Quale mondo stanno costruendo?
Sto assistendo all'ennesimo dibattito in tv ma come non mai oggi si discute di scenari tutt'altro che immaginifici e purtroppo pure, almeno potenzialmente, assai tragici.
Le trattative in corso, in particolare quelle sulle guerre in Ucraina e Medioriente, sembrano disegnare un cambio radicale di orientamenti geopolitici ma soprattutto politici valoriali e attinenti al Diritto Internazionale che sinora hanno regolato le convivenze tra i Popoli.
Dichiarazioni roboanti e ciniche del Presidente Trumph (continuo ad aggiungere una h finale per sottolineare l'effetto di “pallone gonfiato”) e il nuovo corso dell'Amministrazione americana stanno purtroppo concretizzando le peggiori preoccupazioni, pur già suscitate dalle loro precedenti promesse elettorali.
Tutto ciò, e quant'altro già in essere, rischia di legittimare le peggiori pulsioni nazionalistiche sia di natura imperialistica che economica.
Il graduale snaturamento dei principi ispiratori che avevano portato alla costituzione di Organismi Regolatori Internazionali creati a livello planetario per risolvere pacificamente le controversie tra i Popoli e prassi politiche sempre più ciniche stanno di fatto sostituendo la tutela dei Diritti Umani Universali con le convenienze particolari delle élite strumentalmente fatte passare per interesse collettivo.
Gli esempi si sprecano: dalla inumana proposta della “Riviera di Gaza”, alla legittimazione delle ragioni della forza bruta in Ucraina e in Cisgiordania, dall'ipocrisia tipicamente occidentale del predicare Diritti Umani e praticare interessi speculativi sui Mercati, all'ingordigia estrattiva delle cosiddette “terre rare” nelle periferie della Terra alla base della guerra in Congo.
Ma quello che dovrebbe stupire ogni essere umano dotato di un minimo di buon senso è l'ossessione per il cosiddetto progresso tecnologico finalizzato ad un solo presunto sviluppo umano.
Come si può sostenere che sia “buon senso” destinare 500 miliardi per lo sviluppo dell'IA (la cosiddetta Intelligenza Artificiale) da parte degli Usa, inseguiti da altri 200 miliardi appena finalizzati allo stesso scopo dall'Europa (e precedentemente ben altri dalla Cina), per una tecnologia non strettamente necessaria e che sicuramente porterà al saldo negativo di una cospicua perdita di milioni di posti di lavoro?
Come si può essere entusiasticamente abbagliati da un paranoico magnate spaziale che insegue Marte e una miriade di satelliti di comunicazione in nome di un fantomatico progresso e che ignora la sorte terrena di miliardi di esseri viventi che non dispongono neppure del necessario, creando così le basi del “famigerato” fenomeno migratorio?
E come definire al servizio dei genuini interessi umani un mondo mediatico prono ad un modello di sviluppo che esalta di fatto modelli inumani?
Uscendo dall'Apologia e dalla sbornia del “progressismo ad oltranza”, specie quello tecnologico, occorrerebbe recuperare e mantenere un senso critico vigilante che sappia cogliere l'ormai non più solo strisciante “rovesciamento dei valori” e voglia orientare al vero benessere umano alla sua più grande ed effettiva diffusione che è e rimane il più dirimente indicatore di civiltà.
Una tecnologia che serve solo interessi speculativi particolari fatti passare per interesse collettivo non può certamente essere lasciata alla cosiddetta “mano invisibile” del Mercato ma necessita in modo ormai non più rinviabile di un “indirizzo” che non può che essere di natura Politica (quella con la P maiuscola).
Come pure non ci si può rassegnare ad un mondo che delega a sempre più pochi “leader” e super feudo-tecnologici la gestione del nostro futuro.
Saper individuare e sostenere quelle forze politiche che realmente operano in tal senso perseguendo una reale lotta alle disuguaglianze è uno dei compiti che possiamo e dobbiamo svolgere tutti.
Quindi una sistematica delega o ancor peggio un astensionismo miope non può che renderci complici di un sistema che vorrebbe ridurci tutti a semplici pedine.
Se questa sia ingenua utopia o puro buon senso lo lascio valutare ad ognuno.
