Elettrificazione Como-Lecco: il Comitato lamenta la scarsa attenzione della politica
Il Comitato Pendolari Como-Lecco esprime profonda delusione per la totale mancanza di risposte da parte della politica locale dopo il nostro appello inviato il 30 gennaio 2025 ai consiglieri regionali delle province di Como e Lecco, ai presidenti delle due province e ai sindaci dei comuni toccati dalla linea ferroviaria.
Ad oggi, solamente un sindaco ci ha risposto, per giunta di un comune non coinvolto dal primo lotto dell’elettrificazione.
Questa scarsa attenzione alla questione non fa che alimentare i nostri dubbi per quanto riguarda il tipo di servizio ferroviario che la sola elettrificazione -senza ulteriori opere fondamentali- potrà garantire.
Il rischio è di interrompere il servizio per 26 mesi per avere sì una linea elettrificata, ma incapace di garantire un servizio ferroviario adeguato ai bisogni del territorio.
CHE FINE HA FATTO L’ELETTRIFICAZIONE?
Le incertezze sono tante e le istituzioni devono dare risposte:
-Ad oggi non è stato pubblicato il bando di gara per l'affidamento dei lavori, un passaggio essenziale per avviare concretamente il progetto.
-In una recente audizione della Commissione V di Regione Lombardia (27 febbraio 2025), RFI ha fatto il punto sulle opere in corso e su quelle future, dichiarando che il 17 febbraio 2025 è stato emesso il Decreto conclusivo del MASE e che "a breve si chiuderà la Conferenza dei Servizi e si darà seguito con l'avvio della gara per l'aggiudicazione dei lavori", tuttavia, la Como-Lecco non figura tra le linee chiuse nel 2025, secondo lo stesso resoconto di RFI. Quindi quando inizieranno davvero i lavori?
UNA CHIUSURA TOTALE DI 835 GIORNI È DA EVITARE
Secondo il progetto attuale, la tratta Albate-Molteno rimarrà chiusa per ben 835 giorni consecutivi. Una chiusura così lunga avrà conseguenze sulla qualità della vita di studenti, lavoratori e frontalieri che ogni giorno usano questa linea.
Noi chiediamo quanto Regione Lombardia ha già chiesto ad RFI: la suddivisione in 3 fasi, e che in particolare la tratta Merone-Molteno venga riaperta più velocemente, invece di rimanere inutilizzabile per più di due anni nonostante sia un tratto di soli 7 km senza gallerie.
SE PROPRIO DEVE RESTARE CHIUSA, CHE SIA ALMENO UN’OCCASIONE PER MIGLIORARLA DAVVERO
Se davvero si insisterà per tenere l'intera tratta chiusa per oltre due anni, allora pretendiamo che la chiusura venga sfruttata per realizzare anche gli adeguamenti infrastrutturali necessari per garantire un servizio ferroviario efficiente. In particolare, per il primo lotto Albate-Molteno, servono:
-Ingressi in contemporanea a Cantù, a 60km/h (almeno lato Como), con la realizzazione di un sottopasso pedonale per l’accesso al binario 2, banchine alte, pensiline e allungamento dei binari, per migliorare l’accessibilità e la capacità della stazione.
-Deviate a 60 km/h al PM di Albate e ingressi indipendenti sui binari 3 e 4, consentendo di fatto di prolungare il doppio binario fino in stazione, agevolando così gli incroci e la fluidità della circolazione.
-Adeguamento delle banchine in tutte le fermate, con la realizzazione di banchine alte e pensiline almeno parziali, per garantire una migliore accessibilità ai passeggeri.
-Eventuale binario d’incrocio ad Anzano del Parco, con la possibilità di ingressi in contemporanea e binari sufficientemente lunghi, migliorando la capacità della linea e riducendo i tempi di attesa per i convogli in transito.
-Soppressione del passaggio a livello della SP41 tra Anzano del Parco e Merone, sostituendolo con un cavalcavia, in modo da ridurre l'interferenza tra la ferrovia e una delle più importanti arterie stradali di quella zona.
PERCHÉ NESSUNO HA RACCOLTO IL NOSTRO APPELLO?
