Come onorare Papa Francesco

Ecco, se ne è andato un po' all'improvviso e quasi in punta di piedi... e ci mancherà.
Papa Francesco ancora una volta ha stupito tutti con la sua umanità e la sua semplicità evangelica.
Nessun fronzolo e nessuna ostentazione di Potere ma solo umile servizio non solo al proprio gregge ,di cui ben conosceva l'odore, ma all'intero genere umano.
Un Papa molto amato ma anche molto scomodo perché coerentemente evangelico e quindi Pastore “nel mondo” ma non “del mondo”, di questo martoriato “mondo” a cui ha sempre comunque cercato d'infondere Speranza, Pace e Giustizia.
Ma è il coraggio profetico della “denuncia” unito al suo grande senso inclusivo di Misericordia che ha rappresentato uno dei tratti più significativi del suo pontificato.
Il coraggio del Profeta che, per amore di Dio e degli Uomini, non risparmia al suo Popolo e all'Umanità intera il suo sferzante ma al contempo amorevole pungolo che già da tempo gli aveva suggerito di non dimenticare i Poveri anche e soprattutto in questa contraddittoria “modernità”.
Ma più che le inevitabilmente imperfette parole che ognuno di noi potrebbe sussurrare ecco uno stralcio del suo coraggioso pensiero sul mondo contemporaneo che già all'inizio del suo Pontificato lo avevano ispirato nella sua “programmatica” e spesso purtroppo sottaciuta Esortazione Apostolica “Evangelii gaudium”:
P.to 53 : Così come il comandamento “non uccidere” pone un limite chiaro per assicurare il valore della vita umana, oggi dobbiamo dire “no a un ‘economia dell’esclusione e dell’inequità”. Questa economia uccide. Non è possibile che non faccia notizia il fatto che muoia assiderato un anziano ridotto a vivere per strada , mentre lo sia il ribasso di due punti di borsa … oggi tutto entra nel gioco della competitività e della legge del più forte , dove il potente mangia il più debole … Abbiamo dato inizio alla cultura dello scarto che , addirittura, viene promossa. Non si tratta più semplicemente del fenomeno dello sfruttamento e dell’oppressione, ma di qualcosa di nuovo ….
P.to 55 : …. La crisi finanziaria che attraversiamo ci fa dimenticare che alla sua origine vi è una profonda crisi antropologica : la negazione del primato dell’essere umano. Abbiamo creato nuovi idoli. L’adorazione dell’antico vitello d’oro (cfr Es 32,1-35) ha trovato una nuova e spietata versione nel feticismo del denaro e nella dittatura di una economia senza volto e senza scopo veramente umano …
P.to 56 : Mentre i guadagni di pochi crescono esponenzialmente, quelli della maggioranza si collocano sempre più distanti dal benessere di questa minoranza felice. Tale squilibrio procede da ideologie che difendono l’autonomia assoluta dei mercati e la speculazione finanziaria ….
P.to 59 : Oggi da molte parti si reclama maggior sicurezza. Ma fino a quando non si eliminano esclusione e l’inequità nella società e tra i diversi popoli sarà impossibile sradicare la violenza… Quando la società – locale, nazionale o mondiale – abbandona nella periferia una parte di sé, non vi saranno programmi politici, né forze dell’ordine o di intelligence che possano assicurare illimitatamente la tranquillità. Ciò non accade soltanto perché l’inequità provoca la reazione violenta di quanti sono esclusi dal sistema, bensì perché il sistema sociale ed economico è ingiusto alla radice. 
p.to 203…Quante parole sono diventate scomode per questo sistema ! Dà fastidio che si parli di etica, dà fastidio che si parli di solidarietà mondiale, dà fastidio che si parli di distribuzione dei beni, dà fastidio che si parli di difendere i posti di lavoro, da fastidio che si parli della dignità dei deboli, da fastidio che si parli di un Dio che esige un impegno per la giustizia …. La comoda indifferenza di fronte a queste questioni svuota la nostra vita e le nostre parole di ogni significato ….
Parole inequivocabili e più che mai attuali. Parole scolpite nel solco della costante Dottrina Sociale della Chiesa e troppo spesso relegate alla marginalità. 
Forse uno dei modi migliori per onorare realmente Papa Francesco è quello di non più lasciarle silenti. 
Germano Bosisio
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