Da Missaglia....a Chimay per scoprire i segreti della birra
Che segreti si nascondono dietro la produzione di una delle birre più rinomate del Belgio? Lo ha potuto scoprire la missagliese Loredana Fumagalli, tra le protagoniste di un’esperienza del tutto esclusiva all’interno di un birrificio trappista dalla tradizione secolare. Monticellese di nascita, ma da tantissimi anni ormai residente a Contra, Fumagalli collabora da tempo con attività del territorio legate al food e alla promozione culinaria della Brianza; c’è lei dietro la realizzazione di molte iniziative legate al Comune di Missaglia come l’ormai tradizionale Mostra Mercato al Monastero della Misericordia. Di recente però, ha lasciato la Brianza per volare a Chimay, una cittadina posta nel sud ovest del Belgio dove nel 1850 i monaci benedettini dell’abbazia Notre dame de Scourmont hanno creato la celeberrima birra.

Il viaggio in terra belga non è stata certo una vacanza, ma una trasferta lavorativa per accompagnare lo chef Corrado Scaglione, che ormai da molto tempo ha intrapreso una collaborazione con il birrificio Chimay. Fondatore del Lipen di Triuggio e rinomato chef fautore della pizza in Brianza, Scaglione è diventato ambassador italiano proprio della birra Chimay e nel 2024, in collaborazione con la sede madre belga, ha messo a punto una ricetta di panettone con la birra. Il progetto ha avuto subito moltissimo successo, un modo molto particolare per unire tradizione italiana e belga, ma soprattutto fare del bene. L’iniziativa di Chimay è infatti legata all’Associazione Albatros, una grande comunità dedita all’ospitalità di persone affette da disagio psichico e con sede proprio all’interno del comune a pochi passi dall’abbazia. Gli ospiti sono impegnati nei lavori di coltivazione e di allevamento in una grande fattoria, ma anche nella produzione di pane e di dolci. Tutto il ricavato della vendita dei panettoni, in gran parte portata avanti in Italia, è proprio destinata alle attività di Albatros. Il piccolo gruppo di italiani composto da Loredana Fumagalli, Corrado Scaglione con la moglie e da un giornalista di Gambero Rosso si sono così recati in Belgio per portare all’associazione il ricavato della vendita e per mettere a punto una nuova ricetta del lievito madre.

La tre giorni belga affrontata dal piccolo gruppo italiano è stata l’occasione per immergersi nella cittadina di Chimay e nella sua storia legata alla birra. Loredana Fumagalli e gli altri hanno infatti avuto la possibilità di visitare il luogo di produzione della birra, un’esperienza unica e totalmente suggestiva arricchita dalle preziose spiegazioni del direttore del birrificio Fabrice Bordon, di origine itaiana.
''Il birrificio è un impianto industriale immenso e tecnologicamente super avanzato, tutto avviene in modo automaticizzato e le persone coinvolte nell’impianto di produzione sono veramente poche, hanno solo la funzione di controllo. Nonostante ciò, tutto intorno è rimasta intatta la magia secolare dell’abbazia e dei valori che porta con sé. Tutto viene curato nei minimi particolari, ogni birra ha un codice, una tipologia, c’è anche una zona di stagionatura dove viene conservata nelle botti di rovere che conferiscono un sapore veramente particolare'' ci ha raccontato la missagliese che ha potuto visitare in modo esclusivo grande struttura che regola la produzione. ''Grazie alla guida di Fabrice ci siamo potuti immergere appieno nell’atmosfera dei monaci; ho scoperto la differenza tra il concetto di birra di abbazia e quello di birra trappista: la prima è un nome generico relativo alle birre prodotte nelle vicinanze di un’abbazia ma ormai cedute a grandi multinazionali, la Chimay è invece trappista ovvero sono ancora i monaci ad aver fondato il marchio a produrla e a detenerne la proprietà. C’è stato poi un momento speciale di degustazione in cui abbiamo potuto assaggiare una birra stagionata del 2007 che ho adorato, ma anche la Chimay Dorè, la bevanda più semplice con gradazione alcolica inferiore perché destinata proprio ai monaci''.


La struttura intorno alla produzione della Birra Chimay è immensa ma il cuore pulsante è sempre costituito dall’abbazia di Notre Dame de Scourmont. Accanto sono presenti una struttura alberghiera, un ristorante e un market in cui è possibile acquistare tutti i prodotti, mentre poco più lontano è collocato il caseificio con la zona imbottigliamento. Una delle strutture di Albatros è proprio a tre passi giornalmente impiega gli ospiti nelle attività più disparate in cui mettono impegno dedizione. Loredana e il gruppo di Corrado sono stati a stretto contatto con Albatros e tutte le persone che ci lavorano, vivono e che per qualche giorno hanno avuto la possibilità di confrontarsi con il rinomato chef brianzolo per la produzione di pane e di dolci.


La visita è poi proseguita nel piccolo villaggio di Scourmont, sempre sotto il comune di Chimay, un luogo che conserva un sapore magico e che ha particolarmente colpito Loredana Fumagalli. ''Per la seconda notte abbiamo alloggiato in un piccolo alberghetto e ho capito quanto in Belgio sia ancora importante il concetto di villaggio che purtroppo in Italia è andato perduto. Ogni gruppo è composto da una serie di case disseminate un po’ in giro, tutte con i tetti di ardesia, al centro c’è sempre una chiesa con un ristorante che costituiscono il cuore pulsante della comunità. Abbiamo avuto la possibilità di cenare in una piccola trattoria a bordo fiume, c’erano i tavoli all’aperto e la specialità era l’anguilla in carpione. La cosa che mi ha colpito maggiormente è stato il fatto che nonostante fosse lunedì era strapieno, era un luogo di ritrovo per tutto il villaggio''.

