Missaglia: celebrati i "giusti nello sport" per l'impegno

“Le storie di questa serata non presentano contesti di evidente contrasto sociale dove abbiamo conosciuto il sacrificio di persone in solitaria opposizione ad ingiustizie, soprusi e violenze di massa. Ci immettiamo invece in uno spazio superiore ad ogni confine, lo sport. Risulta però di uguale intensità il sacrificio di coloro che mettono in gioco la loro posizione di successo per un valore più elevato, per il bene di altri che sono in difficoltà e che comunque fanno parte della comunità e quindi della propria vita”.
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Enrico Beretta

Con queste parole Donatella Diacci, vicesindaco ed Assessore alla cultura di Missaglia ha aperto la serata di giovedì 13 marzo presso la sala civica Teodolinda di Missaglia, dove si è svolto l’incontro dedicato ai "Giusti nello sport" durante il quale sono state raccontate le vite di atleti che hanno trasformato il successo sportivo in un impegno per il bene comune.
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Donatella Diacci

L’evento, già organizzato l’anno precedente con altri protagonisti, è stato strutturato dal Comune di Missaglia in collaborazione con “LiberArci Barzanò” e “ANPI Missaglia” e il patrocinio dell’Assessorato alla cultura del Comune di Casatenovo, del Comune di Barzanò, di Gariwo Milano, del Comune di Barzago e di Monticello.
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L'ex calciatore Astutillo Malgioglio

L’iniziativa propone un ciclo di tre serate (di cui questa è la seconda) sui giusti di tutto il mondo. “Sono sicuramente tanti gli sportivi che si sono dedicati ad opere buone, anche perché lo sport aiuta la formazione umanitaria di ogni persona quando lo si vive da atleta. Ci sono però storie che sono state registrate e catalogate, soprattutto tra le file di campioni, sulle quali sono state riservate maggiori considerazioni e dunque più complete di informazioni. Tra queste ne ho scelte tre con il rammarico di non esporne altre altrettanto significative e che vi consiglio di leggere su un bellissimo libro che potete scaricare dal sito della fondazione Gariwo. Nella esposizione di queste storie si vogliono anche onorare tutti quegli sportivi che hanno dedicato parte delle loro attenzioni a scopi umanitari o a difesa di principi etici e morali, e che, per il loro operato silenzioso, non vengono segnalati alle cronache. Nella ricerca di argomenti comparativi per la stesura del copione della serata ho letto con piacere la presenza di voci legate allo sport vissuto a Missaglia” si esprime Enrico Beretta, promotore dell’iniziativa.
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Massimo Beretta

Tra i protagonisti celebrati, le cui storie sono state lette ad alta voce da volontari, spicca Astutillo Malgioglio, ex portiere di Serie A che ha dedicato la sua vita ai bambini disabili aprendo un centro di riabilitazione a Piacenza. Nonostante gli insulti e le ostilità ricevute nel mondo del calcio, ha continuato a sostenere i suoi ragazzi anche durante la carriera professionistica. Oggi, il suo esempio resta un simbolo di altruismo e resilienza. Durante la serata, l’ex calciatore è intervenuto in videochiamata: “Vi ringrazio tanto che avete pensato a noi e di questo non so cosa dire. Sono sempre i fatti che contano per me: io ho ricevuto così tanto nella vita, che forse non l'ho neanche meritato tutta questa felicità e gioia, però vorrei condividerla con voi. Ho iniziato questo mio percorso nel 1977, quindi sono quasi 48 anni che sono in questa grande famiglia e ho l'opportunità tutti i giorni di condividere dolori, tribolazioni, sofferenze di questi ragazzi e delle loro famiglie, però è sempre una grande gioia”.
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Michele Magni

