cose essenziali. Il blocco imposto da Israele ha reso difficile far arrivare gli aiuti. Molti sono costretti a vivere in rifugi o a spostarsi continuamente, cercando luoghi più sicuri.
Nonostante gli sforzi di molti Paesi per fermare la guerra, non c’è stato nessun risultato positivo. I tentativi di trovare un accordo tra Israele e Hamas non hanno funzionato, e i combattimenti continuano. Nel frattempo, gli aiuti umanitari stanno cercando di arrivare a Gaza, ma ci sono molti ostacoli.
Il 17 gennaio 2025 i negoziatori di Israele e Hamas hanno firmato ufficialmente a Doha un accordo per la tregua. Bisognerà vedere se le condizioni verranno rispettate.
Cosa dice Amnesty International?
Amnesty international è una ONG sovranazionale impiegata nella difesa dei diritti umani. Amnesty salva le persone in difficoltà, convince i governi a cambiare le leggi che non rispettano i diritti umani, si impegna a sensibilizzare l'opinione pubblica riguardo questioni di giustizia sociale e a fare pressioni sui governi affinché rispettino i diritti fondamentali. Attraverso rapporti, campagne elettorali e richieste alle repubbliche, l'organizzazione cerca di portare cambiamenti positivi e di garantire che le persone possano vivere in libertà.
Amnesty è da decenni impegnata sul fronte della guerra tra Israele e Palestina e da tempo denuncia i crimini e le catastrofi accadute. Basti pensare che dagli attacchi del 7 ottobre 2023 sono nati oltre 100.000 bambini, ma ne sono morti oltre 200.000. Inoltre Amnesty riferisce che oltre il 50% dei bambini non è istruito. L’associazione ha inoltre denunciato il fatto che Gaza è a rischio carestia, che mancano elettricità e combustibili e che la striscia risulta isolata anche dagli aiuti umanitari.
4/continua...
Puntate precedenti:
-Costa, medie: l'intervista dei ragazzi a "Telefono Donna"
-Costa, medie: interessante chiacchierata con il campione di karate Daniele Bressani
-Costa, medie: l'articolo degli studenti approfondisce il problema ''ansia''
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Palestina e Israele: vediamo di capirci qualcosa!
Come è nato il conflitto?
Il conflitto arabo-israeliano è nato a metà del XX secolo, dopo il secondo dopoguerra e tuttora è uno dei conflitti più vasti del Medio Oriente.
Il territorio geografico della Palestina, che prima era sotto il dominio ottomano, è considerato da alcuni come patria storica del popolo ebraico e da altri come territorio appartenente ai suoi abitanti arabi palestinesi.
Il conflitto tra ebrei e arabi palestinesi iniziò negli anni venti del Novecento. Inizialmente la Palestina possedeva la maggior parte dei territori, ma, col passare del tempo e con il succedersi di varie guerre, li ha persi quasi tutti. Oggi, infatti, Israele è molto più esteso della Palestina, che possiede solamente due piccole terre: la striscia di Gaza e la Cisgiordania.
(Giada e Samuele G.)
Chi sono gli Ebrei? Chi sono i palestinesi?
Gli ebrei sono un insieme di comunità sparse per il mondo che insieme formano un unico gruppo etno religioso. La popolazione ebraica nel mondo è di circa 15 milioni, mentre nello Stato di Israele ci sono 6 milioni di ebrei. Nello Stato di Israele è in vigore la Legge del Ritorno, secondo la quale chiunque sia in grado di dimostrare di essere figlio o nipote di un ebreo per via matrilineare o patrilineare, o sia convertito all'ebraismo, ha diritto alla cittadinanza israeliana. Invece i palestinesi sono un popolo di etnia araba originario della Palestina. La popolazione palestinese è di 4,75 milioni nello Stato di Palestina divisi tra Gaza e la Cisgiordania e la lingua è l’ arabo palestinese.
(Mirko e Lorenzo C.)