La politica locale sembra totalmente indifferente a questa situazione, nonostante le criticità già segnalate nella nostra lettera, in cui chiedevamo:
-Una revisione della cantierizzazione, evitando la chiusura totale per un periodo così lungo.
-Priorità all’elettrificazione tra Albate e Cantù, con l’estensione del servizio TILO fino a Cantù già in una prima fase e un servizio sostitutivo su bus per la tratta Molteno-Merone-Cantù per limitare i disagi ai pendolari.
-Chiarezza sulla pianificazione del servizio ferroviario post-elettrificazione, evitando un’opera incompleta che non porti reali benefici ai viaggiatori.
Abbiamo ricevuto solo silenzio.
Ma il nostro territorio merita attenzione e risposte concrete, e non ci fermeremo fino a quando le istituzioni non daranno certezze su questa infrastruttura.
SGUARDO AL FUTURO: IL LOTTO 2 MOLTENO-LECCO
Se si vuole veramente modernizzare la linea Como-Lecco, già da ora occorre pensare alla fase successiva:
l’elettrificazione del Lotto 2, Molteno-Lecco.
Per questa tratta, oltre all’elettrificazione, è indispensabile prevedere:
-Raddoppio della tratta Molteno-Oggiono e deviate a 60 km/h nelle due stazioni, laddove possibile, per migliorare la capacità della linea.
-Binario d’incrocio a Sala al Barro, con ingressi contemporanei a 60 km/h, per aumentare la fluidità della circolazione.
-Ingressi contemporanei a Valmadrera, possibilmente a 60 km/h, per ridurre le attese e ottimizzare i tempi di percorrenza.
-Soppressione di alcuni passaggio a livello, ad esempio quello in località La Rettola (zona industriale di Sirone sul confine con Molteno e Oggiono) sostituendoli con opere stradali adeguate.
Se si vuole davvero investire sulla ferrovia, bisogna farlo con una visione strategica, non con interventi scollegati tra loro.
L’elettrificazione non deve essere solo un’opera tecnica, ma un’occasione per ripensare il servizio ferroviario, rendendolo finalmente efficiente e competitivo.
CHIEDIAMO RISPOSTE E AZIONI CONCRETE
Non ci accontentiamo di opere parziali e di chiusure pluriennali. Se si deve chiudere una linea per lavori così a lungo, allora i benefici devono essere concreti e tangibili.
Ad oggi, solamente un sindaco ci ha risposto, per giunta di un comune non coinvolto dal primo lotto dell’elettrificazione.
Questa scarsa attenzione alla questione non fa che alimentare i nostri dubbi per quanto riguarda il tipo di servizio ferroviario che la sola elettrificazione -senza ulteriori opere fondamentali- potrà garantire.
Il rischio è di interrompere il servizio per 26 mesi per avere sì una linea elettrificata, ma incapace di garantire un servizio ferroviario adeguato ai bisogni del territorio.
CHE FINE HA FATTO L’ELETTRIFICAZIONE?
Le incertezze sono tante e le istituzioni devono dare risposte:
-Ad oggi non è stato pubblicato il bando di gara per l'affidamento dei lavori, un passaggio essenziale per avviare concretamente il progetto.
-In una recente audizione della Commissione V di Regione Lombardia (27 febbraio 2025), RFI ha fatto il punto sulle opere in corso e su quelle future, dichiarando che il 17 febbraio 2025 è stato emesso il Decreto conclusivo del MASE e che "a breve si chiuderà la Conferenza dei Servizi e si darà seguito con l'avvio della gara per l'aggiudicazione dei lavori", tuttavia, la Como-Lecco non figura tra le linee chiuse nel 2025, secondo lo stesso resoconto di RFI. Quindi quando inizieranno davvero i lavori?
UNA CHIUSURA TOTALE DI 835 GIORNI È DA EVITARE
Secondo il progetto attuale, la tratta Albate-Molteno rimarrà chiusa per ben 835 giorni consecutivi. Una chiusura così lunga avrà conseguenze sulla qualità della vita di studenti, lavoratori e frontalieri che ogni giorno usano questa linea.
Noi chiediamo quanto Regione Lombardia ha già chiesto ad RFI: la suddivisione in 3 fasi, e che in particolare la tratta Merone-Molteno venga riaperta più velocemente, invece di rimanere inutilizzabile per più di due anni nonostante sia un tratto di soli 7 km senza gallerie.
