Accadeva 40 anni fa/31, febbraio 1985: Pronto il PRG di Casatenovo. Campagna per salvare l'Ospedale Viarana
Dopo il gran lavoro causato dall’eccezionale nevicata di gennaio e dal gelo che ha fatto seguito, i comuni del casatese chiedono a gran voce un distaccamento dei Vigili del Fuoco anche sul loro territorio. Quello di Merate – guidato dall’ing. Arturo Comotti nel vetusto edificio di piazzetta San Bartolomeo – è lontano e raggiungere paesi arroccati in cima alle colline come Viganò e Sirtori richiede tempo. Un fattore determinante ai fini del successo o meno di un intervento. Il più motivato al solito è Giovanni Maldini sindaco di Casatenovo che lascia intendere di essere disponibile a ragionare attorno alla realizzazione di un presidio sul proprio territorio comunale purché assieme ai colleghi dell’area casatese. Favorevole anche Gabriele Castagna il quale osserva che meratese e casatese sono due poli distinti ancorché facenti parte della Brianza sud-orientale della (futura) provincia di Lecco. Concordi anche Giuseppe Aldeghi di Barzanò e Vittorio Cazzaniga di Monticello. Già c’è la disputa dei mezzi di soccorso sanitario se dirigere verso l’ospedale di Merate o quello di Besana. Disporre di servizi territoriali di prima importanza, come appunto i pompieri, osserva Castagna sarebbe l’ideale. I pompieri resteranno a Merate, sia pure in una sede nuova e assai più confortevole mentre il dualismo con Besana finirà presto. Con la chiusura del Viarana.

A Casatenovo il secondo Piano Regolatore Generale è in dirittura d’arrivo. L’obiettivo della Giunta è portare lo strumento urbanistico in Aula prima del 12 maggio giorno fissato per le elezioni. Gli estensori Cappellini e Coppa di Como hanno previsto nel decennio una crescita contenuta della popolazione, attorno a 1.500 unità. Lo sviluppo residenziale è previsto più nelle frazioni per riequilibrare il rapporto col centro. Gli insediamenti Vismara e Parke Davis (trasferitasi) restano a destinazione industriale. Spazio, comunque, sembra riservato più alla produzione che all’abitativo con l’individuazione di aree a destinazione artigianale e industriale.

Realizzata nel 1982 e potenziata nel 1984 ecco il nuovo blocco operatorio dell’ospedale di Merate. Un miliardo e mezzo di spesa sotto l’egida del Comitato di Gestione, presieduto dall’ing. Luigi Zappa, quando gli Enti locali erano parti attive nella gestione delle Unità Sanitarie Locali. Cinque sale operatoria: tre riservate a Chirurgia, Ginecologia e Otorinolaringoiatria e due per Oculistica e Ortopedia. La potenzialità operativa è notevole ma la mancanza di Anestesisti limita il numero degli interventi a una decina la settimana. Ambrogio Sala, membro di minoranza del Comitato di Gestione, sollecita la ricerca di personale specializzato in Ostetricia Ginecologia ma anche il rafforzamento della Chirurgia in quanto ancora manca il sostituto di Gianni Orsolini.

Il comitato “Amici del Viarana”, l’ospedale di Besana Brianza, torna in azione non solo per impedire la chiusura del presidio, già ventilata dalla Regione, ma anzi per chiederne il potenziamento. La prima grande assemblea pubblica ha visto la partecipazione di circa 800 persone. Ma già prima il Comitato civico aveva lanciato una petizione Salviamo il Viarana sottoscritta da 8mila cittadini. Una battaglia che al momento non vede il coinvolgimento diretto dell’Amministrazione comunale anche perché il sindaco Dc, rischiando l’impopolarità, aveva già detto di essere favorevole al trasferimento a Carate dei reparti per acuti mantenendo a Besana la riabilitazione e la lungodegenza. Una operazione, peraltro, tentata più volte anche nel lecchese dopo l’apertura del gigantesco presidio Manzoni di Germanedo nel quale secondo alcune correnti di pensiero avrebbero dovuto essere concentrate le acuzie riservando al Mandic le funzioni proprie dell’Umberto I° di Bellano. E quest’ultimo edificio? Un albergo di lusso per l’inizio – o la fine – di un percorso turistico tra lago e montagna.
Qualche foto di quarant’anni fa.

