Monticello, Greppi: cerimonia per dire NO alla mafia con gli alunni delle scuole del territorio
''Non siate indifferenti. Anche la scelta più difficile, sarà comunque importante per la vostra vita''. Ha esordito con questo invito, rivolto ai tanti studenti intervenuti stamani in aula magna, il professor Dario Crippa, dirigente dell'istituto Greppi di Monticello.

In occasione della Giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie, la scuola superiore ha ospitato una commemorazione davvero toccante, finalizzata a ricordare chi, con il sacrificio della propria vita, ha mostrato una volta di più il volto orribile della criminalità organizzata.

''Oggi vogliamo far rumore: daremo voce a venti vittime della mafia'' ha detto la professoressa Carmela Pontrelli, che insieme alle colleghe d'istituto Perego e Tagliasacchi, e alle professoresse Bassani e Caliendo del Fumagalli di Casatenovo, si è occupata di organizzare l'iniziativa.

''Abbiamo pensato che pronunciare i loro nomi non fosse sufficiente: l'idea è stata quella di raccontare le loro storie, coinvolgendo il territorio per fare fronte comune. Siete voi il nostro futuro, la nostra speranza'' ha aggiunto la docente riferendosi agli studenti delle due scuole superiori, ma anche ai bambini di classe quinta della primaria Aldo Moro di Monticello e ai ragazzi di seconda media in arrivo dal plesso Maria Gaetana Agnesi di Casatenovo.

L'iniziativa odierna ha infatti coinvolto alunni di età differenti, concordi però nell'affermare l'orrore della mafia e la necessità di un cambiamento che possa partire dalle piccole azioni del quotidiano.

Venti ragazzi degli istituti Greppi e Fumagalli, riuniti in cerchio intorno ad uno striscione, hanno commemorato altrettante vittime della criminalità organizzata, dando voce alle loro storie di uomini, donne, bambini e adulti. Forze dell'ordine, giornalisti, magistrati o civili, tutte vittime di mafia, camorra o ndrangheta, che hanno pagato con la propria vita la propria ''resistenza'' o quella dei loro cari.

Lea Garofalo, gli agenti della scorta del giudice Falcone, Giancarlo Siani, Peppino Impastato, Giuseppe Di Matteo sono solo alcuni dei nomi che stamani sono rieccheggiati nell'aula magna del Greppi.

I fogli con le loro storie sono stati poi riposti sopra un grande lenzuolo bianco che recitava ''NO MAFIA'', intorno alle quali uno dopo l'altro i ragazzi e le ragazze hanno lasciato le impronte delle loro mani, intinte nella vernice rossa. Un gesto che ha voluto evidenziare il sacrificio compiuto da questi innocenti.

Gli alunni di classe quinta della scuola Aldo Moro di Monticello hanno espresso le loro considerazioni dopo la lettura del libro di Luigi Garlando ''Per questo mi chiamo Giovanni'', ispirato alla vita del giudice Falcone, vittima della mafia. Nonostante la giovanissima età, bambini e bambini hanno sottolineato la necessità di avere coraggio e di credere nel perdono e nel cambiamento, dando un calcio simbolico all'indifferenza.

Tre studenti della scuola media Agnesi di Casatenovo hanno invece ricordato l'esempio di don Pino Puglisi, presbitero, educatore e insegnante italiano, ucciso da Cosa nostra nel giorno del suo 56º compleanno a causa del suo impegno evangelico e sociale.
Una mattinata davvero intensa, come hanno rilevato - nei loro interventi finali - i dirigenti scolastici intervenuti.

Il preside del Greppi, Dario Crippa, ha dato infatti la parola alla collega Mariacristina Cilli, a capo dell'istituto comprensivo di Missaglia, di cui la primaria di Monticello fa parte. ''E' importante lavorare tutti insieme, partendo proprio dai bambini più piccoli. Grazie per averci coinvolti in questo bel progetto'' ha detto la dirigente, ringraziando la bibliotecaria di Monticello, Maria Carla Sironi, che insieme alle insegnanti ha accompagnato gli alunni in questo percorso.

''Per me, che arrivo proprio dalla Sicilia, è stato un momento molto emozionante'' ha detto invece la dirigente dell'istituto Fumagalli, Emanuela Marino. ''Il cambiamento deve arrivare dai più piccoli: girarsi dall'altra parte non porta a nulla. Bisogna crederci sempre e avere coraggio, anche nelle piccole azioni''.

Se il saluto per conto dell'istituto comprensivo di Casatenovo è arrivato dal professor Luigi Capraro, l'assessore all'istruzione Enrica Baio ha portato il grazie dell'amministrazione comunale, rivendicando l'importanza della responsabilità collettiva, citando la figura di don Lorenzo Milani.
La cerimonia si è poi chiusa sulle note di ''I cento passi'', celebre brano dei Modena City Ramblers, con i presenti che battendo le mani, tutti insieme, hanno voluto ''fare rumore''. Del resto quello che piace alle mafie è proprio il silenzio.