SE PROPRIO DEVE RESTARE CHIUSA, CHE SIA ALMENO UN’OCCASIONE PER MIGLIORARLA DAVVERO
Se davvero si insisterà per tenere l'intera tratta chiusa per oltre due anni, allora pretendiamo che la chiusura venga sfruttata per realizzare anche gli adeguamenti infrastrutturali necessari per garantire un servizio ferroviario efficiente. In particolare, per il primo lotto Albate-Molteno, servono:
-Ingressi in contemporanea a Cantù, a 60km/h (almeno lato Como), con la realizzazione di un sottopasso pedonale per l’accesso al binario 2, banchine alte, pensiline e allungamento dei binari, per migliorare l’accessibilità e la capacità della stazione.
-Deviate a 60 km/h al PM di Albate e ingressi indipendenti sui binari 3 e 4, consentendo di fatto di prolungare il doppio binario fino in stazione, agevolando così gli incroci e la fluidità della circolazione.
-Adeguamento delle banchine in tutte le fermate, con la realizzazione di banchine alte e pensiline almeno parziali, per garantire una migliore accessibilità ai passeggeri.
-Eventuale binario d’incrocio ad Anzano del Parco, con la possibilità di ingressi in contemporanea e binari sufficientemente lunghi, migliorando la capacità della linea e riducendo i tempi di attesa per i convogli in transito.
-Soppressione del passaggio a livello della SP41 tra Anzano del Parco e Merone, sostituendolo con un cavalcavia, in modo da ridurre l'interferenza tra la ferrovia e una delle più importanti arterie stradali di quella zona.
PERCHÉ NESSUNO HA RACCOLTO IL NOSTRO APPELLO?
La politica locale sembra totalmente indifferente a questa situazione, nonostante le criticità già segnalate nella nostra lettera, in cui chiedevamo:
-Una revisione della cantierizzazione, evitando la chiusura totale per un periodo così lungo.
-Priorità all’elettrificazione tra Albate e Cantù, con l’estensione del servizio TILO fino a Cantù già in una prima fase e un servizio sostitutivo su bus per la tratta Molteno-Merone-Cantù per limitare i disagi ai pendolari.
-Chiarezza sulla pianificazione del servizio ferroviario post-elettrificazione, evitando un’opera incompleta che non porti reali benefici ai viaggiatori.
Abbiamo ricevuto solo silenzio.
Ma il nostro territorio merita attenzione e risposte concrete, e non ci fermeremo fino a quando le istituzioni non daranno certezze su questa infrastruttura.
SGUARDO AL FUTURO: IL LOTTO 2 MOLTENO-LECCO
Se si vuole veramente modernizzare la linea Como-Lecco, già da ora occorre pensare alla fase successiva:
l’elettrificazione del Lotto 2, Molteno-Lecco.
Per questa tratta, oltre all’elettrificazione, è indispensabile prevedere:
-Raddoppio della tratta Molteno-Oggiono e deviate a 60 km/h nelle due stazioni, laddove possibile, per migliorare la capacità della linea.
-Binario d’incrocio a Sala al Barro, con ingressi contemporanei a 60 km/h, per aumentare la fluidità della circolazione.
-Ingressi contemporanei a Valmadrera, possibilmente a 60 km/h, per ridurre le attese e ottimizzare i tempi di percorrenza.
-Soppressione di alcuni passaggio a livello, ad esempio quello in località La Rettola (zona industriale di Sirone sul confine con Molteno e Oggiono) sostituendoli con opere stradali adeguate.
Se si vuole davvero investire sulla ferrovia, bisogna farlo con una visione strategica, non con interventi scollegati tra loro.
L’elettrificazione non deve essere solo un’opera tecnica, ma un’occasione per ripensare il servizio ferroviario, rendendolo finalmente efficiente e competitivo.
CHIEDIAMO RISPOSTE E AZIONI CONCRETE
Non ci accontentiamo di opere parziali e di chiusure pluriennali. Se si deve chiudere una linea per lavori così a lungo, allora i benefici devono essere concreti e tangibili.
Comitato Pendolari Como Lecco