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Quali sono le tappe del conflitto?
Gli ebrei hanno sempre individuato in Gerusalemme la loro Terra Santa, ma questa regione è da tempo abitata da altre popolazioni, come i Palestinesi. Gli ebrei iniziarono a trasferirsi massicciamente in Palestina all’inizio dell’Ottocento, quando il sionismo era forte. Il sionismo è un’idea politica il cui fine è l’affermazione del diritto all’autodeterminazione del popolo ebraico.
Con la Shoah la situazione divenne critica e moltissimi ebrei si trasferirono in Palestina, con il consenso degli inglesi che nel primo Novecento avevano il protettorato della zona. Dopo la WWII gli inglesi lasciarono la regione ed entrò in gioco l’ONU.
L’ONU, con la Risoluzione 181, decise di risolvere il problema dividendo lo Stato in due. Diede la maggior parte del territorio agli ebrei e tutto il resto ai palestinesi. I Palestinesi non erano d’accordo e fecero una guerra contro gli ebrei. Il 14 maggio 1948 gli ebrei vinsero la guerra e così nacque lo Stato di Israele. Tra il 1948-1973 ci furono altre guerre, tra cui la guerra dei 6 giorni nel 1967. Nel 1978 ci furono gli accordi di Camp David, un tentativo di pacificazione dei due schieramenti. Invece tre il 1987-1993 ci fu la prima rivolta da parte dei palestinesi, chiamata Intifada. Nel 1993 ci furono gli accordi di Oslo tra i due presidenti, Arafat per la Palestina e Rabin per Israele.Tra il 2000-2005 ci fu la seconda Intifada. Nel 2002 è stato costruito un muro che separa Israele dalla Palestina, ma anche la Cisgiordania da Gaza. Il 7 ottobre 2023 un attacco di Hamas ha dato vita a una nuova ondata di violenze.
(Giorgia e Sokhna)
Cosa è successo il 7 ottobre 2023? Cos’è Hamas?
Hamas per alcune persone è un’organizzazione politica palestinese, mentre per altre è un gruppo terrostico. In entrambi i casi si tratta di un’entità che gioca un ruolo fondamentale nel conflitto arabo-israeliano. Il partito è stato fondato nel 1987 dall’ imam Ahmed Yassin dopo la prima intifada. L’obiettivo di Hamas è avere una Palestina libera e unita e l’organizzazione cerca di raggiungere questo obiettivo con attacchi violenti. Il 7 ottobre 2023 Hamas ha bombardato Israele come risposta all’ uccisione e ferimento di molti abitanti palestinesi alla moschea di Al-Aqsa e in Cisgiordania. Questo gesto ha portato il conflitto, mai davvero concluso, a peggiorare e diventare più violento. Lo scontro tra le due Nazioni non è ad armi pari perché la Palestina non dispone di molti soldi o armi, mentre Israele può fare affidamento su un maggiore arsenale.
(Osama, Riccardo, Inase)
Chi è Netanyahu? Cosa sta facendo e perché?
Netanyahu è il primo ministro della Repubblica d’Israele. Nasce a Tel Aviv il 21 ottobre del 1949. Lui è stato eletto primo ministro di Israele dal 1996 fino al 1999. Poi è stato nuovamente eletto capo del Governo di Israele nel 2009. È rimasto in carica fino al 2021 e poi di nuovo alla fine del 2022. Netanyahu ha vissuto quasi tutta la sua infanzia e prima giovinezza nella città di Gerusalemme. Suo padre è uno storico di fama internazionale, Benzion Netanyahu. Il giovane Benjamin dal 1962 ha trascorso un periodo della sua vita negli Stati Uniti per studiare, laureandosi al MIT col titolo di Bachelor of Science (SB) in architettura e facendo un Master in Business Administration (MBA) presso la Sloan Business School. Oggi Netanyahu vive a Gerusalemme, è sposato con Sara, psicologa, ed è padre di tre figli. Benjamin Netanyahu nei mesi passati ha spesso detto di non avere intenzione di porre fine alla guerra contro Hamas e la Palestina.
