Barzago: la dottoressa Ravasio affascina il pubblico con le sue scoperte su astri e stelle
Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana, c'erano astri che - giunti a fine vita - liberavano dei lampi cosmici. Una scoperta che ''porta la firma'' di una barzaghese, la dottoressa Maria Edvige Ravasio.
Ieri sera l'astrofisica trentaduenne ha tenuto un'intensa (e molto partecipata) conferenza nel suo paese d'origine, per raccontare la propria esperienza professionale - decisamente inconsueta e affascinante - a concittadini e non. La presenza di tantissimi ragazzi è stata inaspettata e positiva.

''Siamo contentissimi di vedervi così numerosi. Questa sera ospitiamo una donna con la D maiuscola per celebrare tutte coloro che lavorano nel campo della ricerca e della scienza'' ha esordito il sindaco Melissa Cereda in apertura di serata, resa possibile grazie alla preziosa collaborazione del Gruppo Amici del Cielo.
Fra i componenti dell'associazione di astrofili c'è anche il consigliere comunale Marco Beretta il quale ieri, dopo aver ringraziato la relatrice di eccezione, ha ribadito il ruolo fondamentale dell’istruzione e dello studio. ''Un grazie sincero alle insegnanti per aver accompagnato gli alunni della scuola secondaria di primo grado di Barzanò che vedo qui seduti questa sera''.

L’intervento dell’astrofisica è stato davvero coinvolgente grazie ad una dialettica contraddistinta dalla passione che ha conquistato il pubblico, per la quasi totalità composto da neofiti della materia.
''I raggi gamma sono stati scoperti per serendipità, quindi mentre la ricerca era volta ad altro, in modo del tutto fortuito, come spesso accade nella scienza e non solo'' ha iniziato a raccontare la dottoressa Ravasio. ''Come dimostrato nel 1997 grazie al satellite italo-olandese Beppo-SAX, i GRB provengono da altre galassie e sono per questo potentissimi. È incredibile pensare di aver trovato le sorgenti di luce ed energia più forti dell’universo, per caso!''.

Per questo motivo, è utile che tutti possano contribuire alla scoperta grazie a strumenti sempre più innovativi e alla portata di tutti come l’applicazione Black Hole Finder: ''Si tratta di un progetto di scienza per i cittadini che consiste in un vero e proprio confronto fra immagini. Se si notano delle differenze, è possibile segnalare ad un astronomo che andrà subito a verificare. In questo modo, è possibile creare una rete sempre più aperta e interattiva verso il campo astrofisico''.

Davanti agli sguardi assorti e alle orecchie ben sintonizzate dei presenti, l’astrofisica ha spiegato le fasi di vita di una stella per giungere al pezzo clou, ovvero come si originano questi raggi gamma. ''Come prima cosa è importante sapere che una stella, quando incapace di produrre elementi al suo interno, viene sconfitta dalla forza gravitazionale ed implode diventando prima una supernova e successivamente un buco nero oppure una stella di neutroni. Questa distinzione è stata molto importante nello studio dei GRB, perché ne esistono di due tipi, corti e lunghi. Dimostrare la connessione tra GRB lunghi e supernove è stato possibile con l’avvento di satelliti e di telescopi sempre migliori''.

''Più difficile - ha aggiunto - è stato confermare la tesi che ci fosse un legame fra i GRB corti e la fusione di due stelle di neutroni. Grazie agli interferometri gravitazionali, tre in tutto il mondo fra cui a Cascina (Pisa), nel 2017 è stato possibile capire che questi raggi gamma erano prodotti dalla collisione di due stelle molto dense e compatte''.

A seguire la dottoressa Ravasio ha sottolineato quanto ancora il panorama delle scienze sia assediato da profondi stereotipi di genere che non consentono a coloro che se lo meritano di arrivare in cima: ''Il pregiudizio, spesso anche inconscio, non permette alla grossa comunità di donne che si impegnano tantissimo in questo campo di assumere ruoli di rilievo. Dobbiamo cercare di invertire la rotta e non arrenderci. A tutte coloro che desiderino intraprendere questo lavoro dico: fatelo e fregatevene del resto''.

L'assessore alla cultura Valentina Magni ha posto all’astrofisica alcune domande sulla sua esperienza di studio e professionale chiedendole, fra le varie cose, quale fosse l’aspetto che più le piace nel suo lavoro. ''Trovo che poter interagire con colleghe e colleghi da tutto il mondo sia davvero affascinante. Questi continui incontri e scambi mi arricchiscono quotidianamente. Poter viaggiare e conoscere il mondo è sicuramente una delle parti che preferisco'' ha risposto la relatrice.
Dopo i quesiti del pubblico e le consuete foto di rito, l’amministrazione ha consegnato a tutte le donne un pensiero per ringraziarle della partecipazione.
Insomma, un evento che ha ispirato e affascinato i presenti grazie alla competenza e alla professionalità di una professionista che saprà arrivare sempre più in alto… fino alle stelle!
Ieri sera l'astrofisica trentaduenne ha tenuto un'intensa (e molto partecipata) conferenza nel suo paese d'origine, per raccontare la propria esperienza professionale - decisamente inconsueta e affascinante - a concittadini e non. La presenza di tantissimi ragazzi è stata inaspettata e positiva.

