Maresso festeggia i santi patroni e il 40esimo di don Roberto Tagliabue

Weekend di festa per la parrocchia di Maresso, nella ricorrenza dei santi patroni Faustino e Giovita. Le iniziative hanno preso il via sabato 15 febbraio con la messa solenne delle ore 18; ospite l'ex parroco don Roberto Tagliabue, in occasione del quarantesimo anniversario di ordinazione sacerdotale.
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L'ex parroco don Roberto Tagliabue

''Vi ringrazio per essere venuti così numerosi'' ha esordito l'attuale parroco don Carlo Pirotta in esordio di funzione, rivolgendosi ai fedeli presenti. ''Oggi celebriamo coloro che ci hanno annunciato la fede, la luce che ci guida durante i sacramenti. È così bello e buono che in occasione della festa dei nostri patroni quest'anno possiamo celebrare anche il quarantesimo di don Roberto: noi siamo tutti qui insieme a festeggiare questa storia di salvezza, un impiego, una scelta come annunciatore del mistero nei luoghi in cui insieme abbiamo camminato e continueremo a camminare''. 
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Da sinistra don Guido Limonta e don Carlo Pirotta

Alla breve introduzione del prevosto è seguito il rito dell’accensione del faro, simbolo del martirio che permane nella storia, mentre don Roberto - ultimo parroco della frazione prima della costituzione della comunità pastorale con Missaglia e Lomaniga - 
ha preso la parola durante l'omelia, invitando i fedeli a riflettere sul significato dell’insegnamento che bisogna trarre dalle parole lette negli istanti precedenti. circa l’episodio della guarigione dei dieci lebbrosi.
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''Grazie a tutti per aver deciso di festeggiare questo momento importante. Riflettendo su ciò che abbiamo letto e che stiamo vivendo, se lasciamo che tutto passi senza prestarvi attenzione, rischiamo di perdere il senso della comunità, del lavoro e di tutto ciò che è essenziale. Non lasciamo che accada''.
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''Il cammino che abbiamo davanti - ha proseguito - non è semplice. Pensiamo ai nostri maestri, agli amici, e a tutti coloro che hanno segnato la nostra vita perché l'idea di appartenenza è importante, e le nostre radici non devono essere dimenticate. Se guardiamo alla storia, possiamo trovare molte lezioni: anche nei momenti di difficoltà, quando tutto sembra distante, c'è sempre una strada da percorrere''.
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''Gesù stesso ci ha insegnato che nessuno è veramente lontano dal cuore di Dio, nemmeno coloro che sono emarginati o infedeli. Spesso ci dividiamo tra "vicini" e "lontani" come lo erano i credenti e i lebbrosi, i primi vicini perché riuniti in comunità mentre i secondi lontani poiché emarginati, ma in realtà queste categorie non esistono perché ogni persona ha il suo posto e il suo valore e Dio non guarda alle distanze, ma alla sincerità del cuore''.
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''Il bene che riceviamo, la fede che ci sostiene, la comunità che ci accoglie: tutto questo è un dono. E allora, nel silenzio del nostro cuore, fermiamoci un attimo a riflettere sulle grandi cose che il Signore ha fatto, sta facendo e farà ancora per noi'' ha concluso don Roberto Tagliabue.
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Al termine della liturgia, celebrata alla presenza dei vicario don Guido Limonta, i fedeli sono stati invitati a partecipare, presso la chiesetta, ad un aperitivo, occasione per salutare di persona don Roberto - oggi vicario parrocchiale a Giussano (Monza e Brianza) e a continuare i festeggiamenti del suo anniversario.
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I presenti hanno avuto la possibilità al termine della celebrazione di sabato e delle liturgie di domenica, di acquistare il Pan dei santi, un dolce tipico dedicato ai martiri Faustino e Giovita.
I.M.
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