Oggiono: l’8 marzo inaugurata la mostra Prospettive al Femminile

In occasione della giornata dedicata alle donne, il Circolo Culturale Angelo Tenchio propone, ad Oggiono, una mostra fotografica realizzata da donne, per le donne, dal titolo ''Prospettive al femminile''.
La mostra si terrà presso il centro espositivo Spazio Ladico, con il patrocinio del Comune di Oggiono e in collaborazione con l’Associazione Commercianti Oggionese. Sarà aperta dall’8 al 16 marzo, visitabile dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 17.
L’inaugurazione si terrà il primo giorno, sabato 8 marzo, alle ore 10. A dare vita al progetto artistico sono state cinque fotografe: Agnese Denti, Emanuela Venneri, Renata Molteni, Roberta Gambarini, Serena Compagnoni. Con l’obiettivo di raccontare la bellezza femminile attraverso immagini e parole, in un connubio tra arte visiva e poesia. Immagini lievi e potenti al tempo stesso, capaci di emozionare e trasmettere il senso profondo dell’essere donna.
''Questa mostra non vuole essere solo un’esaltazione estetica, né proporre la bellezza idealizzata e perfetta veicolata dai media. È piuttosto una celebrazione della bellezza autentica, quella che ogni donna porta con sé e che le nostre artiste hanno saputo catturare con il loro obiettivo e la loro sensibilità. Hanno saputo fotografare l’anima'' hanno spiegato gli organizzatori. Queste immagini vanno oltre il visibile, dando voce a tutte le donne: giovani, felici o segnate dalla vita, donne che accettano il proprio corpo e lo scorrere inesorabile del tempo. ''Il tutto reso con delicatezza, in un’armonia di luci e ombre, nella luce della vita che sempre emerge dai loro occhi. Le artiste hanno cercato la bellezza nella naturalezza, immortalando sguardi, volti, sorrisi, gesti, corpi e pose che raccontano una vita in continua trasformazione. Ne emerge un viaggio profondo nell’universo femminile, da cui affiorano memorie, speranze, affetti e assenze'' hanno aggiunto. 
Guardando i ritratti di queste donne, nella giovinezza, nella vecchiaia, nella maternità, nel dolore e nella malattia, come nei momenti di felicità, risuonano le parole di Alda Merini, ispiratrice della raccolta:
''La bellezza non è che il disvelamento di una tenebra caduta e della luce che ne è venuta fuori''.