Avevano ragione i pacifinti

Ormai tutti sanno che chi vuol denigrare i “Pacifisti” può sarcasticamente sbeffeggiarli chiamandoli “Pacifinti”con l'evidente scopo di indicarne il presunto velleitarismo e la conseguente inconcludenza.

Ora i soloni del tanto dichiarato realismo e del “Se vuoi la Pace prepara la Guerra” non potranno, se intellettualmente onesti, non riconoscere invece che il metodo del dialogo, della trattativa e soprattutto della mediazione è non solo praticabile ma, in sostanza, risulta l'unico realmente o perlomeno potenzialmente efficace. Quanto succede oggi in Ucraina sembrerebbe dimostrarlo in modo inequivocabile.

Infatti, visto ciò che ora sta avvenendo, si scopre che una convinta ed energica opera di mediazione può, e quindi poteva, ottenere, pur tra molti problemi, risultati concreti e che , come sostenevano i “Pacifinti”, trattare per tempo una ragionevole soluzione concordata poteva, col massimo realismo possibile, consentire di evitare di sacrificare migliaia di vittime innocenti ed intere generazioni di giovani combattenti. E quello della Vita, almeno all'alba del terzo millennio, è il primo vero valore da preservare.

Solo che allora, dopo pochi mesi di comprensibile – anche se non l'unica possibile - autodifesa militare dall'invasione russa, si poteva sfruttare la posizione di stallo militare ed equilibrio sul terreno mentre oggi il coraggioso popolo Ucraino è in condizioni di minor forza e quindi di minor peso nella trattativa.

E c'è pure ancora qualcuno, specie in Europa, che persiste nel sostenere che occorra ancora combattere e riarmarsi ben sapendo che l'unica deterrenza possibile, quanto suicida da vari punti di vista, sarebbe semmai quella della pari forza nucleare con la relativa sua evidente irrazionalità.

E in tema d'Europa come non riconoscere che sinora non abbia voluto esercitare fino in fondo l'unica “arma” intelligente e proficuamente spendibile e cioè l'azione “Politica”, come quella che aveva prodotto gli accordi di Minsk, mediati purtroppo solo da Francia e Germania, e poi da tutti colpevolmente disattesi.

L'altra incoerenza, se non palese ipocrisia, di questa Europa, tutt'altro che quella ispirata auspicabilmente dai suoi Padri Fondatori, è quella del “doppiopesismo” che, nei fatti e non nei proclami, applica il Diritto Internazionale in modo asimmetrico e secondo le convenienze “occidentali”.

Basta confrontare come essa si pone rispetto alla questione israelo- palestinese trattandola in modo assai diverso da quella ucraina.

A tal punto che da una parte ci si straccia, assai giustamente, le vesti per l'invasione e la carneficina bellica che non risparmia atrocemente inermi civili ma sul fronte mediorientale, nei fatti visto che in questo caso non si parla neppure di minime sanzioni, si ignorano i sistematici massacri in gran parte di donne e bambini, ben oltre una in parte comprensibile reazione all'eccidio del 7 ottobre, perpetrati da una cinica e inumana azione del governo israeliano. Un governo, ma purtroppo anche ciò che sembra essere la maggioranza del suo popolo, che brutalmente sta esercitando non solo un ignobile sterminio a Gaza ma da anni anche una vera e propria sistematica aggressione, mediante i coloni e con il tacito consenso dell'esercito, nei confronti dei Territori Occupati della Cisgiordania, alla faccia di varie risoluzioni ONU.

Certo, l'Israele attuale, da inerme ed ingiusta vittima del passato Olocausto, si è trasformato in spietato aguzzino ma, si sa, è la punta avanzata della democrazia e della civiltà occidentale in medioriente.

Quale civiltà e quale democrazia?

E l'Europa, e con essa anche il governo italiano, sta sostanzialmente a guardare affidando al dispotico tycoon made in Usa i tentativi di mettere Pace sui due fronti. Una ricerca della Pace anch'essa “strabica” e motivata non dal rispetto di un Diritto uguale per tutti ma da cinici interessi geopolitici e commerciali suggellati dalla supremazia della forza.

Tutt'altra cosa della più che auspicabile ricerca di una convivenza che trovi un equilibrio tra gli interessi, nella direzione della comune, vera e genuina reciproca “convenienza”: quella di appartenere all'unica razza umana. L'alternativa è e sarà sempre, prima o poi, l'autodistruzione.

Ecco perché avevano e hanno ragione i “Pacifinti”.
Germano Bosisio
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