La questione di Ventotene arriva a proposito anche per il Comune di Ello
Qualche mese fa, durante una seduta del Consiglio comunale dedicata alla presentazione del DUP – Documento Unico di Programmazione – la Giunta ha proposto la realizzazione di un nuovo parco ludico nella collinetta adiacente alla casetta dell’acqua, in località Arnerio, sulla destra del Rio di Ello. Il progetto include anche la creazione di un percorso pedonale che collegherebbe via Arnerio a via Milano.
In seguito, la Giunta ha deliberato l'affidamento di un incarico a un professionista per il rilievo dell’area e la stesura del progetto. Abbiamo chiesto spiegazioni al Sindaco circa questa scelta, considerando che l’attuale Parco della Porta-Bergamasco – pianeggiante, centrale e già ampiamente frequentato – rappresenta un’opzione logica e funzionale, a differenza della nuova area proposta, collinare, decentrata e priva di parcheggi.
La risposta del Sindaco è stata la seguente: “Il parco della Porta è privato e quindi, se il proprietario decide, può togliercelo”. Una motivazione che non ci convince. Esiste infatti un progetto fermo da anni per la riqualificazione della località dei “Morti della Rata”, spesso elogiato dal vicesindaco come futura area polifunzionale. Già nel 2022 era stata avviata, tramite uno studio notarile di Padova, la pratica per la cessione delle aree da parte dei proprietari (attualmente residenti nel padovano), ma da allora tutto è rimasto immobile.
Nel frattempo, il Parco della Porta viene utilizzato con successo dalla popolazione: lo abbiamo attrezzato con giochi per bambini e una parte dell’area è a disposizione della parrocchia come oratorio. In località Zero, inoltre, esiste un altro parco giochi comunale già operativo. E pochi sanno che anche l’area adiacente al bar del campo sportivo è di proprietà privata e attualmente usata dal Gruppo Sportivo Ellese.
A questo punto ci chiediamo:
A) Qual è il senso di acquisire una nuova area per un ulteriore parco pubblico quando esistono già aree centrali, utilizzate e funzionali, che potrebbero semplicemente essere rese pubbliche?
B) Perché tanta fretta nell’avviare questa nuova pianificazione, proprio ora che l’Amministrazione ha deciso di rivedere il PGT (Piano di Governo del Territorio)? Non sarebbe più logico includere questa proposta all’interno di una pianificazione organica del verde pubblico prevista dal PGT?
C) Che coerenza c’è nel pagare un tecnico per la revisione del PGT e, contemporaneamente, affidare a un altro professionista un incarico per questa progettazione parziale? E poi ci viene detto che non ci sono fondi per ridurre l’addizionale comunale IRPEF a beneficio delle fasce di reddito più basse...
D) Infine, ci è stato riferito dal tecnico comunale che, qualora i proprietari non accettassero la cessione, si procederebbe con l’esproprio, corrispondendo un indennizzo al valore di mercato ("perché la legge non consente altrimenti, e ci sarebbe danno erariale"). Dato che l’area è agricola e collinare, si tratterebbe di una cifra modesta. Ma questo non cambia la sostanza.
Noi siamo sempre stati contrari all’esproprio: riteniamo che la contrattazione sia la strada migliore. E ciò che ci fa davvero indignare è che questa area è stata acquistata da poco da due giovani ellesi: con questo intervento, l’Amministrazione finirebbe per espropriarne oltre la metà.
Chiediamo allora: perché l’esproprio si applica per questi due giovani cittadini ellesi, ma non per il Parco della Porta-Bergamasco? Il Sindaco deve spiegare quale sia l’urgenza di questa scelta, proprio mentre è in discussione la pianificazione generale del PGT.
Se l’obiettivo è semplicemente creare un percorso pedonale, non serve costruire un parco ludico come pretesto: lo capirebbe anche un bambino. Basterebbe ripristinare il vecchio sentiero che collegava quelle aree in passato.