E’ stato un viaggio speciale quello della missagliese Loredana Fumagalli che tornata in Brianza è già al lavoro sui prossimi appuntamenti, primo tra tutti la Mostra Mercato al Monastero della Misericordia di Missaglia, in scena proprio questo weekend.

Corrado Scaglione con alcuni utenti dell'Associazione Albatros
Il viaggio in terra belga non è stata certo una vacanza, ma una trasferta lavorativa per accompagnare lo chef Corrado Scaglione, che ormai da molto tempo ha intrapreso una collaborazione con il birrificio Chimay. Fondatore del Lipen di Triuggio e rinomato chef fautore della pizza in Brianza, Scaglione è diventato ambassador italiano proprio della birra Chimay e nel 2024, in collaborazione con la sede madre belga, ha messo a punto una ricetta di panettone con la birra. Il progetto ha avuto subito moltissimo successo, un modo molto particolare per unire tradizione italiana e belga, ma soprattutto fare del bene. L’iniziativa di Chimay è infatti legata all’Associazione Albatros, una grande comunità dedita all’ospitalità di persone affette da disagio psichico e con sede proprio all’interno del comune a pochi passi dall’abbazia. Gli ospiti sono impegnati nei lavori di coltivazione e di allevamento in una grande fattoria, ma anche nella produzione di pane e di dolci. Tutto il ricavato della vendita dei panettoni, in gran parte portata avanti in Italia, è proprio destinata alle attività di Albatros. Il piccolo gruppo di italiani composto da Loredana Fumagalli, Corrado Scaglione con la moglie e da un giornalista di Gambero Rosso si sono così recati in Belgio per portare all’associazione il ricavato della vendita e per mettere a punto una nuova ricetta del lievito madre.

Loredana Fumagalli
La tre giorni belga affrontata dal piccolo gruppo italiano è stata l’occasione per immergersi nella cittadina di Chimay e nella sua storia legata alla birra. Loredana Fumagalli e gli altri hanno infatti avuto la possibilità di visitare il luogo di produzione della birra, un’esperienza unica e totalmente suggestiva arricchita dalle preziose spiegazioni del direttore del birrificio Fabrice Bordon, di origine itaiana.
''Il birrificio è un impianto industriale immenso e tecnologicamente super avanzato, tutto avviene in modo automaticizzato e le persone coinvolte nell’impianto di produzione sono veramente poche, hanno solo la funzione di controllo. Nonostante ciò, tutto intorno è rimasta intatta la magia secolare dell’abbazia e dei valori che porta con sé. Tutto viene curato nei minimi particolari, ogni birra ha un codice, una tipologia, c’è anche una zona di stagionatura dove viene conservata nelle botti di rovere che conferiscono un sapore veramente particolare'' ci ha raccontato la missagliese che ha potuto visitare in modo esclusivo grande struttura che regola la produzione. ''Grazie alla guida di Fabrice ci siamo potuti immergere appieno nell’atmosfera dei monaci; ho scoperto la differenza tra il concetto di birra di abbazia e quello di birra trappista: la prima è un nome generico relativo alle birre prodotte nelle vicinanze di un’abbazia ma ormai cedute a grandi multinazionali, la Chimay è invece trappista ovvero sono ancora i monaci ad aver fondato il marchio a produrla e a detenerne la proprietà. C’è stato poi un momento speciale di degustazione in cui abbiamo potuto assaggiare una birra stagionata del 2007 che ho adorato, ma anche la Chimay Dorè, la bevanda più semplice con gradazione alcolica inferiore perché destinata proprio ai monaci''.


L'abbazia Notre dame de Scourmont
La struttura intorno alla produzione della Birra Chimay è immensa ma il cuore pulsante è sempre costituito dall’abbazia di Notre Dame de Scourmont. Accanto sono presenti una struttura alberghiera, un ristorante e un market in cui è possibile acquistare tutti i prodotti, mentre poco più lontano è collocato il caseificio con la zona imbottigliamento. Una delle strutture di Albatros è proprio a tre passi giornalmente impiega gli ospiti nelle attività più disparate in cui mettono impegno dedizione. Loredana e il gruppo di Corrado sono stati a stretto contatto con Albatros e tutte le persone che ci lavorano, vivono e che per qualche giorno hanno avuto la possibilità di confrontarsi con il rinomato chef brianzolo per la produzione di pane e di dolci.


Un'altra immagine scattata all'interno della pasticceria gestita da Albatros
La visita è poi proseguita nel piccolo villaggio di Scourmont, sempre sotto il comune di Chimay, un luogo che conserva un sapore magico e che ha particolarmente colpito Loredana Fumagalli. ''Per la seconda notte abbiamo alloggiato in un piccolo alberghetto e ho capito quanto in Belgio sia ancora importante il concetto di villaggio che purtroppo in Italia è andato perduto. Ogni gruppo è composto da una serie di case disseminate un po’ in giro, tutte con i tetti di ardesia, al centro c’è sempre una chiesa con un ristorante che costituiscono il cuore pulsante della comunità. Abbiamo avuto la possibilità di cenare in una piccola trattoria a bordo fiume, c’erano i tavoli all’aperto e la specialità era l’anguilla in carpione. La cosa che mi ha colpito maggiormente è stato il fatto che nonostante fosse lunedì era strapieno, era un luogo di ritrovo per tutto il villaggio''.

Fabrice Bordon, direttore del birrificio
E’ stato un viaggio speciale quello della missagliese Loredana Fumagalli che tornata in Brianza è già al lavoro sui prossimi appuntamenti, primo tra tutti la Mostra Mercato al Monastero della Misericordia di Missaglia, in scena proprio questo weekend.
G.M.