Perchè Silea risponde solo ad alcune domande?

Rendere edotti i propri cittadini-utenti sui più importanti aspetti della propria attività dovrebbe essere uno dei primi doveri di ogni realtà che svolge, in varie forme, una “funzione pubblica”.

Specie chi opera nel campo dei cosiddetti “Beni comuni” che coinvolgono elementi significativi nel campo dei diritti/doveri di cittadinanza.

E' questa una premessa ineludibile per quanto vorrei segnalare a Silea, l'azienda interamente ed esclusivamente partecipata dai comuni della nostra Provincia che gestisce il servizio dei rifiuti.

Ho visto su Merateonline la risposta di Silea ad una considerazione di un lettore (successo anche in altri casi su vari temi connessi) in tema di uso del cosiddetto “sacco rosso” da tempo apprezzabilmente introdotto per migliorare la raccolta differenziata https://www.merateonline.it/notizie/144735/silea-risponde-su-sacchi-rossi-e-controllo-degli-operatori.

Quello che mi sovviene evidenziare, oltre alla valutazione sicuramente positiva della sua introduzione altrimenti detta in termini generali “raccolta puntuale”, è perché con altrettanta solerzia non si risponda ad altre circostanziate domande/considerazioni da parte di altri cittadini/utenti, compreso il sottoscritto.

https://www.leccoonline.com/notizie/87808/c-e-una-differenza-nella-differenziata

ttps://www.casateonline.it/notizie/147493/c-e-una-differenza-nella-differenziata

https://www.merateonline.it/notizie/143707/l-ambientalismo-intelligente-qualche-esempio-locale

Considerazioni e domande peraltro costruttivamente orientate a produrre un ulteriore miglioramento in termini non solo di raccolta differenziata ma di un reale “recupero/riciclo” quantitativo e qualitativo dei materiali.

Oltre a riproporre ancora una volta gli interrogativi contenuti nei link sopra indicati mi permetto pure di evidenziare quello che era stato prospettato come un vero e proprio incentivo, almeno potenziale, al corretto uso del sacco rosso e cioè un risparmio economico per i cittadini virtuosi ( o relativi Comuni) anche in ragione del codice identificativo posto sui sacchi.

Si ipotizzava un metodo premiante che, grazie a tale personalizzazione e relativa strumentazione affidata agli operatori ecologici, quantificasse il peso della quota contenuta nel sacco rosso o tuttalpiù consentisse di quantificare il numero dei sacchi rossi.

Che fine hanno fatto queste pur assai fondate ipotesi migliorative?

Rimaniamo in tanti in attesa di pertinenti e tempestive risposte che possano peraltro evitare fastidiose e infondate illazioni che stanno circolando da tempo e cioè che non ci sia un vero interesse a migliorare più di tanto l'efficacia della raccolta differenziata perché il forno inceneritore di Valmadrera gestito da Silea “ha sempre fame di rifiuti”.

Anche su quest'ultimo pur importante elemento, vista la delicatezza delle emissioni sia in termini di salute pubblica che del loro effetto climalterante non si è mai avuta a scopo esplicativo una documentata quantificazione dell'equivalente numero di alberi che sarebbe necessario piantare per compensare le emissioni di CO2. Si parla di centinaia di migliaia o addirittura di milioni. Sarebbe assai interessante avere quindi un quadro reale dell'effetto impattante in modo che l'opinione pubblica possa farsene un'idea più oggettiva e così anche vigilare sull'effettivo rispetto dei termini del previsto spegnimento dell'inceneritore (alias termovalorizzatore) sottoscritto in passato dall'Assemblea dei Comuni.

Forse ci è sfuggito qualcosa ma occorrerebbe quindi anche sapere come Silea si stia preparando a spegnerlo entro l'anno 2032 ( e, possibilmente quanto ragionevolmente, prima).

Ringraziando e in attesa,
Germano Bosisio
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