Cremella: il Comune candida il restyling di Villa Clerici al bando Emblematici di Fondazione Cariplo

Il Comune di Cremella prova a dare nuova vita a Villa Clerici, immobile acquisito dall'ente diversi lustri fa, ma che di fatto non ha mai conosciuto alcuna destinazione, tenendo conto delle condizioni di forte degrado in cui versa.
Già contenuto nel programma del candidato Cristina Brusadelli - oggi sindaco - e della sua squadra, in questi primi mesi di amministrazione la maggioranza ha inserito la ristrutturazione dell'edificio situato in Via Carlo Sessa 4, tra le priorità del mandato, commissionando un progetto (di cui si è occupato Alterstudio Partners srl di Milano) che punta al recupero dell'ex dimora situata a pochi passi dalla scuola primaria, per trasformarla in nuova sede della biblioteca comunale.
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Alcune immagini di Villa Clerici tratte dal progetto di Alterstudio Partners srl

Mancano però le risorse per giungere a questo traguardo ambizioso: tra iter tecnico-progettuale e intervento, servono circa 2.550.000 euro. Per questa ragione il Comune guidato dal sindaco Brusadelli intende candidare la ristrutturazione di Villa Clerici al bando Emblematici Maggiori 2025 di Fondazione Cariplo, nella speranza di ottenere i fondi necessari. In realtà lo ha già fatto poichè il termine ultimo per presentare le candidature era fissato al 13 marzo, una settimana fa esatta.
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Il progetto esecutivo approvato negli scorsi giorni dalla giunta prevede il recupero e il restauro dell’edificio di Villa Clerici con due differenti soluzioni, in una delle quali si prevede anche un modesto ampliamento con un corpo edilizio di un piano, sul retro della villa stessa. ''In entrambi i casi il fabbricato viene restaurato per quanto riguarda i fronti esterni, salvaguardando le caratteristiche costruttive degli impaginati esteriori dell’edificio, le forometrie di porte e finestre, e le relative cornici, ripristinando gli intonaci; rifacendo completamente le coperture in coppi, e demolendo le superfetazioni esterne'' si legge nella corposa documentazione pubblicata all'albo pretorio dell'ente.
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''In entrambi i casi si procederà al consolidamento strutturale, con demolizioni e ricostruzioni interne finalizzate a realizzare degli ambienti di maggiori dimensioni, adeguati alla nuova destinazione d’uso e con una differente distribuzione interna, pur in coerenza con l’impianto tipologico del fabbricato esistente. In entrambi i casi verranno demolite le scale attuali, che non rispondono alla normativa vigente, e verranno realizzate nuove scale di collegamento dei vari piani, con l’inserimento di un ascensore interno in grado di garantire l’accessibilità a persone portatrici di handicap. In entrambe le soluzioni verranno realizzati nuovi servizi igienici per il pubblico e per gli addetti, inclusi servizi igienici accessibili a persone con disabilità''.
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Obiettivo è quello di ricavare, negli spazi di Villa Clerici, un polo culturale e bibliotecario innovativo, inclusivo e accessibile a tutti, finalizzato a rafforzare l’aggregazione sociale e il sendo di appartenenza alla Comunità. Alla base della proposta vi è un’idea di biblioteca intesa ''non solo e non tanto come spazio deputato ai servizi per la lettura, l’esposizione e il prestito dei libri, bensì come luogo di promozione della cultura nel senso più ampio del termine, in grado di fornire servizi per la promozione della lettura, per la formazione, l’informazione, lo studio, la creatività, il tempo libero e la socializzazione. Una biblioteca ''amichevole'', aperta a tutti''. 
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Se ristrutturata, Villa Clerici potrebbe dunque rappresentare una bella opportunità di aggregazione e socialità per il piccolo ente. Risalente alla fine dell’Ottocento o ai primi del Novecento, l'immobile è rimasto abbandonato e in disuso per decenni e attualmente versa in uno stato di avanzato degrado. L’edificio (di interesse storico-artistico) è articolato su due piani fuori terra (circa 250 mq ciascuno di superficie lorda) e un piano interrato (circa 60 mq di superficie lorda), per un totale di circa 650 mq.
Qualora il Comune dovesse spuntarla nel reperimento dei fondi necessari, si stimano - per quel che riguarda la durata del cantiere - 12 mesi, al netto di allestimento e collaudi. Insomma, in poco più di un anno l'immobile potrebbe essere ultimato e consegnato all'amministrazione.
G.C.
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