Bevera: è in vendita la sede della Consolata di Via Romitaggio. Troppo alti i costi di gestione

Il complesso di Bevera di Castello che ospita i Missionari della Consolata, è ufficialmente in vendita. L'annuncio è comparso da qualche giorno, su Immobiliare.it, ma il prezzo al momento è ''top secret'', con la trattativa gestita dalla società Yard Re di Milano.
Sono anni ormai che si rincorrono le voci di una possibile chiusura della sede di Via Romitaggio, e nonostante la recente inserzione lasci intendere che le cose siano destinate ad andare in questa direzione, al momento non c'è nulla di concreto. 
Quel che è certo, come ci ha confermato Padre Tiziano Viscardi, amministratore dell'Istituto presso la sede centrale di Torino, ''la proprietà di Bevera è insostenibile da anni''.
consolata1.jpg (150 KB)
Una Casa alla quale i Missionari sono profondamente legati perchè proprio in Via Romitaggio tantissimi di loro, originari della Brianza, hanno mosso i primi passi nell'ambito della vocazione.
''Molti sono partiti da lì, quindi c'è un rapporto affettivo'' ci ha confermato il religioso meratese. ''Purtroppo però, l'immobile è molto grande, dispone di un parco parecchio esteso e al momento non c'è più nemmeno il personale che se ne possa prendere cura. Qualche anno fa potevamo contare su un gruppo di alpini e di volontari del territorio, che collaboravano anche nei lavori di pulizia e manutenzione del giardino. Con il trascorrere del tempo e l'avanzare dell'età, anche loro hanno dovuto mollare''.
La sede di Bevera è costituita da quattro edifici: c'è la villa dove risiedono i missionari (sette ad oggi, di cui quattro ultra ottantenni e due giovani di origine straniera), il corpo principale ormai pressochè vuoto, gli spazi occupati dalla scuola Kore, Karibuny, Namaste e da una piccola comunità di accoglienza che ospita due famiglie. Infine la chiesa.
I costi di gestione sono dunque altissimi: per questo l'Istituto ha deciso di tentare la vendita del complesso. Una partita che non sarà semplice, dal momento che ad oggi la struttura vanta una destinazione ben precisa e chi la acquisterà dovrà per forza di cose confrontarsi con il Comune di Castello di Brianza sugli aspetti urbanistici, qualora optasse per un parziale cambio d'uso, magari per ricavarci una struttura socio-assistenziale.
Ad oggi però, al netto dell'annuncio immobiliare, sembra tutto fermo. Ci vorrà dunque del tempo, non poco, per assistere ad un nuovo capitolo per la struttura di Via Romitaggio.
E i religiosi ospitati, dove andranno? ''Siamo parte della Chiesa Cattolica e l'idea è che resteremo al servizio della comunità locale'' ha proseguito Padre Tiziano. ''Noi non vogliamo lasciare la Brianza: molti dei nostri missionari che vivono a Bevera sono ormai anziani, desiderano restare vicini alla famiglia o comunque alle parrocchie per le quali ormai rappresentano un punto di riferimento. I contatti con la Diocesi di Milano sono costanti, affinchè la nostra presenza possa essere un valore per il territorio. Al momento tuttavia, non c'è ancora nessuna proposta''.
consolata2.jpg (109 KB)
Qualora la sede di Bevera dovesse essere acquistata, i religiosi potrebbero essere trasferiti in un'altra struttura della zona. La Consolata al momento non ha altri immobili oltre a quello di Via Romitaggio: da qui l'ipotesi di una trattativa con la Diocesi per individuare una casa parrocchiale dismessa che possa ospitare i padri, perlomeno quelli più anziani.
Anni fa si era ipotizzato un loro trasferimento a Bevera, al servizio del santuario mariano (oggi parte della comunità pastorale con Barzago e Bulciago), ma poi non se ne era fatto nulla. Di case parrocchiali praticamente dismesse o quasi, sul territorio ce ne sono parecchie, stante la mancanza di sacerdoti: da Sirtori a Torrevilla, passando per Valaperta solo per fare qualche esempio, ma anche nel meratese e nell'oggionese di opportunità ce ne sono di sicuro.
Del resto i Missionari della Consolata rappresentano una risorsa per il territorio, come rilevato nelle scorse ore in un suo scritto, da don Giorgio De Capitani, già in servizio a Monte di Rovagnate.
I religiosi celebrano costantemente alcune messe settimanali e festive e sono sempre pronti a sostituire gli altri sacerdoti assenti nei periodi di riposo o per cause di forza maggiore. Perchè dunque, privarsi della loro presenza fondamentale?
G.C.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.