La dottoressa Ravasio con gli amministratori comunali di Barzago
''Siamo contentissimi di vedervi così numerosi. Questa sera ospitiamo una donna con la D maiuscola per celebrare tutte coloro che lavorano nel campo della ricerca e della scienza'' ha esordito il sindaco Melissa Cereda in apertura di serata, resa possibile grazie alla preziosa collaborazione del Gruppo Amici del Cielo.
Fra i componenti dell'associazione di astrofili c'è anche il consigliere comunale Marco Beretta il quale ieri, dopo aver ringraziato la relatrice di eccezione, ha ribadito il ruolo fondamentale dell’istruzione e dello studio. ''Un grazie sincero alle insegnanti per aver accompagnato gli alunni della scuola secondaria di primo grado di Barzanò che vedo qui seduti questa sera''.

L’intervento dell’astrofisica è stato davvero coinvolgente grazie ad una dialettica contraddistinta dalla passione che ha conquistato il pubblico, per la quasi totalità composto da neofiti della materia.
''I raggi gamma sono stati scoperti per serendipità, quindi mentre la ricerca era volta ad altro, in modo del tutto fortuito, come spesso accade nella scienza e non solo'' ha iniziato a raccontare la dottoressa Ravasio. ''Come dimostrato nel 1997 grazie al satellite italo-olandese Beppo-SAX, i GRB provengono da altre galassie e sono per questo potentissimi. È incredibile pensare di aver trovato le sorgenti di luce ed energia più forti dell’universo, per caso!''.

Per questo motivo, è utile che tutti possano contribuire alla scoperta grazie a strumenti sempre più innovativi e alla portata di tutti come l’applicazione Black Hole Finder: ''Si tratta di un progetto di scienza per i cittadini che consiste in un vero e proprio confronto fra immagini. Se si notano delle differenze, è possibile segnalare ad un astronomo che andrà subito a verificare. In questo modo, è possibile creare una rete sempre più aperta e interattiva verso il campo astrofisico''.

La relatrice fra il sindaco Cereda (a sinistra) e l'assessore Magni
Davanti agli sguardi assorti e alle orecchie ben sintonizzate dei presenti, l’astrofisica ha spiegato le fasi di vita di una stella per giungere al pezzo clou, ovvero come si originano questi raggi gamma. ''Come prima cosa è importante sapere che una stella, quando incapace di produrre elementi al suo interno, viene sconfitta dalla forza gravitazionale ed implode diventando prima una supernova e successivamente un buco nero oppure una stella di neutroni. Questa distinzione è stata molto importante nello studio dei GRB, perché ne esistono di due tipi, corti e lunghi. Dimostrare la connessione tra GRB lunghi e supernove è stato possibile con l’avvento di satelliti e di telescopi sempre migliori''.

''Più difficile - ha aggiunto - è stato confermare la tesi che ci fosse un legame fra i GRB corti e la fusione di due stelle di neutroni. Grazie agli interferometri gravitazionali, tre in tutto il mondo fra cui a Cascina (Pisa), nel 2017 è stato possibile capire che questi raggi gamma erano prodotti dalla collisione di due stelle molto dense e compatte''.

A seguire la dottoressa Ravasio ha sottolineato quanto ancora il panorama delle scienze sia assediato da profondi stereotipi di genere che non consentono a coloro che se lo meritano di arrivare in cima: ''Il pregiudizio, spesso anche inconscio, non permette alla grossa comunità di donne che si impegnano tantissimo in questo campo di assumere ruoli di rilievo. Dobbiamo cercare di invertire la rotta e non arrenderci. A tutte coloro che desiderino intraprendere questo lavoro dico: fatelo e fregatevene del resto''.

L'assessore alla cultura Valentina Magni ha posto all’astrofisica alcune domande sulla sua esperienza di studio e professionale chiedendole, fra le varie cose, quale fosse l’aspetto che più le piace nel suo lavoro. ''Trovo che poter interagire con colleghe e colleghi da tutto il mondo sia davvero affascinante. Questi continui incontri e scambi mi arricchiscono quotidianamente. Poter viaggiare e conoscere il mondo è sicuramente una delle parti che preferisco'' ha risposto la relatrice.
Dopo i quesiti del pubblico e le consuete foto di rito, l’amministrazione ha consegnato a tutte le donne un pensiero per ringraziarle della partecipazione.

Insomma, un evento che ha ispirato e affascinato i presenti grazie alla competenza e alla professionalità di una professionista che saprà arrivare sempre più in alto… fino alle stelle!
M.E.