(Manuel e Francesco)
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Cosa succede oggi a Gaza?
La Striscia di Gaza è un piccolo territorio molto popolato, circondato da Israele e dall’Egitto. è una zona tristemente famosa perché da anni è il centro dei conflitti tra il gruppo militante palestinese Hamas, che controlla la zona, e Israele. Ma per capire la situazione di Gaza oggi, bisogna considerare anche una lunga serie di eventi storici.
Gaza è sotto il controllo di Hamas dal 2007. Da allora, Israele ha bloccato l’ingresso di molti beni necessari, come cibo e medicine. Israele accusa Hamas di usare questi beni per finanziare attività legate al terrorismo. A causa di questo blocco, Gaza è diventata una delle zone più povere del mondo. Dal 2007 a oggi, ci sono stati molti periodi di violenza, che hanno portato a delle guerre nel 2008-2009, nel 2012, nel 2014 e anche nel 2021. Durante questi conflitti, migliaia di persone sono morte e le infrastrutture sono state distrutte.
Dopo il 7 ottobre la situazione risulta terribile. La guerra va avanti da più di tre mesi e le violenze sono aumentate. Israele continua a bombardare Gaza, colpendo non solo Hamas, ma anche case, ospedali e scuole. Si pensa che più di 20.000 persone siano morte e molte altre siano state ferite. Gli ospedali sono pieni, senza medicinali e molte persone muoiono perché non possono essere curate. I generatori non funzionano più, perché manca il carburante, quindi gli ospedali non hanno nemmeno elettricità. La vita quotidiana è diventata impossibile. La gente non ha cibo, acqua e cose essenziali. Il blocco imposto da Israele ha reso difficile far arrivare gli aiuti. Molti sono costretti a vivere in rifugi o a spostarsi continuamente, cercando luoghi più sicuri.
Nonostante gli sforzi di molti Paesi per fermare la guerra, non c’è stato nessun risultato positivo. I tentativi di trovare un accordo tra Israele e Hamas non hanno funzionato, e i combattimenti continuano. Nel frattempo, gli aiuti umanitari stanno cercando di arrivare a Gaza, ma ci sono molti ostacoli.
Il 17 gennaio 2025 i negoziatori di Israele e Hamas hanno firmato ufficialmente a Doha un accordo per la tregua. Bisognerà vedere se le condizioni verranno rispettate.
(Nicol, Samuele R., Nicolò)
Cosa dice Amnesty International?
Amnesty international è una ONG sovranazionale impiegata nella difesa dei diritti umani. Amnesty salva le persone in difficoltà, convince i governi a cambiare le leggi che non rispettano i diritti umani, si impegna a sensibilizzare l'opinione pubblica riguardo questioni di giustizia sociale e a fare pressioni sui governi affinché rispettino i diritti fondamentali. Attraverso rapporti, campagne elettorali e richieste alle repubbliche, l'organizzazione cerca di portare cambiamenti positivi e di garantire che le persone possano vivere in libertà.
Amnesty è da decenni impegnata sul fronte della guerra tra Israele e Palestina e da tempo denuncia i crimini e le catastrofi accadute. Basti pensare che dagli attacchi del 7 ottobre 2023 sono nati oltre 100.000 bambini, ma ne sono morti oltre 200.000. Inoltre Amnesty riferisce che oltre il 50% dei bambini non è istruito. L’associazione ha inoltre denunciato il fatto che Gaza è a rischio carestia, che mancano elettricità e combustibili e che la striscia risulta isolata anche dagli aiuti umanitari.
4/continua...
Puntate precedenti:
-Costa, medie: l'intervista dei ragazzi a "Telefono Donna"
-Costa, medie: interessante chiacchierata con il campione di karate Daniele Bressani
-Costa, medie: l'articolo degli studenti approfondisce il problema ''ansia''
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