Urge una rivolta morale, sociale, politica, economica o comunque la si chiami.
Le trattative in corso, in particolare quelle sulle guerre in Ucraina e Medioriente, sembrano disegnare un cambio radicale di orientamenti geopolitici ma soprattutto politici valoriali e attinenti al Diritto Internazionale che sinora hanno regolato le convivenze tra i Popoli.
Dichiarazioni roboanti e ciniche del Presidente Trumph (continuo ad aggiungere una h finale per sottolineare l'effetto di “pallone gonfiato”) e il nuovo corso dell'Amministrazione americana stanno purtroppo concretizzando le peggiori preoccupazioni, pur già suscitate dalle loro precedenti promesse elettorali.
Tutto ciò, e quant'altro già in essere, rischia di legittimare le peggiori pulsioni nazionalistiche sia di natura imperialistica che economica.
Il graduale snaturamento dei principi ispiratori che avevano portato alla costituzione di Organismi Regolatori Internazionali creati a livello planetario per risolvere pacificamente le controversie tra i Popoli e prassi politiche sempre più ciniche stanno di fatto sostituendo la tutela dei Diritti Umani Universali con le convenienze particolari delle élite strumentalmente fatte passare per interesse collettivo.
Gli esempi si sprecano: dalla inumana proposta della “Riviera di Gaza”, alla legittimazione delle ragioni della forza bruta in Ucraina e in Cisgiordania, dall'ipocrisia tipicamente occidentale del predicare Diritti Umani e praticare interessi speculativi sui Mercati, all'ingordigia estrattiva delle cosiddette “terre rare” nelle periferie della Terra alla base della guerra in Congo.
Ma quello che dovrebbe stupire ogni essere umano dotato di un minimo di buon senso è l'ossessione per il cosiddetto progresso tecnologico finalizzato ad un solo presunto sviluppo umano.
Come si può sostenere che sia “buon senso” destinare 500 miliardi per lo sviluppo dell'IA (la cosiddetta Intelligenza Artificiale) da parte degli Usa, inseguiti da altri 200 miliardi appena finalizzati allo stesso scopo dall'Europa (e precedentemente ben altri dalla Cina), per una tecnologia non strettamente necessaria e che sicuramente porterà al saldo negativo di una cospicua perdita di milioni di posti di lavoro?
Come si può essere entusiasticamente abbagliati da un paranoico magnate spaziale che insegue Marte e una miriade di satelliti di comunicazione in nome di un fantomatico progresso e che ignora la sorte terrena di miliardi di esseri viventi che non dispongono neppure del necessario, creando così le basi del “famigerato” fenomeno migratorio?
E come definire al servizio dei genuini interessi umani un mondo mediatico prono ad un modello di sviluppo che esalta di fatto modelli inumani?
Uscendo dall'Apologia e dalla sbornia del “progressismo ad oltranza”, specie quello tecnologico, occorrerebbe recuperare e mantenere un senso critico vigilante che sappia cogliere l'ormai non più solo strisciante “rovesciamento dei valori” e voglia orientare al vero benessere umano alla sua più grande ed effettiva diffusione che è e rimane il più dirimente indicatore di civiltà.
Una tecnologia che serve solo interessi speculativi particolari fatti passare per interesse collettivo non può certamente essere lasciata alla cosiddetta “mano invisibile” del Mercato ma necessita in modo ormai non più rinviabile di un “indirizzo” che non può che essere di natura Politica (quella con la P maiuscola).
Come pure non ci si può rassegnare ad un mondo che delega a sempre più pochi “leader” e super feudo-tecnologici la gestione del nostro futuro.
Saper individuare e sostenere quelle forze politiche che realmente operano in tal senso perseguendo una reale lotta alle disuguaglianze è uno dei compiti che possiamo e dobbiamo svolgere tutti.
Quindi una sistematica delega o ancor peggio un astensionismo miope non può che renderci complici di un sistema che vorrebbe ridurci tutti a semplici pedine.
Se questa sia ingenua utopia o puro buon senso lo lascio valutare ad ognuno.
Urge una rivolta morale, sociale, politica, economica o comunque la si chiami.
Germano Bosisio