In occasione della Giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie, la scuola superiore ha ospitato una commemorazione davvero toccante, finalizzata a ricordare chi, con il sacrificio della propria vita, ha mostrato una volta di più il volto orribile della criminalità organizzata.

Da sinistra il dirigente Dario Crippa e la professoressa Carmela Pontrelli
''Oggi vogliamo far rumore: daremo voce a venti vittime della mafia'' ha detto la professoressa Carmela Pontrelli, che insieme alle colleghe d'istituto Perego e Tagliasacchi, e alle professoresse Bassani e Caliendo del Fumagalli di Casatenovo, si è occupata di organizzare l'iniziativa.

''Abbiamo pensato che pronunciare i loro nomi non fosse sufficiente: l'idea è stata quella di raccontare le loro storie, coinvolgendo il territorio per fare fronte comune. Siete voi il nostro futuro, la nostra speranza'' ha aggiunto la docente riferendosi agli studenti delle due scuole superiori, ma anche ai bambini di classe quinta della primaria Aldo Moro di Monticello e ai ragazzi di seconda media in arrivo dal plesso Maria Gaetana Agnesi di Casatenovo.

L'iniziativa odierna ha infatti coinvolto alunni di età differenti, concordi però nell'affermare l'orrore della mafia e la necessità di un cambiamento che possa partire dalle piccole azioni del quotidiano.

Venti ragazzi degli istituti Greppi e Fumagalli, riuniti in cerchio intorno ad uno striscione, hanno commemorato altrettante vittime della criminalità organizzata, dando voce alle loro storie di uomini, donne, bambini e adulti. Forze dell'ordine, giornalisti, magistrati o civili, tutte vittime di mafia, camorra o ndrangheta, che hanno pagato con la propria vita la propria ''resistenza'' o quella dei loro cari.

Lea Garofalo, gli agenti della scorta del giudice Falcone, Giancarlo Siani, Peppino Impastato, Giuseppe Di Matteo sono solo alcuni dei nomi che stamani sono rieccheggiati nell'aula magna del Greppi.

I fogli con le loro storie sono stati poi riposti sopra un grande lenzuolo bianco che recitava ''NO MAFIA'', intorno alle quali uno dopo l'altro i ragazzi e le ragazze hanno lasciato le impronte delle loro mani, intinte nella vernice rossa. Un gesto che ha voluto evidenziare il sacrificio compiuto da questi innocenti.

Gli alunni di classe quinta della scuola Aldo Moro di Monticello hanno espresso le loro considerazioni dopo la lettura del libro di Luigi Garlando ''Per questo mi chiamo Giovanni'', ispirato alla vita del giudice Falcone, vittima della mafia. Nonostante la giovanissima età, bambini e bambini hanno sottolineato la necessità di avere coraggio e di credere nel perdono e nel cambiamento, dando un calcio simbolico all'indifferenza.

Tre studenti della scuola media Agnesi di Casatenovo hanno invece ricordato l'esempio di don Pino Puglisi, presbitero, educatore e insegnante italiano, ucciso da Cosa nostra nel giorno del suo 56º compleanno a causa del suo impegno evangelico e sociale.
Una mattinata davvero intensa, come hanno rilevato - nei loro interventi finali - i dirigenti scolastici intervenuti.

Il preside del Greppi, Dario Crippa, ha dato infatti la parola alla collega Mariacristina Cilli, a capo dell'istituto comprensivo di Missaglia, di cui la primaria di Monticello fa parte. ''E' importante lavorare tutti insieme, partendo proprio dai bambini più piccoli. Grazie per averci coinvolti in questo bel progetto'' ha detto la dirigente, ringraziando la bibliotecaria di Monticello, Maria Carla Sironi, che insieme alle insegnanti ha accompagnato gli alunni in questo percorso.

''Per me, che arrivo proprio dalla Sicilia, è stato un momento molto emozionante'' ha detto invece la dirigente dell'istituto Fumagalli, Emanuela Marino. ''Il cambiamento deve arrivare dai più piccoli: girarsi dall'altra parte non porta a nulla. Bisogna crederci sempre e avere coraggio, anche nelle piccole azioni''.

Da sinistra l'assessore Enrica Baio, i dirigenti Emanuela Marino e Mariacristina Cilli
Se il saluto per conto dell'istituto comprensivo di Casatenovo è arrivato dal professor Luigi Capraro, l'assessore all'istruzione Enrica Baio ha portato il grazie dell'amministrazione comunale, rivendicando l'importanza della responsabilità collettiva, citando la figura di don Lorenzo Milani.
La cerimonia si è poi chiusa sulle note di ''I cento passi'', celebre brano dei Modena City Ramblers, con i presenti che battendo le mani, tutti insieme, hanno voluto ''fare rumore''. Del resto quello che piace alle mafie è proprio il silenzio.
G.C.