FLC CGIL Lombardia sul concorso docenti: ''un terzo dei posti non può essere stabilizzato''

In Lombardia sono più di 54.000 le candidature per il concorso PNRR2 che dovrebbe stabilizzare 5.624 posti di docente (3.397 per infanzia e primaria; 2.227 per la secondaria di I e II grado) già dal prossimo 1 settembre 2025. Un terzo dei posti sarà riservato al personale che ha già 3 annualità di servizio. Volendo fare un ragionamento di massima, si tratta di 1 stabilizzazione ogni 2 candidati (7.103) per infanzia / primaria, e 1 stabilizzazione ogni 21 candidati (47.043) per la scuola secondaria di I e II grado.

Ma il dato che salta subito all’occhio è che per alcune classi di concorso si presenteranno meno candidati dei posti messi a bando (in particolare sono 2.036 posti di sostegno della scuola primaria, ma i candidati sono soltanto 217), dunque è un concorso che parte zoppo fin dalle sue prime battute. 

Chiaramente la gestione di un così alto numero di candidati, un quarto rispetto al dato nazionale, per un numero così basso di posti, rischia di intasare inutilmente scuole e uffici scolastici, per un risultato dalla dubbia efficacia: i posti messi a bando costituiscono solo una parte delle disponibilità effettive in Lombardia (circa il 50% dei posti vacanti considerati i 6.000 accantonati lo scorso anno e i prossimi pensionamenti), ma sappiamo già, in base al numero dei candidati, che 1.912 (il 33%) saranno i posti  che resteranno disponibili e che quindi soltanto 3.712 (solo il 67% del preventivato) saranno i posti effettivamente stabilizzabili in base al numero dei candidati.

La FLC CGIL Lombardia continua a contestare l’approssimazione con la quale si definiscono le politiche di reclutamento, imbastite sulla vuota propaganda e non sui bisogni reali delle scuole. Inoltre riteniamo che sia totalmente sbagliata la modalità di questi bandi che si susseguono in modo automatico senza soluzione di continuità e soprattutto senza considerare che perfino l’ultima procedura chiusa a dicembre 2024 ha determinato per molte delle stesse classi di concorso dei candidati idonei non vincitori che il MIM persiste nell’ignorare. Così come non si fornisce un’adeguata risposta neanche agli idonei del concorso del 2020: quest’anno sono stati meno di 200 gli scorrimenti su quelle graduatorie di merito.

Noi chiediamo un sistema di reclutamento che valorizzi le professionalità già presenti nella scuola, che valorizzi gli idonei dei concorsi. È ora che il governo ed il Ministero si interroghino sulle ragioni di alcuni flop: per restituire dignità e prestigio sociale alla professione docente bisogna investire sul rinnovo dei contratti con aumenti salariali adeguati, investire sugli organici, investire sulle procedure, a partire dal compenso per commissari e presidenti delle commissioni, per proseguire con investimenti strutturali sulla formazione del personale.

Per la FLC CGIL Lombardia la Scuola ed il personale scolastico non sono un punto di costo, ma un investimento imprescindibile per il futuro del nostro Paese.
Ufficio stampa FLC CGIL Lombardia
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