Bulciago: dal concepimento alla gravidanza, gli interventi spiegati in un incontro con AVIS e ASST

Dal momento preconcezionale alla gravidanza. L’altra sera si è tenuto a Bulciago il primo dei tre incontri del ciclo “I primi mille giorni” proposto da Avis Costa Masnaga con la collaborazione dell'ASST di Lecco. Presenti nella sala civica, davanti a un pubblico composto per lo più da futuri genitori, si sono alternati il dottor Roberto Bellù, del Dipartimento Area della donna e materno infantile - Terapia intensiva neonatale e neonatologia dell'ASST, la dottoressa Michela Colombo, coordinatrice ostetrica, e la dottoressa Serena Sala, ostetrica. 
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Michela Sirtori e Lucia Mevio
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A sinistra Alberto Marzi

Alberto Marzi, consigliere con delega alle associazioni, ha portato i saluti dell’Amministrazione e ha elogiato l’impegno di Avis per la comunità. Per il sodalizio sono intervenute Michela Sirtori e Lucia Mevio, ricordando due parole chiave: dono e prendersi cura. “I relatori ci regalano tempo e competenze per educare tutti coloro che nella comunità hanno a cuore l’evoluzione dei bambini. Inoltre, i relatori si prendono cura ogni giorno dei piccoli pazienti che nascono in ospedale, come, nello stesso modo, gli avisini lo fanno con chi riceverà il loro sangue”. 
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Il dottor Roberto Bellù ha quindi inquadrato la gravidanza da un punto di vista scientifico, ricordando lo studio dell’epidemiologo David Barker degli anni Ottanta, grazie al quale si iniziò a pensare alla correlazione tra morte perinatale e neonatale e alle malattie cronico-degenerative in età adulta. “È riconosciuto che il periodo perinatale è fondamentale per la prevenzione di patologie successive. Neonatologi e pediatri hanno un'importante "finestra di opportunità" per evitare e curare diverse malattie e, soprattutto, per promuovere la salute degli adulti”. Con questo non si intende però un determinismo o un’ultima spiaggia, bensì l’occasione per far crescere la consapevolezza, cogliere le occasioni, e la capacità di crearne delle altre. Questo comporta, per esempio, che un neonato prematuro non sia segnato per la vita, che il taglio cesareo, essendo un fattore di rischio importante per la mamma e il bambino, debba essere tenuto in considerazione o ancora che l’allattamento materno, pur fondamentale, non cambierà il bambino per sempre.
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Il dottor Roberto Bellù

Entra quindi in gioco l’epigenetica, secondo la quale l’interazione tra i geni e l'ambiente nel periodo prenatale e nel primo postnatale sembra essere fondamentale per l’insorgenza delle malattie in età adulta e ha il potenziale per essere modificata da interventi mirati (esempio nutrizione, farmaci…). “Questa attività è più comunemente osservata dal concepimento al secondo anno di età, e i cambiamenti in risposta all’ambiente (compresa la dieta materna e neonatale) durante questo periodo possono programmare il successivo sviluppo di malattie croniche” ha detto il dottore. “Il microbioma intestinale nei primi anni di vita contribuisce all'instaurarsi di modifiche epigenetiche ed è anche associato allo sviluppo cerebrale e al neurosviluppo. La colonizzazione dell'intestino del neonato dopo la nascita, influenzata dalla flora materna, dalle modalità del parto, dal contatto precoce pelle a pelle e dalla dieta, determina specifici modelli epigenetici che possono influenzare la funzione protettiva della mucosa contro futuri insulti. La connessione tra il microbioma intestinale e la funzione cerebrale ha portato a indagare il suo potenziale ruolo nei disturbi neurocomportamentali, come quello dello spettro autistico (ASD), l'ansia e quello da deficit di attenzione e iperattività. I cambiamenti nella popolazione microbica del latte materno e le loro interazioni con i geni e l'ambiente in diversi organi (ad esempio intestino, polmoni e cervello) sono stati collegati allo sviluppo di diverse malattie, tra cui la sindrome metabolica, patologie cardiovascolari, disturbi respiratori e psichiatrici”. Tutto ciò fa capire come i meccanismi epigenetici rendano possibile la trasmissione intergenerazionale dei fattori ambientali: tra quelli di rischio più importanti ci sono le disuguaglianze socio-economiche.
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Serena Sala

