Raffaella Romagnolo, finalista del Premio Strega 2024, incontra gli studenti del Greppi

Riceviamo e pubblichiamo il resoconto di un incontro che, lo scorso lunedì, ha coinvolto studenti e studentesse dell'istituto superiore Greppi di Monticello; quello con Raffaella Romagnolo, finalista al Premio Strega 2024:
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Il dialogo tra Raffaella Romagnolo e gli studenti nell’aula magna del Greppi

Lunedì 31 marzo la scrittrice Raffaella Romagnolo, finalista al Premio Strega 2024 con “Aggiustare l’universo”, è stata ospite per una mattinata all’IISS “A. Greppi” di Monticello.
L’incontro con gli studenti è stato possibile grazie alla collaborazione con il festival letterario “Leggermente”, promosso da Confcommercio Lecco, che organizza ogni anno una settimana di eventi dedicati alla promozione della lettura e della scrittura, coinvolgendo anche le scuole del territorio lecchese. Il tema di quest’anno, “Umano non umano. Rileggere la società del rischio dentro la natura”, invita a riflettere sul rapporto tra l’uomo e l’ambiente che lo circonda.
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Raffaella Romagnolo (al centro) insieme alle prof.sse Barbara Battistella (a sinistra) e Giulia Mauri (a destra) che hanno organizzato l’incontro

Per questa ragione, gli studenti di dodici classi del Greppi, sotto la guida dei loro docenti di lettere, hanno affrontato nelle settimane precedenti la lettura di “Il cedro del Libano”. Si tratta di una raccolta di quattro racconti pubblicata da Raffaella Romagnolo nel 2023, all’interno della collana “Il bosco degli scrittori” di Aboca Edizioni - casa editrice fondata con l’intenzione di divulgare le meraviglie del mondo naturale e le conseguenze del rapporto tra l’uomo e la Terra. Dopo aver riflettuto sulla lettura confrontandosi tra di loro, gli studenti hanno avuto la possibilità di dialogare con la scrittrice, sottoponendole direttamente domande e curiosità che avevano formulato durante il lavoro in classe.
“Sono stata sorpresa della scelta di questo libro in particolare – ha commentato Raffaella Romagnolo – Non si tratta, infatti, di una lettura semplice e non mi capita spesso di parlarne nelle scuole”.
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“Il cedro del Libano” di Raffaella Romagnolo

L’autrice ha risposto, innanzitutto, a domande sulla propria carriera e su come la scrittura sia entrata nella sua vita: “È iniziato tutto sui banchi di scuola, dove ho capito che scrivere sarebbe diventato per me uno strumento, una sorta di super potere, per esprimermi e comunicare con gli altri. Si trattava, però, di un contesto protetto, perché mi rivolgevo allora a un pubblico molto selezionato, quello dei miei insegnanti, grazie ai quali ho potuto acquisire sicurezza e affinare questo strumento potente. Poi ho dovuto superare la paura di espormi”.
In seguito, Romagnolo ha affrontato gli snodi principali delle diverse storie contenute nel libro, a cominciare dalla scelta del titolo e della pianta che costituisce il filo conduttore dell’opera. Ha spiegato che “esiste una relazione stretta da millenni tra gli umani e l’albero del cedro. Questa pianta può raggiungere migliaia di anni di vita: assiste alla nascita e alla fine di intere civiltà umane. Scegliere di descriverla mi ha permesso di indagare una duplice prospettiva di vita nel tempo: quella della pianta e quella dei singoli umani, i protagonisti dei quattro racconti”. L’autrice ha poi commentato i dettagli dell’immagine di copertina e ha descritto la struttura dell’opera: essa racchiude quattro storie in una cornice in cui si racconta la vita dell’albero in tutte le sue dimensioni, sopra e sotto la terra, sempre imperturbato dalle vicende umane.
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Al termine dell’incontro, Raffaella Romagnolo ha firmato le copie del libro di alcuni studenti

Gli studenti hanno indagato anche su quali fossero le fonti di ispirazione dell’opera, che copre diversi generi, dal taglio fantasy-folcloristico al racconto storico, fino al distopico: in quest’ultimo caso, l’autrice immagina un futuro in cui la terra sarà ridotta a un deserto a causa di una “Grande Catastrofe” e l’unica civiltà superstite sarà impegnata nella ricerca di zone abitabili tramite un “Programma di Ripopolamento”. La conclusione di questa storia ci spinge a interrogarci sulle conseguenze future delle nostre azioni (o mancate azioni) di oggi: il capitano Lars Nyman – protagonista del racconto in questione – sceglie infatti di sacrificarsi per dare una speranza di sopravvivenza al figlio Marc. Noi siamo capaci di agire con la stessa cura per il nostro pianeta e per le sorti delle generazioni che verranno?
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Una studentessa (a sinistra) legge un passo tratto da “Il cedro del Libano”. La prof.ssa Battistella (al centro) e Raffaella Romagnolo (a destra)

C’è anche stato spazio per qualche piacevole sorpresa, come l’interpretazione, suggestiva e originale, di una studentessa, che ha riconosciuto nei quattro racconti quattro tappe fondamentali della vita dell’uomo: scoprire sé stessi (“I cedri di Dio”), venire a conoscenza del proprio ruolo nel mondo (“Papilio machaon”), vivere e superare un dolore (“Sicut cedrus”), affrontare la morte (“Terra promessa”). 
Terminato l’incontro, gli studenti conserveranno anche un concreto ricordo della mattinata: alcune copie di “Il cedro del Libano” gentilmente autografate dalla scrittrice. 
Incontrare l’autore o l’autrice di un libro rappresenta sempre un’occasione di arricchimento: non solo dal punto di vista “tecnico” – per quanto riguarda, per esempio, la genesi delle storie e dei personaggi – ma anche da quello umano, perché permette di conoscere quali elementi personali uno scrittore abbia inserito nella narrazione. I docenti del “Greppi”, dunque, si augurano che gli studenti abbiano compreso e apprezzato il valore di questa mattinata di dialogo con Raffaella Romagnolo.
Barbara Battistella, Francesca Corbetta, Giulia Mauri
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