Lasciatecelo dire: questa è “una vera carognata”. E del resto, cosa aspettarsi da una Giunta che ci lascia dubbi persino sul rispetto dei principi democratici? Sarebbe interessante sapere cosa pensa l’attuale amministrazione del documento di Ventotene, specialmente per quanto riguarda il valore della proprietà privata.
In seguito, la Giunta ha deliberato l'affidamento di un incarico a un professionista per il rilievo dell’area e la stesura del progetto. Abbiamo chiesto spiegazioni al Sindaco circa questa scelta, considerando che l’attuale Parco della Porta-Bergamasco – pianeggiante, centrale e già ampiamente frequentato – rappresenta un’opzione logica e funzionale, a differenza della nuova area proposta, collinare, decentrata e priva di parcheggi.
La risposta del Sindaco è stata la seguente: “Il parco della Porta è privato e quindi, se il proprietario decide, può togliercelo”. Una motivazione che non ci convince. Esiste infatti un progetto fermo da anni per la riqualificazione della località dei “Morti della Rata”, spesso elogiato dal vicesindaco come futura area polifunzionale. Già nel 2022 era stata avviata, tramite uno studio notarile di Padova, la pratica per la cessione delle aree da parte dei proprietari (attualmente residenti nel padovano), ma da allora tutto è rimasto immobile.
Nel frattempo, il Parco della Porta viene utilizzato con successo dalla popolazione: lo abbiamo attrezzato con giochi per bambini e una parte dell’area è a disposizione della parrocchia come oratorio. In località Zero, inoltre, esiste un altro parco giochi comunale già operativo. E pochi sanno che anche l’area adiacente al bar del campo sportivo è di proprietà privata e attualmente usata dal Gruppo Sportivo Ellese.
A questo punto ci chiediamo:
A) Qual è il senso di acquisire una nuova area per un ulteriore parco pubblico quando esistono già aree centrali, utilizzate e funzionali, che potrebbero semplicemente essere rese pubbliche?
B) Perché tanta fretta nell’avviare questa nuova pianificazione, proprio ora che l’Amministrazione ha deciso di rivedere il PGT (Piano di Governo del Territorio)? Non sarebbe più logico includere questa proposta all’interno di una pianificazione organica del verde pubblico prevista dal PGT?
C) Che coerenza c’è nel pagare un tecnico per la revisione del PGT e, contemporaneamente, affidare a un altro professionista un incarico per questa progettazione parziale? E poi ci viene detto che non ci sono fondi per ridurre l’addizionale comunale IRPEF a beneficio delle fasce di reddito più basse...
D) Infine, ci è stato riferito dal tecnico comunale che, qualora i proprietari non accettassero la cessione, si procederebbe con l’esproprio, corrispondendo un indennizzo al valore di mercato ("perché la legge non consente altrimenti, e ci sarebbe danno erariale"). Dato che l’area è agricola e collinare, si tratterebbe di una cifra modesta. Ma questo non cambia la sostanza.
Noi siamo sempre stati contrari all’esproprio: riteniamo che la contrattazione sia la strada migliore. E ciò che ci fa davvero indignare è che questa area è stata acquistata da poco da due giovani ellesi: con questo intervento, l’Amministrazione finirebbe per espropriarne oltre la metà.
Chiediamo allora: perché l’esproprio si applica per questi due giovani cittadini ellesi, ma non per il Parco della Porta-Bergamasco? Il Sindaco deve spiegare quale sia l’urgenza di questa scelta, proprio mentre è in discussione la pianificazione generale del PGT.
Se l’obiettivo è semplicemente creare un percorso pedonale, non serve costruire un parco ludico come pretesto: lo capirebbe anche un bambino. Basterebbe ripristinare il vecchio sentiero che collegava quelle aree in passato.
Lasciatecelo dire: questa è “una vera carognata”. E del resto, cosa aspettarsi da una Giunta che ci lascia dubbi persino sul rispetto dei principi democratici? Sarebbe interessante sapere cosa pensa l’attuale amministrazione del documento di Ventotene, specialmente per quanto riguarda il valore della proprietà privata.
Virginio Colombo, capogruppo di minoranza