La dottoressa Serena Sala ha messo in evidenza come gli interventi potenziali di beneficio verso situazioni di fragilità o cronicità, qualora si sia intrapreso un percorso personale, abbiano dimostrato di essersi evoluti per il meglio. La finestra-tempo utile comincia da quando una coppia decide di avere un figlio: ci sono elementi determinanti che influenzano il percorso, per questo si parla sempre più di empowerment, ovvero la capacità di acquisire consapevolezza e determinazione rispetto alla propria idea di salute. “Il periodo pre-concezionale è diverso per tutti: ciascuno deve trovare la propria strada per migliorare e arrivare alla gravidanza con le condizioni ottimali” ha proseguito l’ostetrica. “Bisogna iniziare a pensare a una salute riproduttiva consapevole, partecipare attivamente alle scelte, accedere ai servizi di counseling e identificare i fattori di rischio”. 
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Per quanto riguarda l’alimentazione va presa in considerazione una dieta varia, equilibrata e normocalorica, mentre lo stile di vita dovrebbe comprendere un’attività fisica regolare. Sono controindicati fumo, alcool e stupefacenti. Occorre prestare attenzione anche ai farmaci che si stanno assumendo e alle patologie (malattie croniche, storia ostetrico-ginecologica) e parlarne con l’équipe di riferimento. Le malattie genetiche sono strettamente correlate con l’età e la consanguineità: sapendolo per tempo, la coppia viene informata sui fattori di rischio e gli esiti attesi. Risulta fondamentale anche la salute mentale perchè la sfera emotiva e affettiva è così radicata che c’entra con le modificazioni del funzionamento interno nel caso della gravidanza. Sulle vaccinazioni occorre essere attenti allo stato immunitario della donna prima del concepimento e alle infezioni sessualmente trasmissibili. Infine, considerare i fattori ambientali (inquinamento ambientale, professionale e domestico; inquinanti endocrini) e sociali (correlazione salute e vulnerabilità; integrazione delle minoranze e violenza domestica), i quali possono modificare il nostro stato di salute. 
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La dottoressa Michela Colombo


La dottoressa Michela Colombo ha infine portato l’attenzione sui tre trimestri di gravidanza, ciascuno dei quali ha variabili e punti di accumulo. “Il primo è caratterizzato dall’ambivalenza in quanto la donna ha emozioni contrastanti: ha la gioia e la voglia di condividere ma anche la paura di perdere la vita che cresce. Questo periodo è importante perché è quello dell’organogenesi, ovvero dello sviluppo del bambino nell’utero”. Entro la decima settimana viene raccomandato il primo contatto con i professionisti sanitari, che definiscono il piano di assistenza individualizzato in base all’anamnesi. Può esserci una gravidanza a basso rischio, medio o alto: a seconda del grado, la persona viene seguita da un team di professionisti. In caso di rischio basso è sufficiente l’accompagnamento di un’ostetrica; se è medio, la responsabilità è anche del personale medico unitamente a quello ostetrico, mentre se è alto occorre un’équipe multidisciplinare che si prenda carico della donna in tutti gli aspetti. I professionisti forniscono informazioni per una scelta informata, libera e responsabile con garanzia di continuità assistenziale. Vanno considerati inoltre il ruolo del padre e il periodo di grande ricettività che cavalca in modo decisivo sulla gravidanza. Anche in questi primi mesi, occorre essere informate in merito alle tossinfezioni alimentari e all’assunzione di acido folico. Sulle malattie genetiche, è opportuno un contatto con i professionisti per ricevere un counseling su percorsi di diagnosi prenatale (test di screening e di certezza).
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Fin dal primo trimestre ci sono inoltre esami per vedere lo stato di salute mentale della donna. Il secondo e terzo trimestre di gravidanza, altresì detti del benessere, sono quelli nei quali inizia la relazione con il bambino. In questa fase sono importanti i corsi di accompagnamento alla nascita (con presenza paterna) e le buone pratiche. Viene poi consigliata l’assunzione di ferro, l’esecuzione dell’ecografia morfologica e la vaccinazione contro difterite, tetano, pertosse e influenzale. 
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L’ASST di Lecco ha un’ampia rete di consultori sul territori, ai quali ci si può affidare: se si scopre di essere incinta, si può fissare il primo contatto di gravidanza per fare il “booking ostrico”. Per le donne straniere, è stato inoltre creato un ambulatorio apposito che le possa seguire per tutto il percorso. A Bulciago i professionisti hanno fornito utili indicazioni alle coppie per affrontare con maggiore consapevolezza la ricerca di una nuova vita e la gravidanza. Proseguiranno con i suggerimenti nel prossimo appuntamento (venerdì 21 marzo), quando verrà trattato il periodo che dalla nascita arriva al primo anno del bambino.

M.Mau.
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