Casatenovo: gli Alpini...salgono in cattedra. Lezione speciale con gli alunni di terza media
Alpini...in cattedra. Interessante iniziativa quella in scena nella mattinata di lunedì 14 aprile a Casatenovo. Le penne nere capitanate da Dino Pirovano hanno infatti tenuto una lezione alla presenza degli alunni delle classi terze della scuola media Agnesi. Un confronto intergenerazionale per cercare di raccontare ai giovanissimi, la storia, l'attività e soprattutto la passione e l'impegno che animano il gruppo, punto di riferimento per la comunità.

Un incontro programmato non a caso in questo 2025: a giugno infatti, il sodalizio è pronto a ricordare i settant'anni di vita; fondato nel 1955 dal Cavalier Francesco Vismara, risale a quello stesso anno l'inaugurazione della sede, alla presenza di importanti esponenti delle istituzioni civili e religiose, in particolare Don Carlo Gnocchi.
Un anniversario che sarà dunque celebrato in grande stile, con iniziative che coinvolgeranno l'intera comunità, alunni compresi.
''L'obiettivo è quello di continuare anche nel futuro questi incontri con le scuole'' ci ha detto Dino Pirovano, raccontandoci la mattinata di ieri.
Per circa un'ora e mezza infatti, gli Alpini di Casatenovo - insieme ai colleghi della sezione di Monza, di cui il gruppo fa parte - hanno intrattenuto alunni e docenti nell'auditorium Graziella Fumagalli di Villa Mariani.
Dopo il saluto iniziale a cura del capogruppo, a prendere la parola è stato il presidente sezionale Roberto Viganò che ha cercato di trasmettere ai ragazzi, valore e significato della bandiera tricolore.
Se l'alpino Diego Pellacini si è occupato di delineare la storia degli Alpini, il casatese Alessio Cabello ha raccontato - avvalendosi di materiale fotografico - il viaggio di cui si era reso protagonista nel 2011, sulle orme della ritirata di Russia. Insieme ad altri quattro appassionati di trekking, l'alpino aveva percorso a piedi 162 chilometri in soli sei giorni, attraversando il cuore freddo della Russia, da Belogor'e - città sulle sponde del fiume Don - a Nikolajewka, teatro il 26 gennaio del 1943 di una terribile sanguinosa battaglia (ne avevamo parlato QUI).
Gli interventi sono proseguiti con Luca Germani che si è focalizzato sul ruolo e sui lavori che svolgono gli Alpini in armi ai giorni nostri.

Venendo alla pratica, diciamo così, le penne nere hanno reso nota ai ragazzi una bella opportunità: quella del campo scuola organizzato dalla sezione di Monza in Valveny, riservato ai ragazzi di classe quinta della primaria, così come alla prima e seconda media. A questo proposito è intervenuta Martina Colombo, giovane di Casatenovo che ha preso parte all'esperienza al campo scuola riservato ai ragazzi fra 16 e 24 anni, illustrando lo svolgimento della giornata tipo al campo scuola. Dalla sveglia, passando per la colazione, l'alzabandiera e altre attività; il tutto, naturalmente, in assenza di telefono cellulare.
''Ho voluto poi concludere la mattinata invitando i ragazzi a prendere coscienza dell'importanza dei doveri nei confronti della società, dell'importanza della solidarietà, della bellezza di aiutare gli altri, del prendere in mano il loro futuro, di non aspettarlo da nessuno ma di farselo loro. Del resto quello che gli lasciamo non è molto bello, fra cambiamenti climatici, guerre e tutto il brutto nel mondo'' ha concluso Pirovano.

L'incontro svoltosi lunedì mattina a Villa Mariani nelle immagini a cura di Guglielmo Pennati
Un incontro programmato non a caso in questo 2025: a giugno infatti, il sodalizio è pronto a ricordare i settant'anni di vita; fondato nel 1955 dal Cavalier Francesco Vismara, risale a quello stesso anno l'inaugurazione della sede, alla presenza di importanti esponenti delle istituzioni civili e religiose, in particolare Don Carlo Gnocchi.
Un anniversario che sarà dunque celebrato in grande stile, con iniziative che coinvolgeranno l'intera comunità, alunni compresi.
''L'obiettivo è quello di continuare anche nel futuro questi incontri con le scuole'' ci ha detto Dino Pirovano, raccontandoci la mattinata di ieri.
Per circa un'ora e mezza infatti, gli Alpini di Casatenovo - insieme ai colleghi della sezione di Monza, di cui il gruppo fa parte - hanno intrattenuto alunni e docenti nell'auditorium Graziella Fumagalli di Villa Mariani.
Dopo il saluto iniziale a cura del capogruppo, a prendere la parola è stato il presidente sezionale Roberto Viganò che ha cercato di trasmettere ai ragazzi, valore e significato della bandiera tricolore.
Se l'alpino Diego Pellacini si è occupato di delineare la storia degli Alpini, il casatese Alessio Cabello ha raccontato - avvalendosi di materiale fotografico - il viaggio di cui si era reso protagonista nel 2011, sulle orme della ritirata di Russia. Insieme ad altri quattro appassionati di trekking, l'alpino aveva percorso a piedi 162 chilometri in soli sei giorni, attraversando il cuore freddo della Russia, da Belogor'e - città sulle sponde del fiume Don - a Nikolajewka, teatro il 26 gennaio del 1943 di una terribile sanguinosa battaglia (ne avevamo parlato QUI).
Gli interventi sono proseguiti con Luca Germani che si è focalizzato sul ruolo e sui lavori che svolgono gli Alpini in armi ai giorni nostri.

Al microfono il capogruppo Dino Pirovano. A destra Roberto Viganò, presidente ANA, sezione di Monza
Venendo alla pratica, diciamo così, le penne nere hanno reso nota ai ragazzi una bella opportunità: quella del campo scuola organizzato dalla sezione di Monza in Valveny, riservato ai ragazzi di classe quinta della primaria, così come alla prima e seconda media. A questo proposito è intervenuta Martina Colombo, giovane di Casatenovo che ha preso parte all'esperienza al campo scuola riservato ai ragazzi fra 16 e 24 anni, illustrando lo svolgimento della giornata tipo al campo scuola. Dalla sveglia, passando per la colazione, l'alzabandiera e altre attività; il tutto, naturalmente, in assenza di telefono cellulare.
''Ho voluto poi concludere la mattinata invitando i ragazzi a prendere coscienza dell'importanza dei doveri nei confronti della società, dell'importanza della solidarietà, della bellezza di aiutare gli altri, del prendere in mano il loro futuro, di non aspettarlo da nessuno ma di farselo loro. Del resto quello che gli lasciamo non è molto bello, fra cambiamenti climatici, guerre e tutto il brutto nel mondo'' ha concluso Pirovano.
G.C.