Emil Zátopek
, leggendario corridore cecoslovacco e vincitore di quattro ori olimpici, che si schierò contro l’invasione sovietica della Cecoslovacchia nel 1968. Questo gesto gli costò la carriera e lo relegò a lavori umilianti, ma non rinunciò mai ai suoi ideali, diventando un simbolo di resistenza morale. Se si parla di Emil non si può non nominare Dana Ingróvá, moglie di Zátopek e campionessa olimpica nel lancio del giavellotto che condivise con lui tanto i successi quanto le difficoltà politiche. La loro storia è un esempio di amore e solidarietà che ha ispirato generazioni.
Successivamente si è parlato di Ludwig Guttmann, medico tedesco fuggito dal nazismo che rivoluzionò il concetto di disabilità fondando le Paralimpiadi nel 1948, con la prima edizione dedicata ai veterani paraplegici, perché convinto che lo sport potesse restituire dignità ai disabili. Questo evento divenne il precursore delle Paralimpiadi moderne, cambiando per sempre la percezione della disabilità nello sport. Infine, citato anche Antonio Maglio, neurologo pugliese che fece arrivare nel 1958 le Paralimpiadi a Roma e rivoluzionò l’approccio terapeutico per le persone con disabilità. 
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Tutti loro sono figure che hanno incarnato i valori più alti dello sport e le loro storie dimostrano che esso può essere molto più di una competizione: è un veicolo per difendere principi etici e morali. Come sottolineato durante l’evento: "Uomini normali, sorretti dal coraggio e dalla determinazione, possono lasciare tracce di umanità". Questi esempi ci ricordano che il vero valore dello sport risiede nella capacità di ispirare cambiamenti positivi nella società.
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Presenti in sala durante l’incontro anche diversi ospiti: Renzo Panzeri che è stato uno dei fondatori della podistica missagliese e Massimo Beretta, allenatore missagliese della squadra italiana di sitting volley alle Paralimpiadi 2024: “Ho avuto il piacere di conoscere alcuni atleti e stare con loro, quindi è un privilegio per me. La cosa che emerge sempre è che siamo tutti uguali, e la Paralimpiade è paragonata all'Olimpiade perché abbiamo tutti gli stessi diritti. Tuttavia, in un contesto come il villaggio olimpico o una Paralimpiade, siamo tutti completamente diversi, e dobbiamo lavorare su questa diversità per migliorare. Nel mio ruolo, lavoro con persone diverse, soprattutto in uno sport di squadra; la nostra Nazionale Femminile di sitting volley è arrivata quinta alle Paralimpiadi, il che non è male, considerando che essere quinti nel mondo è un risultato significativo. Tuttavia, la realtà è che nessuna di loro avrebbe mai potuto partecipare a un'Olimpiade giocando a pallavolo. Questa opportunità va presa, voluta, aiutata e condivisa, soprattutto perché la maggior parte delle persone con disabilità non pratica sport. Questi atleti sono eccezioni perché sono campioni, ma molti non hanno accesso allo sport. Lo sport è un mezzo per atleti con disabilità, ma bisogna cercare altre opportunità per tutti”.
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Michele Magni, figlio del calciatore missagliese Alfredo Magni che ha ricordato Astutillo con suo padre e gli altri allenatori e calciatori, è intervenuto nel corso della serata: “L'ultima volta, io l'avevo visto a Boario Terme, perché per una settimana intera sono stato insieme a mio padre alla preparazione che si fa in luglio ogni anno, per la preparazione dei calciatori. Astutillo lo definirei un mostro di umanità. C'è quel cartellone orribile in cui è stato scritto “torna ai tuoi mostri”: lui era un mostro di umanità. La cosa più bella è che lui e mio padre, e anche altri, erano dei personaggi fuori dal mondo del calcio. Il calcio oggi è business, ai tempi era ancora uno sport di passione e di valori”.
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C'è stato inoltre un momento di riconoscimento dell’importante progetto “Io tifo positivo”, citato all’interno di un articolo di Franco Arturi, presidente della fondazione Cannavò e vicedirettore della Gazzetta dello Sport, per un episodio avvenuto proprio a Missaglia e che dimostra l’impegno dei suoi cittadini: gli educatori del progetto "Io Tifo Positivo" hanno vissuto un momento emozionante durante un consueto screening con gli insegnanti. Un bambino con bisogni educativi speciali, Paolo, ha inizialmente mostrato difficoltà a partecipare, ma grazie al lavoro degli educatori, ha gradualmente iniziato a coinvolgersi al 100%. Dopo la fine del corso, Paolo ha voluto ringraziare gli educatori con un gesto simbolico: ha offerto loro una moneta da due euro, lasciandoli commossi. Questo episodio rappresenta uno dei tanti "piccoli miracoli" che il progetto ha visto accadere nel corso degli anni, impegnandosi a promuovere valori educativi e culturali spesso trascurati. L'episodio è stato letto dal consigliere comunale Diego Sala, promotore dell'iniziativa raccolta da Arturi.
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Le letture, la visione di foto e video, gli interventi degli ospiti e l'applicazione di targhe simboliche sul tabellone raffigurante il sentiero percorso insieme al pubblico durante le serate sono stati intervallati dagli stacchi musicali del complesso “Madre Luce”.
Il prossimo e ultimo appuntamento è fissato per giovedì 27 marzo con il confronto che verterà sui Giusti del Mondo islamico.
Isabel Matthes
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