1) La classe 1944 di Barzanò al ristorante Redaelli per la cena della leva.

2) Sant’Agata, 5 febbraio, ricorrenza – una volta – molto osservata dalle donne.

3) Foto di gruppo dei cuochi del raviolo dolce alla omonima sagra di Viganò

4) Gli alpini di Barzanò riuniti in assemblea per decidere sulla nuova sede individuato in un rustico di via Palladini.

5) La rosa della Polisportiva Missaglia pallavolo in prima divisione. (Foto 19 febbraio pag.14).
31/continua

I sindaci Giovanni Maldini, Gabriele Castagna, Vittorio Cazzaniga e Giuseppe Aldeghi
A Casatenovo il secondo Piano Regolatore Generale è in dirittura d’arrivo. L’obiettivo della Giunta è portare lo strumento urbanistico in Aula prima del 12 maggio giorno fissato per le elezioni. Gli estensori Cappellini e Coppa di Como hanno previsto nel decennio una crescita contenuta della popolazione, attorno a 1.500 unità. Lo sviluppo residenziale è previsto più nelle frazioni per riequilibrare il rapporto col centro. Gli insediamenti Vismara e Parke Davis (trasferitasi) restano a destinazione industriale. Spazio, comunque, sembra riservato più alla produzione che all’abitativo con l’individuazione di aree a destinazione artigianale e industriale.

L'ingegner Zappa nel nuovo blocco operatorio del Mandic
Realizzata nel 1982 e potenziata nel 1984 ecco il nuovo blocco operatorio dell’ospedale di Merate. Un miliardo e mezzo di spesa sotto l’egida del Comitato di Gestione, presieduto dall’ing. Luigi Zappa, quando gli Enti locali erano parti attive nella gestione delle Unità Sanitarie Locali. Cinque sale operatoria: tre riservate a Chirurgia, Ginecologia e Otorinolaringoiatria e due per Oculistica e Ortopedia. La potenzialità operativa è notevole ma la mancanza di Anestesisti limita il numero degli interventi a una decina la settimana. Ambrogio Sala, membro di minoranza del Comitato di Gestione, sollecita la ricerca di personale specializzato in Ostetricia Ginecologia ma anche il rafforzamento della Chirurgia in quanto ancora manca il sostituto di Gianni Orsolini.

Il comitato “Amici del Viarana”, l’ospedale di Besana Brianza, torna in azione non solo per impedire la chiusura del presidio, già ventilata dalla Regione, ma anzi per chiederne il potenziamento. La prima grande assemblea pubblica ha visto la partecipazione di circa 800 persone. Ma già prima il Comitato civico aveva lanciato una petizione Salviamo il Viarana sottoscritta da 8mila cittadini. Una battaglia che al momento non vede il coinvolgimento diretto dell’Amministrazione comunale anche perché il sindaco Dc, rischiando l’impopolarità, aveva già detto di essere favorevole al trasferimento a Carate dei reparti per acuti mantenendo a Besana la riabilitazione e la lungodegenza. Una operazione, peraltro, tentata più volte anche nel lecchese dopo l’apertura del gigantesco presidio Manzoni di Germanedo nel quale secondo alcune correnti di pensiero avrebbero dovuto essere concentrate le acuzie riservando al Mandic le funzioni proprie dell’Umberto I° di Bellano. E quest’ultimo edificio? Un albergo di lusso per l’inizio – o la fine – di un percorso turistico tra lago e montagna.
Qualche foto di quarant’anni fa.

1) La classe 1944 di Barzanò al ristorante Redaelli per la cena della leva.

2) Sant’Agata, 5 febbraio, ricorrenza – una volta – molto osservata dalle donne.

3) Foto di gruppo dei cuochi del raviolo dolce alla omonima sagra di Viganò

4) Gli alpini di Barzanò riuniti in assemblea per decidere sulla nuova sede individuato in un rustico di via Palladini.

5) La rosa della Polisportiva Missaglia pallavolo in prima divisione. (Foto 19 febbraio pag.14).
31/continua
